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Tattica e mental game

Match dal ritmo lento? Spingere a tutta non è la soluzione

Nel padel può capitare di cadere nella ragnatela di avversari che impostano un ritmo lento, accelerando poco e sbagliando ancora meno. Se si vuole batterli gli errori da evitare sono due: lasciarsi contagiare dal loro ritmo o provare a imporne uno all’opposto, perché produrrà tanti errori. Meglio usare la pazienza

di | 01 luglio 2022

Non tutti, nel padel, giocano allo stesso modo. Succede anche a livello professionistico, con atleti (alla Belasteguin) dall’impostazione più classica e altri (alla Galan) dallo stile più moderno, orientato a fare male quasi con ogni colpo. Una differenza ancora più facile da notare scendendo di livello: ci sono giocatori che spingono il più possibile e altri che hanno capito che molto spesso ha più senso rallentare il gioco, aspettare il colpo successivo, alzare un pallonetto in più e via dicendo.

Per questo, capita di giocare partite dal ritmo sostenuto e altre nelle quali ogni punto viene lavorato con pazienza e tattica. Il bravo giocatore è colui che sa esprimersi al meglio in entrambe le situazioni, sia che lo stile di gioco degli avversari gli piaccia sia che gli crei dei problemi e lo porti fuori dalla sua zona di confort, come avviene in particolare quando dall’altra parte della rete ci sono giocatori dal ritmo lento, per abitudine, per caratteristiche o magari anche per scelta, in quanto si rendono conto che in quel determinato match è la strategia destinata a funzionare meglio.

Solitamente, quando le due coppie hanno stili molto diversi, la formazione che riesce a imporre il proprio porta a casa la partita, ma guai a pensare che se una coppia abbassa il ritmo la soluzione sia quella di cercare di fare l’opposto, sparando a mille ogni palla.

Quando ci si trova di fronte una coppia dal ritmo lento, gli errori da evitare sono due. Il primo è quello di lasciarsi contagiare dal loro ritmo, finendo per abbassare il proprio. Così facendo si permette agli avversari di giocare la partita che vogliono loro, consegnandogli un vantaggio che può diventare determinante, in quanto più abituati a un certo tipo di padel. L’altro pericolo dal quale tenersi alla larga, come accennato, è quello di voler strafare.

L’obiettivo è portare la sfida sui propri binari e diventa difficile raggiungerlo spingendo ogni palla, perché all’aumentare dei rischi aumentano anche gli errori, quindi di cade nella trappola proposta dagli avversari. Cosa serve? Pazienza. Bisogna ragionare con calma, cercare di seguire il ritmo rivale quando è opportuno farlo e alzarlo quando invece è il momento di accelerare.

Spingere tutto a tutta può essere proprio l’ultima spiaggia, quando ormai la sconfitta pare inevitabile e tutte le altre soluzioni tentate non hanno dato i risultati sperati. Più sensato giocare con calma, cercando piano piano di obbligare i rivali ad alzare il loro ritmo e portarli così fuori dalla loro zona di confort. Non è facile, ma giocando con ordine, intesa e attenzione ci si può riuscire.

Quando il livello degli avversari è più basso, la soluzione ideale è quella di provare a farli muovere il più possibile, così che prima o poi arrivino in difficoltà sulla palla, il che gli toglie la possibilità di giocare con la comodità che tanto gli piace. Se invece il livello delle due coppie è simile, seppur lo stile completamente diverso, entra in gioco la capacità di gestire la situazione.

Ci saranno fasi nelle quali il gioco sarà più lento e altre nelle quali sarà più veloce: la coppia che riuscirà a imporre più a lungo il proprio stile (o a giocare meglio quando a comandare saranno i rivali) è quella che vincerà l’incontro. L’importante, come da caratteristica di tutti i buoni giocatori, è non finire per seguire il ritmo dei rivali senza nemmeno accorgersene. Ognuno ha il suo passo e deve essere capace di tenerlo, ragionando con lucidità anche nelle situazioni più complicate.

Contro i rivali dal ritmo lento, che sbagliano pochissimo, l’obiettivo di prendere la rete diventa ancora più importante, perché è la zona del campo dalla quale li si può mettere maggiormente in difficoltà, obbligandoli all’errore. Quindi, in sintesi, serve il giusto mix fra pazienza e aggressività. Spingere troppo è sbagliato, pazientare troppo anche. La soluzione ideale, come sempre, sta nel mezzo.

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