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Slam

US Open, Darderi cede ad Alcaraz

L'azzurro lotta per due set arrendendosi solo al terzo a uno spagnolo apparso incontenibile ma non invulnerabile se aggradito con le sue stesse armi: ritmo e potenza

di | 29 agosto 2025

Luciano Darderi (Getty)

Luciano Darderi (Getty)

Luciano Darderi ha aperto il programma della sessione diurna sull'Arthur Ashe Stadium contro Carlos Alcaraz alle 17.30 ora italiana: l'azzurro ha ceduto in tre set, complice un problema alla gamba. Segui tutti i match live su SuperTennis, SuperTennis Plus e SuperTenniX.

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Arthur Ashe Stadium, primo match ore 17.30
[32] Luciano Darderi (ITA) vs [2] Carlos Alcaraz (ESP) 62 64 60

Coronato il sogno di esordire sull'Arthur Ashe, per Luciano Darderi il compito era quello di onorarlo e provare ad esserne all'altezza. Compito improbo contro il Carlos Alcaraz sbarcato a New York, famelico come non mai e deciso a riprendersi la vetta del ranking in quello Slam che tre anni fa lo consacrò numero uno del mondo per la prima volta in carriera. Ma comunque assolto, nonostante una sconfitta in tre set coerente con quelli che erano i pronostici della vigilia. 

Smaltita l'emozione nel corso di un primo set in cui tutto pareva esser per lui fuori portata - rivale, contesto, arena - Darderi già dalle ultime battute del primo parziale aveva cominciato a scrollarsi di dosso l'inevitabile tensione che ne attanagliava i colpi. Appena ventisette minuti sono infatti bastati allo spagnolo per portarsi in vantaggio e mettersi così nelle condizioni ideali per proseguire nella sua opera di smantellamento. Un trattamento già riservato ai suoi rivali precedenti, scossi dapprima dal suo tennis e docili poi nella resa finale. 

Per Darderi invece non c'è stata nessuna resa. La voglia, semmai, di accettare a viso aperto il confronto, rispondere col fuoco al fuoco altrui e poi vada come deve andare. Decisivi per calarsi appieno nel copione immaginato sono stati alcuni indizi che l'italiano aveva raccolto in precedenza: dotarsi di una buona prima per evitare di ritrovarsi subito sotto assedio, e picchiare forte nello scambio non concedendo mai ad Alcaraz palle morbide o poco angolate su cui poter sfogare la sua esuberanza. La folla dell'Asha ha fatto il resto schierandosi in breve dalla sua parte, quella dell' "underdog", dello sfavorito, applaudito e incitato a gran voce ad ogni quindici conquistato.

Il picco del drama si è vissuto a metà secondo set. Prima con una chance di break sfumata per l'azzurro. Poi col primo break messo da lui a segno nel settimo game e propiziato dal punto più bello del match, con Alcaraz costretto a rincorrere ai due angoli del campo e infine a cedere il suo servizio: applausi a scena aperta. Il murciano accusa il colpo, fatica ad assicurarsi il game successivo e deve ricorrere anche a un MTO per un fastidio alla coscia. Ed è qui che va ricercato il rammarico maggiore per Darderi: perché alla ripresa del gioco, col servizio in suo favore e un rivale reduce da un trattamento, si potevano indagare meglio le sue condizioni anziché incappare in un paio di gratuiti che - come accaduto nel primo parziale - hanno finito col regalar lui anche il secondo set. 

Profuso il massimo sforzo senza aver ottenuto alcuna soddisfazione, nel terzo set Darderi non è più riuscito a ritrovare sensazioni e quel sangue caldo che ne aveva irrorato la prestazione. Un po' la comprensibile frustrazione, forse anche un indurimento muscolare trattato alla fine del penultimo game. Ma più che un rammarico, è parsa questa una lezione da tener presente in vista della prossima sfida e del prosieguo di una stagione che per lui sin qui è stata ricca di soddisfazioni (ben tre titoli). Se voleva sapere esattamente quale fosse ancora la distanza che lo separa dai top player e quanti i margini di miglioramento nel suo gioco, oggi Darderi ha avuto le risposte che cercava.

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