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Tattica e mental game

Misuriamo la nostra fatica mentale - Tutorial

Abbiamo imparato come la fatica mentale influenza il nostro tennis. Ma adesso dobbiamo capire come riconoscere le avvisaglie di un eccessivo affaticamento, e come misurare le variazioni giorno dopo giorno. Solo così potremo tenere sotto controllo lo stress e non permettergli di incidere sui nostri risultati

di | 12 febbraio 2021

La fatica mentale - ormai è chiaro - ha un peso determinante sulle nostre prestazioni fisiche. Ma non sempre riusciamo a riconoscerla in tempo per poterla gestire, e dunque fare in modo che non condizioni le nostre prestazioni. Bisogna dunque capire in primo luogo quali sono i segnali con cui si manifesta questo stress eccessivo. E in secondo luogo bisogna dotarsi di uno strumento per misurarlo. Questo strumento si chiama VAS e non è altro che una semplicissima scala numerica sulla quale andremo a dare un valore alla fatica mentale ogni volta che apparirà.

  • L'affaticamento mentale può essere transitorio, dovuto dunque a circostanze particolari che provocano un maggiore stress rispetto a una situazione normale. Ma anche in questo caso bisogna cercare di prevenirlo o, quando arriva, bisogna essere in grado di riconoscerlo.
  • Il primo dei tre gruppi di segnali riguarda l'aspetto emotivo: si manifestano dunque rabbia e frustrazione per non riuscire a eseguire compiti normalmente portati a termine con tranquillità. Si evidenziano inoltre sbalzi di umore e irritabilità causati dal non riuscire a ripetere in partita le performance dell'allenamento.
  • La fase più delicata si presenta quando compaiono i segnali fisici. Il giocatore può manifestare dolori muscolari persistenti o persino mal di testa. In generale, c'è uno stato di malessere che anche in questo caso è dettato dalla frustrazione per non riuscire a centrare un obiettivo che ci si era posti, in allenamento o in partita.
  • Infine, l'ultimo gruppo riguarda i segnali comportamentali: il giocatore cerca di isolarsi il più possibile e di non ascoltare il suo team, tantomeno i consigli del suo allenatore.
  • Una volta compreso quello che ci sta accadendo, è importante dare un valore a questo stress. E in particolare sarà il nostro maestro o il nostro coach che dovrà cercare di farci valutare la nostra fatica mentale. Basta prendere un foglio e disegnare una linea con valori che vanno da 1 a 10, o da 1 a 100: la scala visiva analogica (o VAS). Questo foglio diventerà il nostro compagno di viaggio durante gli allenamenti, perché ogni volta dovremo scrivere una cifra corrispondente alla nostra percezione di stress. Sarà il primo passo per trovare la soluzione.
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