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Racchette e corde

La nuova racchetta di Sinner (e quella di Djokovic): test in anteprima

Loro si sfidano all’alba nella semifinale degli Open d’Australia, noi siamo scesi in campo con una Head Speed MP e una Head Speed Pro, gli attrezzi di cui sono testimonial, nella nuova versione che si trova ora nei negozi

di | 25 gennaio 2024

La grafica delle nuove Head Speed MP e Pro

La grafica delle nuove Head Speed MP e Pro

Entri in un negozio specializzato e chiedi la racchetta di Jannik Sinner: dalla rastrelliera il tecnico prende un telaio nuovo fiammate, una Head Speed MP, appena uscita nella versione 2024. Sia chiaro, non è identica a quella personale di Jannik, che in Australia sta ancora utilizzando il telaio con la cosmesi dell’edizione 2022. È peró il prodotto di serie che più ci si avvicina, anche perché, oltre a esserne il testimonial, Sinner la utilizza da più di 10 anni, da quando era un under 12 di buona prospettiva ma di sicuro non ancora così importante da avere racchette prodotte su misura per lui.

Utilizzava telai di serie come facciamo tutti noi mortali e se li personalizzava con la corda e la tensione che riteneva più adatti al suo gioco. Poi via, in campo per il match.

La grafica delle Head Speed 2022, quella della racchetta di Jannik Sinner agli Open d'Australia

Questo preambolo alla nostra prova sul campo della nuova Head Speed MP è doveroso per evitare malintesi e chiarire una questione annosa: tutti i telai personali dei giocatori professionisti sono diversi da quelli di serie. Sono adatti alle loro caratteristiche ed esigenze.

E siccome ciascuno ha le sue (e le esigenze dei tennisti “normali” sono di sicuro molto differenti da quelle di Sinner e Djokovic) per noi è particolarmente interessante testare le racchette che tutti possiamo trovare in negozio quando decidiamo di scendere in campo “alla Sinner” (o alla Djokovic nel caso della Head Speed Pro).

Delle caratteristiche e delle misure dei telai personali di Jannik (qui) e Nole (qui) ci siamo comunque occupati in passato: le trovate qui.

Abbiamo anche messo a confronto i due telai di serie dell’edizione 2022 appena sono usciti (qui).

Ma veniamo ora alla versione più aggiornata, che si caratterizza per un utilizzo più ampio (oltre che alla base dell’ovale anche nei pressi dell’impugnatura) della tecnologia Auxetic, basta sull’inserimento di materiali speciali (che si ispessiscono in trazione e si assottigliano sotto pressione), alla ricerca di stabilità e comfort.

I dati di laboratorio

Seguendo le logiche di cui parlavamo in precedenza abbiamo incordato il nostro esemplare di Head Speed MP con un filamento più sottile ed elastico di quello che utilizza Sinner (Head Hawk Power calibro 1,21 mm anzichè Head Hawk Touch calibro 1,30 mm) e a una tensione molto inferiore alla sua (21 Kg per le verticali e 20 Kg per le orizzontali anziché 28 kg uniformi come fa Jannik).

Una differenza di durezza del piatto corde enorme: misurato con l’ERT 300, lo strumentino elettronico che rileva la tensione dinamica (cioè simulando un impatto di palla), il nostro reticolo fa segnare 31 punti. Quello di Sinner a Wimbledon, 39 punti: difficile per noi probabilmente anche solo mandare la palla di là dalla rete con un “tavola” simile.

Uno dei posizionamenti dei materiali auxetici nelle Head Speed

Detto questo la nostra racchetta di serie (incordata) pesa solo 8 grammi meno della sua (320g contro 328g) e ha lo stesso bilanciamento, appena spostato verso la testa: 33 cm dall’estremità del manico.

Il Diagnostic Center con il suo algoritmo mette in evidenza un grande equilibrio tra potenza (49 punti su 100) e controllo (50 punti su 100), con una maneggevolezza buona (65 punti su 100) ma non eccezionale, adatta comunque a giocatori di livello agonistico.

In campo

Come si deduce dalle immagini che arrivano da Melbourne, Sinner non è ancora passato a questa nuova versione del telaio e forse si sta perdendo qualcosa.

A parte la nuova cosmesi, sempre bianca e nera ma con alternanze diverse dall’impugnatura all’ovale e con una vernice opaca più morbida al tatto, i nostri primi colpi sul campo evidenziano un’ulteriore evoluzione di feeling.

La Speed MP ha sempre una bella vocazione alla spinta ma rispetto al 2022 appare migliorata in termini di controllo e stabilità

Da fondocampo si sente subito che il reticolo a maglia larga (16x19) “morde” bene la palla e imprimere un bel top non è difficile. A questo però si aggiungono due sensazioni nuove e interessanti: nonostante la tensione contenuta la palla non scappa via e, soprattutto, la zona di impatto ottimale pare essere ancora più ampia.

E’ rarissimo sentire la racchetta torcersi in mano perché l’impatto è scentrato. Sarà la forma dell’ovale (ampio nella parte alta dove avviene la maggior parte degli impatti), sarà la tecnologia utilizzata nella zona dove passano le corde verticali centrali ma sembra sempre di colpire la palla con pienezza. Una sensazione che si mantiene anche quando si opta per i tagli, magari un bel back di rovescio, che esce facile e rimane basso.

