Approfittando della presenza in Italia di alcuni team di altri Paesi, la Federazione ha voluto creare un momento di confronto per capire qual è il lavoro che viene fatto altrove a livello di mental coaching, mettendolo in relazione con quello che viene messo in pratica sul nostro territorio e coi nostri ragazzi
16 agosto 2021
La componente mentale, nel gioco del tennis, è da sempre un fattore estremamente importante per ottenere una buona prestazione. Ma come cambia l'approccio mentale al cambiare dei diversi Paesi? Se lo è chiesto la Federazione italiana tennis, che approfittando di un evento giovanile con la presenza di alcune Nazionali straniere, ha messo in pista un interessante esercizio di confronto in merito al lavoro sulla componente psicologica.
Quando cambia l'approccio culturale, ovviamente, cambia anche l'approccio mentale. Così si vedono chiare differenze tra Nord e Sud Europa, oppure tra Paesi di diversi continenti. Nessuno, ovviamente, trascura questa parte del lavoro, determinante in vista dell'approdo al professionismo. Ma ciò che emerge chiaramente è come l'Italia sia fra i Paesi che più fanno attenzione all'aspetto mentale, con approcci specifici fin dalla più tenera età.
Un altro dato che emerge è la differenza tra settore maschile e settore femminile: cambia in questo caso il livello di tolleranza generale verso l'esternazione delle proprie emozioni. L'obiettivo deve essere dunque quello di ridurre questo gap, mantenendo al contempo le caratteristiche tipiche di ogni personalità.
