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Pechino su SuperTennis: Paolini lotta, ma Anisimova si prende la “semi”

Nel “China Open” Jasmine, sesta favorita del seeding, a caccia di punti preziosi per le WTA Finals, cede in tre set alla statunitense (n.3) che conquista anche il pass per Riyadh. Sabato in semifinale per Amanda derby a stelle e strisce con Gauff (2)

di | 02 ottobre 2025

La rabbia di Jasmine Paolini (foto Getty Images)

La rabbia di Jasmine Paolini (foto Getty Images)

Ce la mette tutta Jasmine Paolini ma non basta per evitare l’eliminazione nei quarti di finale del “China Open”, penultimo WTA 1000 della stagione, dotato di un montepremi di 8.963.700 dollari che si sta disputando sui campi in cemento dell’Olympic Green Tennis Centre di Pechino (combined con un ATP 500) e che è trasmesso in diretta su SuperTennis, SuperTennis Plus e SuperTenniX, la piattaforma digitale della Federazione Italiana Tennis e Padel.

La 29enne di Bagni di Lucca, n.8 del ranking e 6 del seeding, a caccia di punti preziosi per le WTA Finals di Riyadh, ha ceduto per 67(4) 63 64, dopo oltre due ore e tre quarti di una sfida davvero appassionante, alla statunitense Amanda Anisimova, n.4 del ranking e 3 del seeding, quest’anno finalista a Wimbledon e allo Us Open, che si è così assicurata un posto alle Finals. “Jas” può recriminare per non aver sfruttato ben 6 palle-break nell’ottavo game del set decisivo. Nel bene e nel male è stata l'americana a fare la partita: 47 vincenti (equamente suddivisi tra diritto e rovescio) ma anche 69 gratuiti (19 contro 20 il bilancio dell'azzurra).

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Il match. La 24enne di Freehold, New Jersey, aveva vinto in due set senza storia l’unico precedente con l’azzurra, disputato al primo turno di Parma nel 2021. In avvio di primo set sono i turni di battuta a scandire il punteggio: nel “fatidico” settimo gioco, però, Amanda - scesa in campo con una vistosa fasciatura al polpaccio sinistro (infortunio rimediato negli ottavi contro Muchova) - è “chirurgica” nel trasformare, con un rovescio lungolinea vincente, la prima palla-break offerta da Jasmine che pure continua a fare letteralmente i numeri in difesa (4-3). Fa e disfa Anisimova, che nel game successivo con tre gratuiti concede due opportunità consecutive per il contro-break: sulla prima tira giù un ace, sulla seconda mette sulla riga il rovescio in cross.

E poi completa l’opera consolidando il vantaggio (5-3). Paolini sfrutta qualche errore in risposta dell’avversaria, recupera da 15-30 e resta in scia (5-4). Nel decimo gioco, con un doppio fallo, concede altre due palle-break, e con un altro gratuito, stavolta di diritto, rimette in corsa Jasmine restituendo il break (5-5). Con il terzo gioco di fila, dopo aver annullato due palle-break con grande carattere, arriva il sorpasso dell’azzurra (6-5) ma la statunitense non molla (6-6). Decide il tie-break, al quale entrambe arrivano avendo vinto 40 punti. La prima a cercare l’allungo è “Jas” (3-0) che poi lo difende (5-2) arrivando al triplo set-point (6-3): Amanda annulla il primo, con il passante di rovescio dell’azzurra che si ferma sul nastro (6-4), ma sul secondo è l’americana a sbagliare di diritto (7-4).

Jasmine Paolini colpisce in controbalzo (foto Getty Images)

Jasmine Paolini colpisce in controbalzo (foto Getty Images)

Veemente la reazione di Anisimova nel secondo parziale: la statunitense scappa via con un doppio break (4-0) ma rischia di rovinare tutto come nel primo set. Paolini, infatti, prima si riprende uno dei due break (4-2) poi, su un doppio fallo dell’avversaria, ha la chance di riprendersi anche il secondo ma l’americana si tira fuori con la combinazione servizio-rovescio e poi riesce a mantenere le distanze, sempre grazie al rovescio (5-2). Jasmine non molla (5-3) ma nel nono game la sua risposta di diritto si ferma in rete e Amanda può pareggiare il conto dei set (6-3).

Break a zero di Anisimova in avvio di frazione decisiva (1-0). Dopo aver mancato due chance di allungare, con un diritto sul nastro sulla seconda palla-break la statunitense restituisce il break (1-1). Momento di confusione tattica totale di Amanda e Jasmine ne approfitta (2-1). Nel quarto game l’americana annulla con una robustissima prima di servizio al centro una palla-break e poi con un cross di diritto inside-out riagguanta la sua avversaria (2-2). Nel settimo gioco, con un ace esterno e con un rovescio in uscita dal servizio Paolini annulla due palle-break e poi, complice uno scambio mozzafiato ed un errore in risposta di Anisimova, l’azzurra mantiene il comando delle operazioni (4-3).

Nel game successivo è Jasmine ad avere due palle-break di fila ma con potenza e precisione Amanda si salva: con un pizzico di fortuna arriva una terza palla-break che l’americana cancella con la prima al centro. Anisimova annulla anche una quarta ed una quinta palla-break ma con un rovescio lungolinea vincente a chiudere uno scambio giocato a tutto braccio, ed arriva la sesta palla-break che Amanda annulla. E poi con un ace ed un diritto che pizzica la riga l’americana porta a casa un turno di battuta da 20 punti, il più lungo dell’incontro (4-4). Nel nono gioco Paolini sale 30-0 ma Anisimova infila quattro punti pazzeschi e ottiene il break (5-4). Ne infila altri quattro e sigla il 6-4 con un parziale di otto punti a zero. Peccato.

Venerdì in semifinale Anisimova troverà dall’altra parte della rete la connazionale Coco Gauff, n.3 del ranking e seconda favorita del seeding, nonché campionessa in carica, che ha stoppato per 63 64 la tedesca Eva Lys, n.66 del ranking, mai così avanti in un “1000”.

Uno pari il bilancio dei precedenti tra le due statunitensi che però non si affrontano da oltre tre anni.

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A Pechino Paolini era entrata in gara direttamente al secondo turno battendo in due set la lettone Sevastova, n.221 WTA (in gara con il ranking protetto e finalista in questo torneo nel 2018): poi al terzo turno ha concesso appena tre game alla statunitense Kenin, n.26 del ranking e 27 del seeding, contro la quale aveva sempre perso (e senza vincere un set) nelle tre sfide precedenti. Quindi il successo in due set sulla ceca Bouzkova, n.52 WTA.

Paolini in stagione ha un bilancio di 38 vittorie a fronte di 16 sconfitte: ha incrementato il bottino di trofei (ora sono tre, tra cui ben due “1000”) conquistando il titolo agli Internazionali BNL d’Italia di Roma, dove peraltro ha trionfato anche in doppio in coppia con Sara Errani. Per lei anche la finale nel “1000” di Cincinnati e la semifinale in quello di Miami. Meno brillante negli Slam dove ha raggiunto gli ottavi solo a Parigi (lo scorso anno aveva invece raggiunto due finali back-to-back, al Roland Garros e a Wimbledon).

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