Il simbolo della tecnologia Auxetic nel cuore della Head Speed

I dati tecnici delle Head Speed sono serigrafati all'interno del cuore

Più stabilità e più confort emergono anche a rete e si traducono in una facilità di esecuzione che non era propria delle prime versioni di questo attrezzo che, in origine, puntava soprattutto a supportare chi picchiava forte da fondocampo, grazie all’aerodinamicità delle forme e al buon controllo.

L’attitudine alla spinta è molto buona (come evidenziato anche dai dati di laboratorio) ed emerge anche nei colpi sopra la testa. Non super maneggevole nello smash (ma affidabile e precisa) di sicuro la Speed MP è efficace al servizio dove è in grado di esaltare sia la botta esplosiva quasi di piatto sia le rotazioni in kick e slice.

I passacorde allargati e l'indicazione per l'incordatore della posizione del nodo delle Head Speed

La grafica con la nuova vernice delle Head Speed morbida al tatto

In conclusione

Se entri in negozio e chiedi la racchetta di Sinner, cioè il modello MP nella collezione delle Head Speed, devi essere un giocatore agonista (cioè un tennista che si allena con regolarità e gioca tornei e/o gare a squadre). La prova sul campo, con un’incordatura sintetica monofilamento sottile e una tensione contenuta, dice che il livello richiesto per godersela e ottenerne benefici per il proprio gioco non è per forza elevatissimo. L’attrezzo spinge facile e perdona gli errori: che cosa gli si può chiedere di più? Inoltre supporta bene sia da fondocampo che sotto rete. Dunque imitare Jannik, a cominciare dall’attrezzatura è un’impresa alla portata di tanti, con l’accortezza però personalizzarla (soprattutto corda e tensione) sulla base delle nostre caratteristiche, non sulle sue. 

P.S. Per chi pratica con meno intensità ricordiamo che all’interno della collezione Head Speed esistono versioni più leggere, meno impegnative sul piano tecnico e fisico

Speed Pro alla Djokovic: meno spinta, più sicurezza

Anche Novak Djokovic a Melbourne utilizza una versione non aggiornata della sua Head Speed Pro: si tratta della versione “black” telaio con livrea tutta nera. Nel suo caso le differenze tra il telaio personale e quello di serie sono più evidenti: l’attrezzo di Nole ha un pattern di incordatura con 18 corde verticali e 19 orizzontali mentre la Speed Pro di serie è un 18x20.

Il nostro esemplare di Speed Pro, incordato con un monofilamento morbido e sottile e a una tensione molto contenuta (20kg per le verticali e 19kg per le orizzontali), ha comunque offerto un piatto quasi duro come quello della MP (30 punti rilevati dall’ERT 300 contro i 31 punti della MP, proprio in virtù del reticolo più fitto). E’ questa la caratteristica principale che finisce per differenziare di più la Speed Pro dalla Speed MP, considerato che il piatto corde è sempre 100 pollici quadrati e lo spessore sempre 23 mm.

Il reticolo fitto aumenta il controllo e limita leggermente rotazioni e spinta. E’ proprio questa la prima sensazione in campo, quando si confrontano i due attrezzi.

La stabilità e il comfort migliorati si sentono anche in questa versione Pro delle nuove Head Speed ma per ottenere una palla pesante e incisiva ci vuole più forza e qualità rispetto ai modelli con il pattern di incordatura a maglia più larga.

LE SCHEDE TECNICHE A CONFRONTO

HEAD SPEED MP

Piatto corde: 100 sq. in.

Profilo: 23 mm costante

Schema d’incordatura: 16x19

Peso senza corde: 300 g

Bilanciamento (senza corde): 32 cm

Prezzo di listino al pubblico: 280,00 euro

Il nostro Lab

(I dati si riferiscono a un telaio incordato con Head Hawk Power calibro 1,25 alla tensione di 21-20 kg)

Peso: g. 320

Deflessione corde: 48

Tensione dinamica ERT: 31

Rigidità: 59 RA

Inerzia: 332

Bilanciamento cm 33

Potenza: 49 punti su 100

Controllo: 50 punti su 100

Maneggevolezza: 65 punti su 100

Head Speed MP: misurazione della tensione dinamica

HEAD SPEED PRO

Piatto corde: 100 sq. in.

Profilo: 23 mm costante

Schema d’incordatura: 18x20

Peso senza corde: 310 g

Bilanciamento (senza corde): 31 cm

Prezzo di listino al pubblico: 300,00 euro

Il nostro Lab

(I dati si riferiscono a un telaio incordato con Head Lynx Touch calibro 1,25 alla tensione di 20-19 kg)

Peso: g. 328

Deflessione corde: 49

Tensione dinamica ERT: 31

Rigidità: 59 RA

Inerzia: 333

Bilanciamento cm 32,3

Potenza: 49 punti su 100

Controllo: 49 punti su 100

Maneggevolezza: 65 punti su 100

Head Speed Pro: misurazione della tensione dinamica

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