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Le regole del gioco

Alla ricerca del segno perduto

Sulla terra rossa si può verificare la bontà di una chiamata... ma se non si riesce a stabilire il punto esatto del rimbalzo, resta valida la chiamata originaria

11 agosto 2020

LA SITUAZIONE
Donatello sta disputando contro Giorgio una partita di singolare. Si gioca, con l'arbitro, sulla terra rossa.

Che cosa succede?

Durante uno scambio, un diritto vincente di Giorgio rimbalza molto vicino alla linea di fondo-campo e la palla viene chiamata buona. Donatello però chiede la verifica del segno all'arbitro, il quale scende dalla sedia, va sul punto dove è rimbalzata la palla ma non trova il segno.

Come si procede?

Può capitare che spesso e volentieri una palla che è rimbalzata in campo possa non lasciare delle tracce evidenti: questo può succedere per differenti ragioni. Per esempio, a causa del vento può esser rimasta poca terra all'interno del campo di gioco, oppure dopo una copiosa pioggia, il campo in terra rossa e così "duro" e umido da non consentire di distinguere chiaramente un segno lasciato da una palla. Oppure, ancora, la palla può essere stata colpita così piano (palla corta o pallonetto) da lasciare impercettibili tracce: in ultimo, succede molto spesso che la palla colpisca solamente la riga diventando impossibile distinguere la forma del segno lasciato.

Resta valida la chiamata

In questi casi, quando quindi non è possibile individuare con certezza un segno lasciato da una pallina, dovrà necessariamente "restare la chiamata originaria": nel nostro caso pur non trovando il segno, la palla verrà considerata buona, perché quella è stata la chiamata "originaria".
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