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Servizio, risposta e momenti chiave. Dove vince Sinner

Jannik, che di partite ne ha vinte solo 8, ha messo in fila le 7 più importanti per prendersi lo Slam londinese. La grande differenza che si nota immediatamente paragonando il rendimento dell'azzurro a quello di Carlos Alcaraz è quella relativa al rendimento nei colpi di inizio gioco

16 luglio 2025

Jannik Sinner ha vinto Wimbledon, e non c'è momento migliore per analizzare i numeri di un trionfo. Guardare le statistiche delle ultime 52 settimane sull'erba è un esercizio particolarmente dolce, in questo momento, per gli appassionati italiani. Qualcosa che aiuta a capire ancora meglio l'impresa dell'altoatesino, soprattutto in rapporto ai diretti rivali per i grandi titoli. E allora, partiamo.

Chi ha vinto di più in assoluto sui prati è Taylor Fritz, ben 13 partite e due titoli. Ma non tutte le vittorie hanno lo stesso peso. Jannik, che di partite ne ha vinte solo 8, ha messo in fila le 7 più importanti per prendersi lo Slam londinese. La grande differenza che si nota immediatamente paragonando il rendimento dell'azzurro a quello di Carlos Alcaraz è quella relativa al rendimento nei colpi di inizio gioco. Tanto al servizio, quanto alla risposta, lo spagnolo non appare nei top 10 delle statistiche. Qualcosa di anomalo per uno come lui. Jannik invece è numero 6 in entrambe le graduatorie, con alcuni dati che spiccano sugli altri.

Al servizio, mette a segno l'80,2 per cento di punti con la prima e il 60,3 con la seconda. Appena dietro a Fritz (60,5) ma nettamente davanti a Zverev, Hurkacz e Dimitrov. L'altro italiano presente nel ranking della battuta è Lorenzo Sonego, al decimo posto. In risposta, vale la pena mettere in evidenza la capacità di Sinner di conquistare il punto sulla seconda di servizio altrui: 56,9 per cento, stesso identico valore di Novak Djokovic e appena dietro a un altro grande ribattitore, Alex De Minaur.

Arriviamo infine all'ultima statistica, quella in cui il dominio sinneriano diventa più evidente se paliamo di tutto l'anno e di tutte le superfici. Ovviamente, parliamo dei momenti chiave. Qui, Jannik trasforma in generale il 42,2 per cento delle palle break conquistate (grazie anche alla risposta), annullando complessivamente il 72,2 per cento (grazie anche al servizio). Un valore, quest'ultimo, straordinariamente più alto rispetto a quello di tutti gli altri: il secondo è - guarda un po' - Carlos Alcaraz, fermo però al 66,8 per cento. Sinner, inoltre, vince il 79,2 per cento dei tie-break disputati (davanti a lui solo Thompson, per percentuali).

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Il problema dell'erba è che le statistiche vengono formate sulla base di pochi tornei, di valore eccezionalmente diverso l'uno dall'altro. Così capita pure di trovare Jannik al numero 32 (!) nel ranking specifico dei momenti clou sui prati. Posizione che evidentemente è condizionata da un dato: a quei momenti chiave, spesso, il numero 1 del mondo attuale nemmeno ci arriva. Per esempio, Sinner ha giocato un solo confronto al match decisivo quest'anno sull'erba, contro Alexander Bublik ad Halle. Perdendolo. E questo ha condizionato tutti i valori dell'altoatesino nel momento in cui il computer ha dovuto sfornare i dati.

Per il resto, tuttavia, i valori coincidono con quelli generali: Jannik sui prati cancella il 74,2 per cento delle palle break, trasformandone il 42,1, con il cento per cento dei tie-break vinti (uno su uno, lo scorso anno furono 9 su 13). Al comando sull'erba - per capire la poca affidabilità della graduatoria - c'è il polacco Kamil Majchrzak, davanti a Maxime Cressy e Reilly Opelka. Ma tutti questi hanno valori inferiori a quelli di Sinner se parliamo di palle break conquistate o salvate, restando davanti solo per le percentuali di vittoria nei match decisivi.

E Alcaraz? Carlitos, anche qui, resta fuori dai top 10, all'undicesimo posto. Con il 45,4 per cento delle palle break conquistate e con il 76,4 per cento di occasioni annullate ai rivali. Ma con appena il 33,3 per cento nei tie-break vinti: due su sei. Un segnale di cedimento che si è poi reso evidente nella finale, controllata da Jannik per il suo quarto titolo Slam.

Wimbledon 2025, il best of - Le immagini

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