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L'attrezzatura del campione

Sinner-Musetti, il derby delle racchette

La grande sfida nei quarti di finale degli Us Open mette di fronte due fuoriclasse azzurri dallo stile di gioco agli antipodi: potenza e geometrie contro tocco e fantasia. Entrambi sono da sempre legati al marchio Head: vediamo che modelli hanno adottato e come li tarano per il match

di | 03 settembre 2025

La Head Boom Pro (versione Neon) in pugno a Lorenzo Musetti e la Head Speed MP bianca e nera in pugno a Jannik Sinner

La Head Boom Pro (versione Neon) in pugno a Lorenzo Musetti e la Head Speed MP bianca e nera in pugno a Jannik Sinner

Jannik contro Lorenzo è una sfida infinita, cominciata quando avevano, rispettivamente, 12 e 11 anni. Si risale infatti alla Coppa Lambertenghi, campionati italiani under 12, al Tennis Club Milano, edizione del settembre 2013: al secondo turno Sinner superò Musetti 6-2 6-1 (poi venne battuto in semifinale dal torinese Flippo Moroni, oggi n.523 del mondo).

Dodici anni dopo il confronto si ripropone nello stadio più grande del mondo, l’Arthur Ashe di New York, per i quarti di finale degli Us Open. Il primo italiano derby della storia questo livello.

Lorenzo non ha mai battuto Jannik. Ha perso nei successivi tre faccia a faccia, il più incerto dei quali risale alla pre-qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia del 2019: l’ATP non lo riporta nelle statistiche ma il successo sudatissimo, 6-7 7-6 6-3, fu decisivo per la qualificazione di Sinner al suo primo tabellone principale degli IBI, dove colse la sua prima vittoria in un ATP Masters 1000.

Ora però Musetti è un altro giocatore rispetto a quello battuto da Sinner ad Anversa nel 2021 o a Monte-Carlo nel 2023. E’ anche lui un top 10, in crescita. E lancia una sfida importante al n.1 del modo, suo compagno di squadra nei trionfi in Coppa Davis del 2023 e 2024.

A unirli in campo c’è anche il brand di racchetta che utilizzano da quando erano ragazzini: il marchio austrico Head, che oggi utilizza la loro immagine come riferimento mondiale per le collezioni di racchette da loro utilizzate: la serie Speed per Sinner, la serie Boom per Musetti. Due tipologie di attrezzi molto diverse tra loro, si tratti delle versioni di serie che si trovano dei negozi o degli esemplari personalizzati sulle esigenze di Jannik e Lorenzo.

In entrambi i casi le caratteristiche delle racchette sono fondamentali nel supportare la prestazione degli atleti. Nessuno dei due sarebbe in grado di esprimere il suo tennis utilizzando la racchetta dell’altro. Andiamo a scoprire perché: ci aiuterà anche a entrare nelle pieghe del gioco di entrambi.

Sinner-Musetti, il derby delle racchette

Jannik Sinner e la sua Head Speed

Partiamo da Sinner: utilizza una Head Speed MP (piatto corde da 100 pollici quadrati, schema d’incordatura 16 corde verticale per 19 orizzontali n.d.r) che, corde comprese pesa 328 grammi, dunque non più è pesante di un attrezzo di serie. Il bilanciamento, sempre a racchetta incordata, è a 33 cm dall’estremità del manico, quindi l’equilibrio è leggermente spostato verso la testa della racchetta. L’attitudine alla spinta (Swing weight) è 339 punti, piuttosto elevata. Il dato della rigidità è contenuto, 60 punti RA: significa che la racchetta è elastica (i telai si considerano rigidi da 67/68 RA in su n.d.r), di suo fornisce quindi più controllo che spinta.

Se a questo si aggiunge che Jannik utilizza una corda sintetica monofilamento, la Head Hawk Touch, di un calibro medio (1,30 mm) e richiede all’incordatore una tensione molto elevata, 28 chilogrammi (uniforme sia per le verticali che per le orizzontali), diventa lampante che il n.1 del mondo chiede alla sua racchetta soprattutto controllo e precisione.

Sinner-Musetti, il derby delle racchette

Velocità e potenza è sicuro di poterle mettere lui. Il piatto corde di Sinner, con quelle corde e quella tensione, è rigido come una tavola e gli permette di spingere al massimo, con quel suo swing ampio e velocissimo, quasi sempre anticipando il colpo e rubando così tempo all’avversario senza che la palla gli scappi via.

Il gran rumore che fanno i colpi di Sinner dipendo molto da questi fattori, in particolare proprio dalla rigidità del piatto corde.

