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L'americano e il murciano si affronteranno per la terzo volta in carriera: in palio un posto in finale all'AELTC. I due conoscono il gioco sull'erba: più istintivo Alcaraz, più lenti e costanti invece i progressi di Fritz
di Ronald Giammò | 10 luglio 2025
Daniil Medvedev, Jannik Sinner, Jack Draper. Sono questi i nomi dei soli tre giocatori cui è riuscita l'impresa di battere Carlos Alcaraz sull'erba. Il successo del russo risale al 2021, quando il murciano era ancora ai primi vagiti sul circuito ATP. Accadde a Wimbledon, era un secondo turno e per lo spagnolo si trattava della sola seconda partita in carriera sul verde. L'anno successivo fu invece Sinner ad arrestare la sua corsa agli ottavi di finale: una sconfitta in quattro set che a oggi resta ancora l'ultima subita da Carlitos all'AELTC. Il terzo stop porta invece la firma di Jack Draper ed è più recente: era il luglio del 2024 quando al secondo turno del Queen's il britannico allora n.31 del mondo si impose in due set per poi finir lui stesso eliminato da Tommy Paul nel turno successivo.
Le altre 34 uscite sull'erba sono coincise per Alcaraz con altrettante vittorie. Londra come unico territorio di caccia, Queen's e Wimbledon gli unici due tornei da lui giocati in carriera. Il talento lo vedi anche dai dettagli. C'è chi alla soglia dei 30 anni non è ancora riuscito a decifrare umori e condizioni di quello strano manto verde su cui si gioca un mese all'anno (cfr Medvedev: "L'erba? Al diavolo! Che senso ha giocarci, il prossimo anno me ne vado in ferie piuttosto", Wimbledon 2025), e chi invece digiuno di colpi riesce a scoprirne segreti impossessandosene in una manciata di incontri. Tornato a Wimbledon nel 2023 dopo lo stop impostogli da Sinner l'anno prima, Alcaraz veleggiò fino alla finale perdendo due soli set (contro Jarry e Berrettini) prima di imporsi in cinque su Novak Djokovic in finale. Identico copione l'anno successivo: una cavalcata rallentata solo da Frances Tiafoe, infine piegato in cinque set, con due concessioni a Humbert e Medvedev prima di chiudere i conti senza storia in finale ancora contro Djokovic.
Fognini e Alcaraz, che spettacolo!
Diverso il discorso per Taylor Fritz. L'americano attuale n.4 del ranking ha un bilancio in carriera di 46 vittorie e 24 sconfitte sull'erba, numeri costruiti in dieci anni di apparizioni equamente distribuite tra l'Europa continentale (Stoccarda, Halle, s'Hertogenbosch) e il Regno Unito (Londra, Nottingham, Eastbourne). che hanno portato lui in dote ben 5 titoli, la metà di quelli raccolti in tutta la sua carriera. Ci sa fare, Fritz, sul verde. Quest'anno dopo aver colto il suo quarto titolo a Eastbourne, con cui ha bissato quello vinto a Stoccarda sette giorni prima, si è presentato all'AELTC come il giocatore con il miglior record sull'erba. Colui che, dopo Djokovic, era riuscito a vincere di più sull'ostica superficie.
Ma se con l'erba la sua relazione sembra procedere a gonfie vele, non altrettanto può dirsi di quella da lui instaurata con Wimbledon. Solo quest'anno infatti Fritz è riuscito per la prima volta in carriera a spingersi sino alle semifinali dopo due eliminazioni patite ai quarti nel 2022 da un incerottato Rafa Nadal e nel 2024 da un ispiratissimo Lorenzo Musetti. In mezzo, nel 2023, cera stata l'onta della sconfitta al secondo turno contro lo svedese Mikael Ymer. L'aria di Church Road anziché esaltarlo pare quindi paralizzarlo quando giunto in prossimità degli snodi cruciali del torneo. Una condizione che invece, quali che siano il palcoscenico o la superficie, tende a eccitare il murciano esaltandone stile e atteggiamento.
FIVE STAR FRITZ ??????????
— Wimbledon (@Wimbledon) July 8, 2024
Taylor Fritz comes from two sets down to beat No.4 seed Alexander Zverev 4-6, 6-7(4), 6-4, 7-6(3), 6-3#Wimbledon pic.twitter.com/gGKWZ61NlY
"For sure I'll play some golf"
— Wimbledon (@Wimbledon) July 8, 2025
Carlos Alcaraz is planning on hitting the course during the two days before his semi-final match against Taylor Fritz. #Wimbledon pic.twitter.com/Nkhyujl7Tr
Valutato in purezza, il talento di Alcaraz non ha eguali sul circuito. Ma se interrogato a sorpresa, senza alcuno spartito da decifrare e quindi senza soluzioni che non siano l'adattamento in diretta a quel che piove lui addosso dall'altra parte della rete (cfr. il match contro Fognini di quest'anno), anche lui rischia di andar fuori giri e di faticare più del previsto a sintonizzarsi su quel tennis stellare già visto accendersi a Parigi contro Sinner. Per tacere del nervosismo strisciante e dei muti sguardi scambiati col suo box.
Fritz però non risponde a quel profilo di giocatore. Più passista, semmai, l'americano fonda sul servizio le fortune del suo gioco. Ha i colpi, ma se opposto a un rivale in grado di gestirne l'onda d'urto difetta del ritmo per sostenere a lungo lo scambio ed è quindi costretto a tentare il tutto per tutto prendendosi rischi notevoli. Dei due precedenti giocati contro il murciano, non è quello dell'anno scorso in Laver Cup a fornire le informazioni più veritiere quanto invece quello del 2023 giocato a Miami e vinto in due set da Alcaraz. A oggi quell'annata resta ancora quella di maggior successo per l'attuale n.2 del mondo - ben 6 titoli - ma da allora, per quanto ancora distante in termini di picchi di rendimento, Fritz è un giocatore molto diverso, capace di affacciarsi alla sua prima finale Slam, l'unico tra i top player di allora a non esser finito preda di burnout o crisi di rendimento - Rune, Medvedev, Tsitsipas, Ruud - e il fatto di essersi sfidati due anni fa non offre ad Alcaraz indizi robusti su cui fondare il suo piano di gioco.
Fritz avrà qualche carta in più da giocarsi, sulla scia di quanto visto fare a Fognini, Struff e Rublev, gli unici ad aver strappato dei set ad Alcaraz in questo torneo, e provare a render lui la vita scomoda, costringendolo a giocare il tennis che Fritz dovrà lui imporre di giocare. Era l'idea con cui Ben Shelton è sceso in campo nel quarto di finale perso in tre set contro Jannik Sinner. Ma oltre a un buon rendimento in battuta, l'americano ha saputo offrire ben poco se non parole di frustrazione in conferenza stampa per quel che aveva in mente di fare e che Sinner ha puntualmente vanificato. A Fritz ora il compito di provare a fare altrettanto contro Alcaraz. Dovesse riuscirci, il n.4 del mondo ha anche il tennis per provare a fare il colpaccio. Così non fosse, resterebbe una sola partita a dividere il murciano da uno storico tris a SW19.
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