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Cultura e costume

Game, set, suspense: a Tie-Movie la lezione di sir Alfred Hitchcock

Nella prima puntata del nuovo format di SuperTennis tv, in onda ogni sabato alle 13:30, spazio al regista britannico e al suo sguardo sul tennis: sfida tra due destini e corsa contro il tempo

di | 28 febbraio 2025

Alfred Hitchcock (Getty)

Alfred Hitchcock (Getty)

A fine partita, aggiornati i punteggi e rinfrescate le statistiche, restano le sensazioni a contendersi il campo di quanto appena andato in scena. C'è la nostalgia che sempre prende alla fine della partita e dell'amore (Galeano): la catarsi, balsamo dell'anima per aver assistito a qualcosa di bello capace di riconsegnarci diversi al solito tran-tran delle nostre vite (Aristotele); e c'è infine l'abbandono, il proiettare dentro di sé immagini e flash del match rivalutandone ora l'importanza, comprendendone infine il significato e il ruolo svolto ai fini dell'esito finale. Un film interiore in cui fa piacere tornare a immergersi, cogliendone ora tutte le sfumature e i dettagli sfuggiti in prima battuta. 

Tuttavia, non fu questa l'intenzione che nel 1950 spinse Alfred Hitchcock a recarsi a Forest Hills per riprendere alcune immagini della finale di Coppa Davis tra gli Stati Uniti e l'Australia. Il regista inglese, già da dieci anni stabilitosi in America, vi si era recato per acquisire materiale che pochi mesi dopo sarebbe lui tornato prezioso per girare un film ispiratogli da Patricia Highsmith con il tennis a ritagliarsi un ruolo molto meno marginale di quanto quelle poche riprese potessero far immaginare. 

Buster Keaton (Getty)

Buster Keaton (Getty)

Charlie Chaplin (Getty)

Charlie Chaplin (Getty)

Il film, uscito l'anno successivo con il titolo "Strangers on a train", è quello con cui si aprirà la prima stagione di Tie-Movie, nuovo format di SuperTennis Tv dedicato al rapporto che il cinema ha sviluppato con il tennis nel corso degli anni. Lontani - ma neanche poi così tanto - gli anni dei primi sketch con Buster Keaton a impugnar racchette e Charlie Chaplin, dinoccolato e svagato, a far la caricatura di un mondo già allora affettato e definito dai suoi rituali. 

L'intuizione di Hitchcock fu un'altra. E a dettargliela furono occhio e sensibilità tutta cinematografica. L'allora cinquantenne regista inglese si rese conto di quanto un aspetto specifico di questo sport potesse fare al caso suo nella costruzione di un plot che fosse fedele agli ingranaggi del giallo, impreziositi ora da una nuova contaminazione. In questo genere la rincorsa al colpevole è quasi sempre una questione di dettagli o una corsa contro il tempo: come pensare di uscirne vincitori - si dev'essere chiesto sir Alfred - se il tempo in questione è quello di una partita di tennis?

Tempo vago, indefinito. Fissato nel suo orario di inizio ma soggetto a infinte variabili quando riferito alla durata di un incontro: un'ora, forse due, quattro, per non parlar di pioggia, rinvii, ritardi. Ce n'è abbastanza per disegnarci intorno una storia in cui la suspense più alta coinciderà proprio con gli scambi di una partita di tennis. Teste a inseguire la pallina, occhi fissi sul protagonista, e nelle orecchie i rintocchi dei colpi come quelli di lancette che scorrendo a ritroso ci avvicinano sempre più alla resa dei conti. 

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"Tie Movie" è il nuovo format di SuperTennis dedicato al cinema e a come il tennis è stato raccontato sul grande schermo. Condotto da Ronald Giammò e Claudia Fusani, va in onda ogni sabato alle 13:30.


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