Amanda Anisimova batte in tre set Naomi Osaka e conquista la sua prima finale allo US Open, la seconda consecutiva negli Slam. La giapponese battuta per la prima volta dopo i quarti in un major
di Alessandro Mastroluca | 05 settembre 2025
Una seconda occasione preziosa, una rivincita tanto più attesa, contro il destino, per riscrivere la storia. Amanda Anisimova giocherà la sua seconda finale Slam consecutiva, dopo il doppio 6-0 subito a Wimbledon contro Iga Swiatek. Lo farà a New York, allo US Open, dove sei anni fa la sua vita, prima ancora che la sua carriera, avrebbe potuto deragliare: era qui nel 2019 a prepararsi per il torneo, infatti, quando morì suo padre. Aveva da poco giocato la sua prima semifinale Slam al Roland Garros.
Dopo anni difficili, e una lunga pausa per elaborare il lutto anche attraverso la pittura, Anisimova sta vivendo la sua stagione migliore. E in una semifinale costantemente in bilico tra la paura di vincere e la paura di perdere, fra il desiderio di osare e il timore di cadere, ha piegato alla distanza Naomi Osaka, ex numero 1 del mondo e quattro volte campionessa Slam, 67(4) 76(3) 63, battuta per la prima volta dopo i quarti di finale in un major in carriera. Grazie a questa vittoria, la 37ma in stagione (suo record personale), Anisimova da lunedì salirà per la prima volta in Top 5 nel ranking WTA.
In finale giocherà contro la numero 1 del mondo Aryna Sabalenka, che ha battuto in sei dei nove confronti diretti.
Osaka vince 10 punti di fila, Anisimova evita il secondo break salvandosi da 0-40 nel terzo game. Le occasioni mancate saranno un fil rouge della partita della giapponese, che al successivo turno di battuta subisce il contro-break (2-2). Il rendimento di entrambe in avvio di set è migliore in risposta. Osaka non perde tempo né campo e si rimette avanti (3-2, poi 4-2). Tiene un complesso turno di battuta per salire 5-3, ma quando va a servire per il set non chiude: nizia il game con un doppio fallo e due errori, Anisimova ne approfitta e completa il nuovo break cona gran risposta vincente di diritto sulla riga. Al tie-break, come nel resto del set, il primo scatto è di Osaka che si porta avanti 6-1. Anisimova accorcia fino al 6-4, ma finisce per arrendersi dopo il suo 23mo gratuito.
Notevole la reazione della statunitense, che si rialza e firma subito un break, nel primo game del secondo set. Ma l'effetto dura poco. Nel contesto di una partita caotica, Osaka cancella subito lo svantaggio (1-1). Aiutata dalla sua prima palla corta e dall'essere riuscita a emergere vincitrice nello scambio fino a quel momento più lungo della partita, da 13 colpi, la finalista di Wimbledon resta in scia (2-2), poi piazza il secondo sorpasso (2-3). Ma non finisce qui, perché per la seconda volta di fila, Anisimova perde il servizio nel game successivo (3-3). Lo schema si ripete per la terza volta, con diabolica regolarità, tra nono e decimo gioco. Al tie-break però gioca meglio, vola 6-2 e chiude alla seconda occasione.
Questa diventa così la quinta semifinale Slam in singolare femminile nell'era Open iniziata con due tie-break dopo Shriver-Navratilova (US Open 1978), Davenport-Mauresmo (Wimbledon 2005), Serena Williams-Li (Australian Open 2010) e Muchova-Sabalenka (Roland Garros 2023).
Ancora una volta è Anisimova a prendere il primo break nel set (3-1) e stavolta lo difende fino alla fine. Anche se nell'ultimo game cancella due palle break, con il 49mo e 50mo vincente della partita. Poi può festeggiare, e con lei tutto il pubblico sull'Arthur Ashe Stadium che per la terza volta vedrà una giocatrice di casa in finale.