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Al suo esordio alle Nitto ATP Finals 2024 l’altoatesino, tifoso del Milan, scende in campo in concomitanza con la sfida al vertice della Serie A tra Inter e Napoli. Il coach della FITP che lo seguì a Doha nel 2017, quando si aggiudicò il primo titolo internazionale juniores, racconta nel libro dedicato alla formazione del n.1 del mondo un curioso aneddoto legato proprio al tifo calcistico per la società partenopea
di Enzo Anderloni | 09 novembre 2024
Domenica 10 novembre, ore 20.30: Jannik Sinner sfida Alex De Minaur alla Inalpi Arena di Torino nella sua prima partita del girone delle Nitto ATP Finals 2024. Stesso giorno, un quarto d’ora più tardi (20.45), il Napoli capolista sfida l’Inter, seconda in classifica, allo Stadio Meazza di San Siro, Milano. Sinner sarà in diretta, in chiaro su Rai 2; Inter-Napoli sarà trasmessa in streaming a pagamento su DAZN. Chi vincerà la sfida dell’audience?
La domanda non è più così oziosa da quando le imprese di Jannik lo hanno trasformato in un’icona sportiva in grado di competere anche con la tradizionale passione per il calcio degli italiani. E’ una star a tutto tondo: lo abbiamo misurato anche ieri sera al Pala Inalpi quando il boato dei 12.000 presenti al Gran Opening Show al suo ingresso, per una sorta di saluto alla vigilia del torneo, è stato del tutto comparabile a quello che ha accolto una superstar della musica come Marco Mengoni, due volte trionfatore al Festival di Sanremo. Più nazional popolare di così…
Mentre prendiamo coscienza di questa nuova dimensione del nostro sport, che grazie alla presenza di un n.1 del mondo in maglia azzurra, è uscito dalla nicchia sport-specialistica tanto da diventare palcoscenico naturale di eventi che trascendono il mondo della racchetta, torna alla mente un aneddoto che abbiamo raccolto (il sottoscritto, il collega Alessandro Mastroluca e il tecnico FITP Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’Istituto Superiore di Formazione della FITP) alcuni mesi orsono mentre andavamo a ricostruire la storia di formazione di Sinner per la stesura del volume “Diventare Sinner”, uscito in maggio per i tipi di Giunti Editore.
L’episodio, che lega in modo decisamente unico e irripetibile il primo trionfo internazionale (da junior) di Sinner e il tifo per il Napoli del tecnico FITP che lo seguì a bordocampo in quell’occasione, sembra fatto apposta per ingannare l’attesa in vista di questa nuova sfida per Jannik (tifoso del Milan, lo ricordiamo), quella che lo vedrà opposto contemporaneamente all’australiano Alex De Minaur, n.8 del mondo (sul campo) e alla concorrenza di Inter-Napoli (sugli schermi tv).
Ve lo proponiamo con le parole di Nicola Fantone, tecnico FITP, tratte proprio dal volume “Diventare Sinner”.
“Il primo torneo che abbiamo affrontato insieme è stato un Under 18 in Tunisia a fine 2016: eravamo io, Jannik e inizialmente un insegnante dell'accademia di Riccardo Piatti. Me lo ricordo bene perché in quel torneo c'era anche Roberto Binaghi, il figlio del presidente della FITP, che andava a caccia dei primi punti per la classifica mondiale ITF. Fecero il doppio insieme (Jannik aveva 15 anni n.d.r.) e arrivarono in semifinale”, racconta Nicola Fantone.
“Poi nel 2017 siamo stati insieme nei due tornei che Jannik ha giocato in Qatar a fine marzo. Veniva da una serie di prove ITF Juniores in cui non riusciva a superare le qualificazioni. Erano tornei per under 18 e lui ne avrebbe compiuti 16 in agosto. Si giocavano due tornei consecutivi a Doha, sul veloce. Al primo lo aveva accompagnato la sua osteopata/fisioterapista. Fu eliminato al primo turno delle ‘quali’. D'accordo con Riccardo rimase lì con me per il secondo. In quella stagione Riccardo mi aveva chiesto di curare alcuni aspetti di Jannik quando era con noi e mi aveva chiesto di farlo stare in camera con me”.
“Come dicevo, veniva da un periodo in cui vinceva poco. Alla fine del primo torneo, quando perse, gli chiesi come si sentiva, come stavano andando le cose. Mi rispose: è una vita che ho scelto io. So che in questo momento le cose non vanno benissimo ma è una mia scelta: quindi tutto bene. Io scherzando gli dissi: guarda che se vuoi vincere qualche partita un modo ce l'hai. E lui: dimmi qual è. E io: se nelle prossime partite a ogni cambio di campo tu mi guardi e dici ‘Forza Napoli!’, vedrai che le cose andranno meglio”.
“Da lì cominciammo a scherzare su questa cosa perché a lui piaceva un sacco scherzare. Così sin dai primi turni di qualificazione del secondo torneo Jannik, quando cambiava campo, mi guardava e sottovoce diceva: Forza Napoli! Si qualificò per il tabellone principale e, ridendo e scherzando, arrivò in semifinale”.
Jannik Sinner ai Campionati italiani under 13 di Avezzano del 2013. Alle sua spalle il tecnico FITP Nicola Fantone
“La sera in camera parlavamo sempre mentre lui si incordava le racchette e io a quel punto gli dissi: beh, adesso sei in semifinale, guarda che se per caso vinci ti fai la foto con la sciarpa del Napoli. So che sei tifoso del Milan: questa foto se tu vinci me la terrò per me, quando crescerai, come un pegno. Lui vinse il torneo. Vinse 8 partite di fila tra qualificazioni e main draw. In finale superò il francese Harold Mayot: fu la sua prima vittoria a livello internazionale. E si fece fare la foto con la sciarpa del Napoli: come promesso la conservo per me”.
La mentalità già allora era quella di un n.1, uno che non lasciava niente al caso, si comportava da professionista di alto livello.
“In quei tornei spesso era lui che insegnava delle cose a me – confessa Fantone - la sera, dopo cena, veniva in camera, si incordava le racchette e quando erano le 21.30, al massimo le 22.00 mi chiedeva di spegnere la luce. Il giorno dopo avremmo dovuto alzarci presto per allenarci, mi spiegava, e quindi dovevamo riposare”.
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