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Paolini e non solo: le giocatrici che possono sognare uno Slam nel 2025

L'azzurra è tra le tenniste più accreditate negli Slam. Con Zheng Qinwen, Jessica Pegula e Karolina Muchova può insidiare anche Iga Swiatek e Aryna Sabalenka

di | 16 dicembre 2024

Jasmine Paolini (Getty)

Jasmine Paolini (Getty)

Ogni anno, il circuito WTA è aperto a ogni genere di sorpresa, anche in tornei come i Grand Slam. Pur in un 2024 in cui non ci sono state nuove campionesse Major (l’ultimo precedente era stato il 2014), le sorprese non sono mancate, e diverse giocatrici si sono ritagliate un ruolo da protagoniste. Più di tutte, ovviamente, Jasmine Paolini, che ha chiuso la stagione con due finali a livello Slam.

Giocatrici come lei e Zheng Qinwen sono tra le più attese anche per il 2025, dove riproveranno a regalarsi la gioia di un successo Slam. Di seguito, quindi abbiamo selezionato le giocatrici che più di altre possono sognare di insidiare Aryna Sabalenka, Iga Swiatek e Coco Gauff.

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JASMINE PAOLINI, ITALIA (N. 4 WTA)

Non può che esserci lei in prima fila, in tutti i sensi. Nel 2024 ha raccolto i frutti dello straordinario lavoro con Renzo Furlan, scelto anche come “Miglior allenatore” dell’anno del circuito WTA, ed è la prima inseguitrice della Top-3 in classifica.

Per la toscana, le finali al Roland Garros e a Wimbledon sono arrivate quasi in maniera inaspettata. Già il semplice fatto di essersi ripetuta a Londra, nonostante la seconda sconfitta, è stata una dichiarazione d’intenti: Jasmine ci crede, e – soprattutto – crede in sé stessa e nelle sue qualità, umane e tennistiche.

Per chi sa sorridere e prendere le cose alla leggera come lei, la pressione è uno stimolo da poter sfruttare. E poi, uno dei suoi vantaggi, nella corsa al sogno Slam, è l’incredibile tenuta atletica, oltre che la capacità di incidere su tutte le superfici.

Dall’Australian Open di gennaio, fino allo US Open di settembre, l’azzurra sa di poter dire la sua ovunque. Continuare a migliorarsi è la priorità assoluta, qualunque traguardo – col dovuto rispetto per le avversarie – verrà con naturalezza.

ZHENG QINWEN, CINA (N. 5 WTA)

Considerata una predestinata già da tempo, in patria e non solo, la tennista classe 2002 ha tutte le credenziali per imporsi in un Major. Ha avuto bisogno di qualche mese di assestamento, ad alti livelli, dopo la sconfitta con Sabalenka nell’ultimo atto dell’Australian Open, deludendo un po’ le aspettative tra Roland Garros (terzo turno) e Wimbledon (primo turno).

Poi, però, proprio a Parigi, la conquista dell’oro olimpico, con tanto di vittoria contro Swiatek in semifinale, le ha dato un nuovo slancio, fino a raggiungere, poche settimane fa, anche la finale alle WTA Finals.

Nel circuito, nessuno serve come lei, che in stagione ha chiuso al primo posto per ace realizzati (445) e al secondo per punti vinti sulla prima (75,7%). Un’arma letale, nel tennis odierno, che dovrà aiutarla nella caccia allo Slam, sperando di sfatare magari anche il tabù Sabalenka, che contro di lei ha vinto tutti e cinque i precedenti.

JESSICA PEGULA, STATI UNITI (N. 7 WTA)

La sua prima parte di stagione, con l’assenza da aprile a giugno, è stata difficilissima. A maggior ragione, aver chiuso un altro anno tra le prime 8 al mondo, è una dimostrazione di forza e di consapevolezza assolute.

Negli anni, la sua ascesa non si è mai fermata, e dopo cinque presenze nei quarti di finale di uno Slam tra il 2021 ed il 2023, quest’anno si è spinta finalmente oltre. Solo Sabalenka le ha impedito di sollevare al cielo il trofeo dello US Open, lo scorso settembre, dopo un'estate incredibile (vittoria nel WTA 1000 di Toronto e finale in quello di Cincinnati) gli ingredienti per riprovarci, forma fisica permettendo, ci sono.

La gioia di Jessica Pegula a Pechino (Getty Images)

La gioia di Jessica Pegula a Pechino (Getty Images)

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KAROLINA MUCHOVA, REPUBBLICA CECA (N. 22 WTA)

Potrebbe sorprendere, forse, una menzione per la ceca. Che però, nella seconda parte di stagione, ha espresso nuovamente un tennis illuminante, regalandosi la finale al WTA 250 di Palermo, e poi quella nel WTA 1000 di Pechino. Nel mezzo, un’altra semifinale – la seconda consecutiva – a Flushing Meadows.

Tutto normale, se non fosse che la ventottenne è rimasta ai box da settembre 2023 fino allo scorso giugno. Un ritorno alle competizioni andato ben oltre le più rosee aspettative. Figlio, probabilmente, di una dimensione, quella di outsider nei tornei più prestigiosi, oramai pienamente acquisita dopo la finale ottenuta al Roland Garros di un anno fa. Perché nelle grandi occasioni, Muchova sa esaltarsi come quasi nessuna.


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