La numero 1 del mondo festeggia il primo Slam del 2025
di Alessandro Mastroluca | 06 settembre 2025
All'ultima occasione, Sabalenka mette in bacheca uno Slam nel 2025. E' il suo quarto major in carriera, su sette finali giocate in 30 presenze nei main draw, il secondo consecutivo allo US Open: nessuna si era più affermata qui per due anni di fila dai tempi di Serena Williams (2012-14). Prima giocatrice a raggiungere tre finali Slam in singolare femminile in un anno solare dal 2016 (S. Williams e Kerber), terza a giocarne sei di fila sul cemento, ha sconfitto in finale Amanda Anisimova, numero 9 ma sicura di debuttare in Top 5 da lunedì, con il punteggio di 63 76(3). Ha così firmato il suo centesimo successo in carriera nei main draw degli Slam, il 50mo nel circuito maggiore contro una Top 10.
"È pazzesco, sono senza parole. Tutte le lezioni sono state utili per arrivare fin qui. Sono senza parole, adoro questo torneo. Sento che nel corso degli anni abbiamo costruito un rapporto in cui mi date davvero tanto sostegno" ha detto Sabalenka durante la cerimonia di premiazione. "Il mio primo anno qui, quando ho visto che dovevo giocare due volte di fila contro due statunitensi, non volevo nemmeno scendere in campo. Poi l’ho fatto di nuovo l’anno successivo — ho raggiunto la semifinale e poi la finale, e ho sentito ancora più supporto".
Non di facciata i complimenti ad Anisimova. "Congratulazioni per aver raggiunto due finali consecutive negli Slam. So quanto fa male perdere, ma credimi, ne vincerai uno, giochi un tennis incredibile. Congratulazioni per quello che tu e il tuo team avete raggiunto dopo il tuo ritorno in campo. Te lo godrai ancora di più dopo queste dure sconfitte in finale".
Nonostante la seconda dolorosa sconfitta in una finale Slam, Anisimova ha parole misurate, dense, durante la premiazione. "Raggiungere due finali Slam è difficilissimo, oggi non ho lottato abbastanza per i miei sogni - ha detto - Grazie a tutti i tifosi per essere venuti a sostenermi nel mio Slam di casa. Sono state due settimane incredibili. Amo giocare qui ed è sempre stato un sogno disputare la finale degli US Open. Complimenti ad Aryna, sono ammirata da tutto quello che hai raggiunto".


Il primo game è già un segnale per la numero 1 del mondo: non sarà una passeggiata. Sabalenka tiene il servizio dopo aver salvato tre palle break, poi nel secondo game lo firma il primo break. Il 2-0 risulta però troppo precoce per indirizzare una sfida in cui nessuna delle due è disposta a rallentare o arretrare, in cui il furore dei colpi predomina anche sulla varietà delle scelte.
Anisimova non si perde d'animo e firma l'immediato contro-break. I game che la portano dallo 0-2 al 3-2 riassumono al meglio il potenziale del suo tennis quando la pesantezza e la velocità di palla si combinano con la leggerezza della mente. Il mix produce colpi profondi, che filano veloci e vicini alle righe, a cui nemmeno la numero 1 del mondo riesce a controbattere con efficacia.
Sabalenka, con buona parte del pubblico contro, dal sesto game inizia a spegnere il fuoco competitivo dell'avversaria, fino a quel momento indiscusso capitano della sua anima, capace di governare la forza e surfare sul confine tra l'attacco e l'azzardo. Il contro-break del 3-3, conseguenza di una serie di errori da parte della statunitense, libera la "tigre" che è in Sabalenka. Aryna giustifica pienamente il soprannome, azzanna la partita e lancia il suo messaggio all'avversaria e ai tifosi: "Son qui per combattere, e non mi fermerò". Prima della partita, aveva anche sottolineato quanto fosse importante dubitare poco di se stessa. Nella parte finale del primo set riesce a passare dalla teoria alla pratica, vince così quattro game di fila e archivia un primo set con più alti e bassi del prevedibile.
Amanda Anisimova (Foto USTA)
Anisimova inizia il secondo con sempre più evidenti di frustrazione. Si lamenta con la giudice di sedia per le luci, nonostante abbia giocato un match serale contro Osaka in semifinale, raggiunge la doppia cifra per numero di gratuiti di diritto, comunica una crescente e sempre meno contenuta negatività. Tiene un primo turno di battuta complicato, ma questo non le restituisce sollievo. Anche perché Sabalenka non allenta la pressione, anzi. La "tigre" sente che la preda resiste meno, e aggredisce con ferocia maggiore. Si può spiegare così il passante lungolinea di rovescio giocato con le ginocchia sul cemento su Flushing Meadows con cui mette il sigillo al break del sorpasso (2-1).
Solo che poi succede qualcosa. Succede che Sabalenka al momento di dare il possibile ko tituba e Anisimova si riprende il centro della scena. Lo fa con un contro-break a zero tonante (3-3), aiutata sì da un doppio fallo della numero 1 del mondo ma soprattutto da un rovescio lungolinea manifesto di coordinazione e riflessi, fermezza di polso, saldezza di nervi. I tifosi, tra cui spiccano celebrità come l'ex star di "Friends" Courtney Cox e Jon Hamm, il Don Draper di "Mad Man" per cui ha vinto due Golden Globe, rendono l'atmosfera di nuovo elettrica.
Ma questa partita, ormai è chiaro a tutti, è un flusso da seguire ma come l'acqua non si afferra. Appena pensi di averla compresa, muta, si trasforma. Anisimova, infatti, perde di nuovo il servizio, Sabalenka allunga 4-3 e poi 5-3, ma la statunitense non ci sta: contro-break e nuovo sorpasso fino al 6-5. La numero 1 del serve per evitare il terzo set, riesce nell'intento e al tie-break accelera di nuovo fino alle lacrime di gioia per il secondo titolo di fila a New York.