Dopo aver analizzato gli esempi forniti da Arnaldi, Sonego, Musetti e Bolelli, eccoci agl ultimi due giocatori del gruppo. Da un lato il fenomeno Jannik Sinner. Dall'altro, un Matteo Berrettini che ha dimostrato di avere un cuore grande così
di Michelangelo Dell'Edera | 21 dicembre 2023
Proseguiamo il nostro piacevole viaggio attraverso ciò che ci hanno saputo insegnare gli azzurri vincitori della Coppa Davis a Malaga. Dopo aver dato conto - nella prima parte - degli esempi forniti da Arnaldi, Sonego, Musetti e Bolelli, eccoci agli ultimi due giocatori del gruppo. Sì, due e non uno. Da un lato, abbiamo un fenomeno: Jannik Sinner del resto non può essere chiamato in un altro modo, dopo quello che sta facendo e dopo le vittorie che sta ottenendo contro avversari che sono semplicemente i più forti al mondo.
Ma c'è anche da citare Matteo Berrettini: se la sua presenza a Bologna, per sostenere i compagni, per qualcuno poteva essere un caso, venire a Malaga e aiutare il team è stata una decisione presa in maniera consapevole e mirata. In più, Matteo ha preso forza da questo successo, e ha confidato di aver voglia di vincerla pure lui sul campo, la prossima volta, quell'Insalatiera così preziosa.
