

Reduce da tre titoli consecutivi a Parigi, la polacca è sicura di poter uscire dal momento complicato: "Qui mi sento a casa anche fuori dal campo. Mi sto allenando bene, devo riuscire a replicare le cose in partita, perché ultimamente mi concentro troppo sui miei errori"
di Samuele Diodato | 24 maggio 2025
Lavoro, lavoro, e ancora lavoro. Sotto forma di aggiustamenti tattica in campo – cercando di replicare in partita ciò che si prova in allenamento – ma anche lavoro su sé stessi, sul proprio atteggiamento in relazione alla difficoltà recenti, buttando il cuore oltre l’ostacolo, mostrandosi coraggiosa. È questo il mantra con il quale Iga Swiatek si è presentata nella conferenza stampa alla vigilia del Roland Garros.
“Amo giocare a tennis qui. Mi sento proprio bene qui. E fuori dal campo, sembra davvero casa” ha detto. E non potrebbe essere altrimenti, d’altronde, il suo – sui campi di Bois de Boulogne – è stato l’unico vero e proprio dominio (in un singolo torneo) che il tennis femminile abbia conosciuto negli ultimi anni. Quattro titoli negli ultimi cinque anni, per la tennista polacca, vincitrice la prima volta e nel 2020 (l’edizione autunnale) e poi, soprattutto, nelle ultime tre edizioni.
Swiatek modello Nadal
Quest’anno, però, le cose sono un po’ diverse. A partire dal successo di dodici mesi fa, in finale su Jasmine Paolini, per Swiatek è iniziato un digiuno in termini di trofei che neanche rimasto tale anche una volta tornata sugli amati campi in terra rossa. Perfino il miglior risultato, la semifinale di Madrid, è macchiato da una cocente sconfitta (solo due game vinti contro Coco Gauff). Come se non bastasse, l’eliminazione al terzo turno agli Internazionali BNL d’Italia (contro Danielle Collins) l’ha fatta scivolare fino alla quinta posizione del ranking WTA, la più bassa proprio da quando nel 2022 era salita per la prima volta in vetta.
Un’evidente ferita, davanti alla quale però la tennista di Varsavia, che all’esordio affronterà Rebecca Sramkova, cerca di mostrarsi quantomeno lucida a posteriori: “Dopo Roma ho avuto molto tempo per riflettere su come ho giocato e quale fosse il mio atteggiamento. Quindi mi sono concentrata sul cambiare alcune cose e anche sull’aumentare l’intensità, perché sento di non iniziare le partite nel modo giusto. Sono arrivata al punto in cui sapevo di dover cambiare qualcosa nel mio atteggiamento e forse essere un po’ più energica prima delle partite. Il lavoro principale - ha puntualizzato - ora dovrò farlo durante le partite. In allenamento sto giocando molto bene. Il mio tennis è buono, quindi devo solo riuscire a replicarlo in partita”.
È qui che la sua costante razionalità sfocia in qualcos’altro: “Voglio essere più positiva su quello che sto facendo e non concentrarmi troppo sugli errori. Vorrei semplicemente buttarmi di più, essere più coraggiosa”, sottolineando ancora una volta quanto il calo di rendimento (che pur la vede ancora saldamente tra le migliori al mondo) abbia a che fare con una certa instabilità – agonisticamente parlando – dal punto di vista emotivo.
Best seat in the house for the Iga-Aryna practice session ??#RolandGarros pic.twitter.com/Y4uwUg5bIo
— Roland-Garros (@rolandgarros) May 20, 2025
“Ultimamente, quando commettevo degli errori in campo, mi concentravo troppo su di essi. Pensavo di starci lavorando, ma in realtà li stavo solo fissando nella mia mente, e ho dovuto rendermene conto da sola, anche se il mio team me lo aveva già fatto notare. Non lo so, pensavo davvero di affrontarli nel modo giusto. Essere perfezionista è stato un po’ più difficile nelle ultime settimane, ma non è la prima volta. Ci sto lavorando, è un processo continuo”. Intanto, il tabellone non è da sottovalutare, nascondendo insidie come Elena Rybakina, Jelena Ostapenko (capace di batterla sei volte su sei, due nel solo 2025) e poi – tra quarti e semifinali, anche Jasmine Paolini e la n. 1 Aryna Sabalenka.
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