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Le regole del gioco

Tutta la verità (regolamentare) sul caso Djokovic

Quello che è successo a Nole agli Us Open 2020 è raro, ma non senza precedenti. Ecco che cosa dice davvero il regolamento e perché il numero 1 è stato squalificato. Non perché ha colpito qualcuno ma perché…

di | 07 settembre 2020

Novak Djokovic squalificato dagli Us Open 2020 per aver colpito con una pallata involontaria, e a gioco fermo, una giudice di linea. Entriamo nel dettaglio regolamentare della vicenda.

Partiamo col dire che dal momento in cui un giocatore entra in campo, costui può essere soggetto all'applicazione del “codice di condotta”, il quale è il principale strumento che un arbitro (o un giudice arbitro nelle partite senza arbitro) ha a disposizione per controllare ed eventualmente sanzionare determinati comportamenti assunti dal giocatore.

Per la prima violazione commessa, la sanzione è rappresentata da un “avvertimento”; la seconda violazione implicherà la “perdita del punto”, alla terza violazione la sanzione comminata sarà la “perdita del gioco”. Dalla quarta violazione in poi, la sanzione è rappresentata o da un'ulteriore “perdita del game” o dalla “perdita dell'incontro”, ma questa valutazione spetterà solamente al giudice arbitro.
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I casi di violazione del “codice di condotta” sono abbastanza tipizzati e specificamente identificati. Si va dal classico “abuso di palla” all'“abuso di racchetta”, poi c'è l'"oscenità udibile", l'"oscenità visibile", l'"abuso verbale", l'"abuso fisico", la "condotta antisportiva", e così via.

Ci sembra importante segnalare che non per forza tutte le violazioni del codice di condotta meritino l'applicazione della relativa sanzione: in pratica non esiste un automatismo. Nel prendere la decisione di sanzionare un giocatore, va valutato il perché venga commessa quella azione, la gravità dell'azione commessa, il modo in cui essa venga commessa, e soprattutto l'effetto che l'azione causi.

Novak Djokovic raccoglie mestamente le sue cose

Purtroppo casi in cui possano essere colpite persone da oggetti o palline scagliate da parte dei giocatori, seppur abbastanza rari, capitano in un campo da tennis soprattutto quando i giocatori, a causa della frustrazione per la perdita di un punto o in preda alla trance agonistica, devono necessariamente sfogare la loro rabbia in qualche modo senza rendersi conto della possibile conseguenza.

Nel caso in cui dovesse essere colpito non intenzionalmente un raccattapalle, o l’avversario, oppure un giudice di linea, arrecandogli un danno evidente, questa azione rientrerà sicuramente in una delle fattispecie di “Default immediato”, cioè di squalifica, tipizzato sotto la categoria “seria condotta antisportiva”.

Attenzione però: non per forza “colpire qualcuno” comporta la squalifica dal campo di gioco. L'azione "involontaria" di colpire qualcuno infatti potrebbe non arrecare nessun danno fisico alla persona e quindi l'azione ricadrebbe sicuramente nella semplice violazione del codice di condotta.
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