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Testa e corpo danno tregua a bum-bum Anisimova: il talento precoce torna a brillare a Toronto

La statunitense di genitori russi esplosa giovanissima e poi bloccata prima da problemi mentali e quindi dal Covid e da guai fisici si ripresenta miei quartieri alti battendo Sabalenka e qualificandosi èer le semifinali per la prima volta dopo due anni

di | 11 agosto 2024

Un'espressione buffa di Amanda Anisimova (foto Getty Images)

Aryna Sabalenka ancora non s’è ripresa dopo il lungo stop per la spalla che le ha negato Wimbledon ed Olimpiade, ma soprattutto le ha rubato sicurezza e condizione fisica. E dobbiamo ancora attendere qualche conferma certa da parte di Amanda Anisimova che corrobori i quarti di Washington di fine luglio e ora a Toronto, dove ha riscattato il ko con Dolehide, ha superato Kasatkina, ha approfittato dei problemi di tenuta della fidanzata di Jannik Sinner, Kalinskaya, e quindi ha eliminato la potente bielorussa, raggiungendo la prima semifinale “1000”. Strappando il primo scalpo di una top ten dopo quasi due anni, guadagnatosi la sfida contro la solida Emma Navarro.

PRECOCITA’
Certo, la statunitense di genitori russi che compie 23 anni il 31 agosto, sta dando finalmente i primi, importanti, segnali di ripresa dopo le eccitanti fiammate da junior, finalista al Roland Garros 2016 e campionessa agli Us Open 2017 (dominando Coco Gauff). Cui erano seguite ottime conferme nell’impatto col professionismo con le semifinali al Roland Garros 2019 - prima fra le nate nel 2000 -,  il primo titolo WTA a Bogotà e l’ascesa al numero 21 del mondo. Classifica che però non ha più avvicinato. 

Segnata dalla improvvisa comparsa per un infarto di papà Konstantin, primo coach e motivatore, anche se in realtà a plasmare la potente giocatrice da cemento è stata mamma Olga, così come la prima speranza del tennis di casa era la sorella maggiore di Amanda, Maria, per la quali gli Anisimov si erano trasferiti negli Usa nel 1998, salvo poi scoprire che la ragazza preferiva gareggiare e studiare al College. 

Amanda Anisimova al servizio (foto Getty Images)

STOP
Senza più quel fondamentale appoggio familiare, Amanda si è persa, anche con qualche scompenso fisico, ha accusato gravemente la pandemia per il Covid, di cui è rimasta vittima, scivolando in classifica al numero 78 del mondo. Ha rifatto capolino sul circuito due anni fa, firmando il secondo titolo WTA, a Melbourne2, uno dei tornei corollario degli Australian Open, ma soprattutto sorprendendo proprio in quello Slam la campionessa uscente, Naomi Osaka, annullandole due match point. Non ha però mai provato la continuità. Anzi, nel 2023, dopo una serie di prestazioni sconcertanti, con eliminazioni fra il primo e il secondo turno, dopo il ko di Dubai contro Azarenka da 5-3 al terzo set, e quindi i successivi ko senza nerbo di Indian Wells, Miami e Madrid, proprio dalla Spagna, ad appena 21 anni, aveva lanciato un drammatico SOS Instagram: “Dall’estate  2022, ho davvero lottato con la mia salute mentale e il mio esaurimento nervoso, ora è diventato insopportabile partecipare ai tornei di tennis. A questo punto, la mia priorità è il mio benessere mentale e prendermi una pausa per un po’ di tempo”.

Così, si è presa quattro mesi di pausa, riabbracciando la racchetta solo per qualche partitella con gli amici, ha frequentato un semestre alla Nova Southeastern University in Florida. Si è lanciata in un fiorente hobby artistico, vendendo i suoi dipinti per beneficenza. Ha svolto attività di volontariato, ha fatto viaggi con gli amici e ha festeggiato il compleanno lontano da un campo da tennis. Insomma, ha staccato la spinta per trascorrere un po’ di tempo vivendo una vita da normalissima ragazza. Senza stress e impegni quotidiani. “E’ stato bello prendermi una pausa dallo stile di vita caotico di una tennista e resettarmi come essere umano. Penso che la pausa, l’idea di avere più di due settimane libere per la prima volta nella mia vita sia stato davvero rinfrescante. Ho ritrovato molta energia e felicità. Ho rallentato la mia vita: era qualcosa di cui avevo davvero bisogno”. Finché, a settembre dell’anno scorso ha deciso di riprendere gli allenamenti col nuovo coach, Marc Lucero, ha riscoperto rapidamente il piacere del duro lavoro e sentendosi pian piano di nuovo in controllo. “Una volta che ho iniziato ad allenarmi mi sono davvero divertita, non mi sono messa fretta, ho cercato anzi di progredire anche più lentamente e così non ho avuto battute d’arresto”.

Amanda Anisimova colpisce di diritto (foto Getty Images)

INTRECCI
Fortunatamente per lei e per il tennis alla disperata ricerca di personaggi di personalità e qualità, soprattutto di area USA, Anisimova si è ripresentata quest’anno sul Tour dopo 7 mesi di volontario esilio con spirito e motivazioni nuove, cioé della prima versione: “Mi sto godendo ogni momento”. Quando batteva spesso Sabalenka, sin dal primo scontro, agli Australian Open 2019, infilando 4 successi su 4, prima di accusare le ultime due sconfitte a Roma 2022 e a gennaio a Melbourne. E, quando se l’è ritrovata di fronte, a Toronto, ha portato il loro bilancio sul significativo 5-2. Curiosamente, parte in vantaggio anche contro la prossima avversaria, Emma Navarro, dopo il netto 6-2 6-2 di due anni fa a Indian Wells.

Ma Amanda non si sbilancia: dopo i nuovi infortuni che l’hanno allontanata ancora una volta dal tennis per due mesi anche quest’anno “Ho giocato molte partite nelle ultime due settimane ed è stato davvero bello poter giocare giorno dopo giorno... Sono felice di essere qui, ma la Emma di quest’anno è molto 'on fire'”. E merita il massimo delle attenzioni: “Ne parlerò col mio allenatore, perché è da un po’ che non la incontro, quindi mi atterrò ai colpi-base e su quello che sono riuscita a fare, concentrandomi solo su me stessa”. Anche se è eccitata come nei giorni belli della sua spensierata adolescenza: “Non vedo l’ora di questo nuovo test”. Al di là del numero 132 del mondo che le assegna il computer. E di questo improvviso risveglio dopo due anni, da Washington, dove è tornata a disputare i quarti partendo dalle qualificazioni, eliminando Stephens e Pavlyuchenkova, a Toronto, sull’amata superficie in cemento sulla quale è cresciuta.


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