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L'attrezzatura del campione

Le racchette ad alta tensione di Sinner

Tutte le caratteristiche degli attrezzi di Jannik preparati da Marco Rossani, incordatore italiano nel team ufficiale degli stringer di Wimbledon

di | 14 luglio 2023

Jannik Sinner con la sua Head Speed a Wimbledon: il pattern d'incordatura è 16x19, la tensione delle corde molto alta : 28 kg

Jannik Sinner con la sua Head Speed a Wimbledon: il pattern d'incordatura è 16x19, la tensione delle corde molto alta : 28 kg

Tutto pronto fino all’ultimo dettaglio per la sfida in semifinale a Wimbledon contro Novak Djokovic: Jannik Sinner ha fatto incordare le sue 5 racchette con la sua classica procedura presso il team di stringer ufficiale del torneo che a Wimbledon è gestito da Babolat con le macchine Evolution.

Della squadra fa parte da alcuni anni anche un professionista dell’incordatura italiano, il milanese Marco Rossani, che si è occupato, tra le altre, proprio delle racchette di Sinner e Berrettini. Gli abbiamo chiesto di spiegarci le caratteristiche dell’attrezzo del Jannik.

Sinner utilizza una Head Speed (piatto corde da 100 pollici quadrati, schema d’incordatura 16 corde verticale per 19 orizzontali n.d.r) che, corde comprese pesa 328 grammi, dunque non più è pesante di un attrezzo di serie. Il bilanciamento, sempre a racchetta incordata, è a 33 cm dall’estremità del manico, quindi l’equilibrio è leggermente verso la testa della racchetta. L’attitudine alla spinta (Swing weight) è 339 punti, quindi piuttosto elevata. Il dato della rigidità è contenuto, 60 punti RA: significa che la racchetta è piuttosto elastica, di suo fornisce più controllo che spinta”.

Che il nostro n.8 del mondo non abbia problemi a generare potenza con i suoi colpi e dunque chieda al suo attrezzo di dargli soprattutto una mano in termini di controllo e precisione lo si evince dalla tensione richiesta per incordatura, davvero alta.

Jannik utilizza una corda sintetica monofilamento, la Head Hawk Touch – continua Rossani - di un calibro medio, 1,30 mm, e richiede una tensione di 28 chilogrammi, uniforme sia per le verticali che per le orizzontali”.

Il piatto corde diventa così una specie di “tavola”, una scelta che differenzia Sinner per esempio da Alcaraz, che con un filamento dalle caratteristiche simili a quello dell’azzurro, il Babolat RPM Blast, incorda a kg 25/23. Ottenendo un piatto più “morbido” e in grado di generare spinta. Lo stesso dicasi per Matteo Berrettini che, come ci racconta Rossani, quest’anno è sceso dagli abituali 25 kg sull’erba a 23 kg. Alla fine anche a 22,5 kg, ottenendo così più spinta e più comfort.

Sinner ha sempre optato per “l’alta tensione” e in questo senso assomiglia più di chiunque altro proprio al suo avversario odierno, il grande Nole da 23 Slam che per la sua Head Speed (stesso attrezzo di Jannik ma 30 grammi più pesante e con uno schema corde più fitto, 18x19) utilizza un’incordatura ibrida “reverse” (budello sulle verticali, sintetico monofilamento sulle orizzontali) tirata a 28,5/27,5 kg. Dunque a discreta “tavola” anche per il fuoriclasse serbo: si può dire che davvero il n.1 e il n.8 del mondo giocano ad armi pari anche in questo senso.

Ognuno però ha le sue abitudini particolari legate alla racchetta. Djokovic utilizza uno stringer personale, che lo accompagna in giro per il mondo.

Sinner si affida al servizio ufficiale del torneo, in questo caso all’esperienza di Marco cui fa richieste precise, quasi rituali: ”Ogni volta il giorno prima del match mi porta 5 racchette. Mi chiede di incordarne una, sempre secondo le specifiche, la sera stessa. Ha il grip nero per distinguerla dalle altre, che invece ce l’hanno bianco. L’incordatura di quella racchetta perderà fisiologicamente un po’ di tensione durante la notte e sarà dunque un filo più morbida delle altre. Jannik la userà per il warm up, il riscaldamento”.

E poi la tensione potrà essere solo alta, molto alta: quella di una grande sfida.

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