

Emma Raducanu - quando vinse gli Us Open nel 2021 - fu indicata da tutti come futura regina del tennis mondiale. Dopo un lungo periodo buio e problemi fisici importanti, torna con rinnovate ambizioni
04 gennaio 2024
Otto mesi lontani dai campi sono tanti e possono far perdere la bussola a campioni navigati, figuriamoci a un’atleta che, all’ultima festa di compleanno, ha spento solo 21 candeline. Ma la britannica Emma Raducanu, nonostante la discesa al n.301 del ranking Wta, non si è persa d’animo e finalmente, questa settimana, grazie a una wild card ha fatto il suo ritorno nel circuito Wta all’ASB Classic che si sta disputando sul cemento di Auckland, in Nuova Zelanda.
L'esperienza si è conclusa al secondo turno, contro Elina Svitolina che ha chiuso 67(5) 76(3) 61 forte di 52 vincenti a 39 dopo due ore e 49 minuti di partita. All'esordio nel torneo Raducanu aveva superato la qualificata rumena Elena-Gabriela Ruse (n.134 Wta) in un match che non avrebbe dovuto impegnare più di tanto il talento della campionessa dello Us Open 2021. Ma la stellina inglese ha comunque faticato per portare a casa, al quarto match point, la partita (6-3 4-6 7-5). A fine match le sue parole non potevano che essere al miele: “Sono davvero felice di essere tornata nel tour e non vedo l'ora di iniziare questa stagione e di continuare, spero, senza infortuni e in salute. È difficile dopo una pausa così lunga ma sono grata di stare bene, di poter muovere il mio corpo e di non essere costretta a letto e su una sedia a rotelle”.
Nativa di Toronto, la classe 2002 non ha parlato di obiettivi di classifica, ma la sua unica preoccupazione, comprensibilmente, è quella di riuscire ad avere una stagione senza infortuni, dopo che nel 2023 ha collezionato appena 10 presenze nel tour (5-5 il bilancio). “Durante la riabilitazione ho spinto al massimo e anche quando sorgeva qualche intoppo nel mio percorso di recupero ho continuato a farlo. Fisicamente mi sento bene. Ho lavorato molto in palestra. Ho fiducia nel mio corpo in questo momento".
Emma Raducanu, il ritorno
La 21enne di mamma cinese e papà rumeno, nel luglio del 2022 era classificata al numero 10 del mondo, ma dal torneo di Stoccarda dell’aprile scorso era ferma ai box dopo essersi sottoposta a tre interventi chirurgici a entrambi i polsi e alla caviglia: “Avevo ingessature e tutori alla mano e al piede ed era davvero difficile fare qualsiasi cosa. Non appena ho potuto ricominciare a fare fitness e a giocare a tennis è stato davvero bello, sudavo e basta. Il tempo fuori dal circuito mi ha fatto apprezzare ancora di più il tennis e la libertà di movimento del corpo”.
“Non è un segreto - ha confessato Emma in un recente post su Instagram - che il 2023 abbia avuto i suoi ostacoli. Tuttavia, dopo la delusione iniziale, mi ha fatto solo apprezzare di più la vita che ho. Guardo al 2024 sentendomi grata e pronta ad affrontare qualsiasi cosa questo nuovo anno presenti. Mi sono allenata bene e sono orgogliosa dei passi che ho fatto. E ora arriva la parte eccitante”.
Nonostante l’ultima stagione sia stata per lo più da dimenticare, Emma è riuscita comunque a dare prova del suo enorme potenziale a Indian Wells in marzo, raggiungendo il quarto turno e perdendo solo contro Iga Swiatek, ma battendo giocatrici del calibro di Haddad Maia e Linette.
“Mi sento - ha dichiarato la britannica che non ha ancora confermato il nuovo allenatore o la composizione del suo team dopo la separazione da Sebastian Sachs avvenuta in estate - in un certo senso rinata. Nuova, pronta, felice ed eccitata, ottimista e più leggera. Per due anni ho sentito un gran peso sulle spalle ma ora mi sento completamente rigenerata”.
Il peso, a volte insopportabile, è ovviamente quello del successo allo US Open 2021 dove, anche a posteriori, è difficile comprendere appieno i risultati ottenuti dall’allora 18enne Raducanu in quei quindici giorni (e con un ranking da n.150 al mondo, prima qualificata a vincere un titolo di singolare del Grande Slam nell'Era Open). Dopo quel trionfo, Emma ha firmato contratti di sponsorizzazione di alto livello del valore di svariati milioni di dollari, diventando una star internazionale. Ma in campo, da quando ha vinto il titolo degli US Open, il suo record è un misero 25-27. Mai più si è avvicinata alla vittoria di un altro torneo e, per sua stessa ammissione, ha talvolta desiderato non aver vinto quel titolo così importante.
Nonostante la sconfitta al secondo turno (in tre set lottati e con rimpianti) contro l'ucraina Elina Svitolina, due volte semifinalista a Wimbledon, ex numero 3 (oggi n. 25) del mondo, le buone notizie da Auckland non sono mancate. Infatti, al momento della scadenza delle iscrizioni agli Australian Open, a dicembre, il ranking protetto della Raducanu non era abbastanza alto da consentirle l'ingresso diretto. Ma dopo diversi ritiri dal main-draw, tra cui quello della finalista degli Open di Francia Karolina Muchova, della due volte campionessa di Wimbledon Petra Kvitova, di Begu, McNally e Davis, la Raducanu si trova ora a poter evitare di giocare il torneo di qualificazione. Emma sarà così a Melbourne, a partire da domenica 14 gennaio, per il suo primo torneo del Grande Slam dopo gli Australian Open dello scorso anno. Anche se, visto come è andata l’ultima volta che Raducanu ha giocato una qualificazione Slam, non è detto che questa sia in assoluto una buona notizia.
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