In un'intervista al Cinncinnati Open website Taylor, numero uno del ranking di doppio, svela di puntare a recitare un ruolo da protagonista anche in singolare. Magari già al "Cincy Open"...
di Tiziana Tricarico | 11 agosto 2025
Taylor Townsend è cresciuta nella zona sud di Chicago, giocando a Double Dutch (un gioco con le corde) e giocando a pallone nel parco con i suoi amici d'infanzia, tra cui il futuro "collega" Donald Young. Allora non lo sapeva, ovviamente, ma quei rituali da parco giochi sarebbero tornati utili anni dopo. “C'erano alcune cose che facevamo e che non sapevo si sarebbero tradotte nel tennis - ha detto Townsend, questa settimana in gara, sia in singolare che in doppio, al 'Cincinnati Open' -. Ma la mia coordinazione occhio-mano era migliore di quella di molte delle persone con cui giocavo. Era uno dei miei talenti, un dono che mi era stato dato da Dio”.
Oggi Taylor è la n.1 al mondo nel doppio, vincitrice di Wimbledon 2024 e dell'Australian Open 2025 (entrambi in coppia con la ceca Katerina Siniakova). Ma non chiamatela 'specialista di doppio': “È una mentalità piuttosto antiquata, che tu sia un giocatore di singolo o di doppio", ha detto Townsend in un'intervista al Cinncinnati Open website. La statunitense nel 2024 ha raggiunto il miglior piazzamento nella classifica nel singolare, n.46: "È tennis. È molto, molto impegnativo, solo in modi diversi. E io ho avuto la fortuna e il privilegio di poter arrivare molto lontano nei tornei di doppio e in quelli di singolo, e devo sopportare le stesse cose che sopportano i giocatori di singolo. È qualcosa che dovrebbe essere rispettato perché è tennis, e non è giusto classificare una persona come giocatore di singolo o di doppio. Siamo tutti giocatori di tennis".
“Lavoriamo tutti davvero duramente per guadagnarci da vivere, per mantenere noi stessi e le nostre famiglie e per costruirci una vita migliore”, ha aggiunto. "Ciò richiede più rispetto che cercare semplicemente di classificare qualcuno o di etichettarlo come l'uno o l'altro. Sono una tennista. Sono una tennista fenomenale. Sono la numero 1 al mondo, la prima madre nella storia. Quindi, se volete definirmi una giocatrice di singolare, di doppio, di doppio misto, o qualsiasi altra cosa vogliate dire, sarà nei libri di storia".
Townsend è arrivata in Ohio sulla scia della finale raggiunta in doppio a Montreal: le e la cinese Shuai Zhang sono state sconfitte dalla coppia tutta statunitense composta da Coco Gauff e McCartney Kessler. A causa del rapido cambio di programma, ha optato per giocare solo il singolare al Lindner Family Tennis Center. Si è rivelata una scelta saggia: entrata in tabellone grazie a una wild card, è approdata al terzo turno dopo aver battuto la connazionale Collins ed aver eliminato in due set la 13esima testa di serie, la russa Liudmila Samsonova.
“Questo è ciò che ho sempre sognato, poter giocare a tennis ad alto livello”, ha dichiarato la 29enne dell'Illinois, che nel 2021 ha dato alla luce suo figlio Adyn Aubrey. La sua attuale posizione nella classifica di singolare, n.125, significa che spesso deve lottare nelle qualificazioni dei tornei per raggiungere il tabellone principale. Non può sempre contare sulle wild card e solo quest'anno si è qualificata al Miami Open, al Roland Garros, a Wimbledon e al Mubudala Citi DC Open.
Si tratta di un sacco di chilometri in più, di usura in più. Non che lei si lamenti. “Accetto sinceramente il percorso così come viene. Non lo considero né positivo né negativo”, ha affermato. "È semplicemente quello che è. Il mio miglior risultato in uno Slam è stato quando mi sono qualificata e ho raggiunto gli ottavi di finale agli US Open [2019]. Ho pensato: ‘Cavolo, questa è la mia settima partita. Se avessi iniziato nel tabellone principale, avrei vinto il torneo!’. È una delle cose che fanno parte del percorso".
Townsend dice di essere particolarmente orgogliosa di vedere così tanti atleti di colore nel club dei vincitori. Le finali WTA e ATP della scorsa settimana ne sono un esempio ideale: Townsend, Gauff, la 18enne Victoria Mboko e l'ex n.1 Naomi Osaka, tornata alla ribalta, hanno tutte giocato per il titolo a Montreal. Mentre lo statunitense Ben Shelton ha conquistato il suo primo trofeo Masters 1000 a Toronto. “Penso che le persone siano ispirate da chi vedono in campo - ha sottolineato -. Ricordo la prima volta che ho visto Serena e Venus [Williams] in campo. È così che mi sono avvicinata a questo sport".
“Quando vedi qualcuno con cui puoi identificarti, ti dà la speranza che anche per te sia possibile. Penso che stiamo vivendo un momento storico, perché non credo che ci siano mai state così tante donne o uomini di colore nella Top 10, nella Top 5, che siano campioni Slam, che siano in prima linea e facciano le cose che stiamo facendo noi. Non voglio dire che sia una corona pesante, ma è una corona che condividiamo. E penso che tutti noi la portiamo con grande orgoglio. Stiamo ispirando la prossima generazione. C'è un'ondata in arrivo e penso che sia fantastico. È per questo che giochiamo".
Townsend apre il programma di lunedì sul P&G Center Court affrontando la spagnola Jessica Bouzas Maneiro, che sulla strada per il terzo turno ha eliminato Venus Williams e la campionessa di Washington Leylah Fernandez.