Sinner-Musetti, il derby delle racchette

Lorenzo Musetti e la sua Head Boom

Il solo fatto che, con un reticolo 16 x 19 come quello di Jannik, Musetti faccia tirare le corde ben 4 chilogrammi meno, dice già tante cose della differenza tra il loro modo di giocare. E valorizza appieno le caratteristiche dell’attrezzo de carrarino, una Head Boom Pro, piatto da 98 pollici quadrati, peso circa 320 grammi senza le corde (la versione di serie ne pesa 10 in meno, 310 grammi, sempre senza le corde).

Va rilevato inoltre che invece di un “full bed” realizzato con il sintetico Head Hawk Touch come Sinner, Musetti chiede un’incordatura ibrida, realizzata con due monofilamenti sintetici: Head Hawk Touch Rough calibro 1,25 e Head Lynx tour, sempre calibro 1,25.

Entrambi tirati a 24 kg offrono un piatto corde consistente ma di sicuro, anche in virtù del calibro più sottile, decisamente più elastico e reattivo di quello della Speed di Sinner. Giusto per capirci: con una racchetta e un piatto corde come quello di Musetti ci si può anche semplicemente appoggiare su una palla pesante dell’avversario, trovando comunque peso e profondità con il nostro colpo. Fare lo stesso con l’attrezzo di Sinner vuol dire non riuscire, probabilmente, nemmeno a superare la rete.

Sinner-Musetti, il derby delle racchette

Noi con le loro racchette

Dunque mentre ci godiamo il brivido del derby, la spettacolare sfida tra questi due campioni azzurri così diversi tra loro, può essere curioso tener presente che la racchetta di quello che normalmente consideriamo il più potente dei due “tira più piano” di quella del più estroso, quello che dipinge tennis di alto livello sulle diverse tele del Grande Slam.

E sempre in tema di curiosità possiamo immaginare che per noi comuni mortali l’attrezzo di Musetti (agli Us Open rivisitato sul piano estetico in una limited edition che si chiama “Head Boom Neon”, ispirata alle “mille luci di New York”) potrebbe essere più complesso da gestire in termini di maneggevolezza di quello di Sinner, ma ci aiuterebbe molto a spingere la palla e a imprimere le rotazioni, specie il top spin.

Se ci riferiamo alle versioni di serie e consideriamo che abbiamo la totale libertà di scegliere il tipo di corda e la tensione in funzione del nostro modo di giocare, possiamo dire che una Head Speed “alla Sinner” è una soluzione molto interessante per chi attacca fondocampo senza esagerare con le rotazioni. Per chi picchia di piatto e alla prima occasione cerca la giocata vincente mirando gli angoli. La collezione Speed è pensata proprio per chi cerca spinta ma in equilibrata combinazione con il controllo e la precisione.

Un Head Boom “alla Musetti” è invece la scelta giusta per chi dalla propria racchetta vuole soprattutto tanta potenza e facilità di gioco. Facilità anche nell’imprimere le rotazioni, sia in top che in backspin. La forma stessa dell’ovale, allargato verso la testa della racchetta, dove i giocatori impattano più frequentemente, fa capire che l’attrezzo è pensato anche per essere tollerante e offrire un’area di impatto ottimale (sweet spot) più ampia di quella della Speed.

Ora la parola passa al campo, ai nostri campioni e alle loro racchette. Buon tennis a tutti.

Sinner-Musetti, il derby delle racchette

Sinner-Musetti, il derby delle racchette

LE SCHEDE TECNICHE A CONFRONTO

(telai di serie)

 

Head Speed MP

  • Piatto corde: 100 sq. in.
  • Profilo: 23 mm costante
  • Schema d’incordatura: 16x19
  • Peso senza corde: 300 g
  • Bilanciamento (senza corde): 32 cm
  • Prezzo al pubblico: 280,00 euro

Il Lab

(I dati si riferiscono a un telaio incordato con Head Hawk Power calibro 1,25 alla tensione di 21-20 kg)

  • Peso: g. 320
  • Deflessione corde: 48
  • Rigidità: 59 RA
  • Inerzia: 332
  • Bilanciamento cm 33
  • Potenza: 49 punti su 100
  • Controllo: 50 punti su 100
  • Maneggevolezza: 65 punti su 100

 

Head Boom Pro

  • Piatto corde: 98 sq. in.
  • Profilo: 22 mm costante
  • Schema d’incordatura: 16x19
  • Peso senza corde: 315 g
  • Bilanciamento (senza corde): 31 cm
  • Prezzo al pubblico: 280,00 euro

Il Lab

(I dati si riferiscono a un telaio incordato con Head Lynx Touch calibro 1,25 alla tensione di 21-20 kg)

  • Peso: g. 335
  • Deflessione corde: 45
  • Rigidità: 65 RA
  • Inerzia: 331
  • Bilanciamento cm 32,7
  • Potenza: 57 punti su 100
  • Controllo: 41 punti su 100
  • Maneggevolezza: 66 punti su 100
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