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Sinner: "Lo Us Open 2024 è stato duro, ora c'è un nuovo me in campo"

Jannik Sinner ha raccontato in un video il suo approccio e le difficoltà durante lo stop forzato

26 agosto 2025

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"Nel tennis le cose posso cambiar velocemente. Mi preparo per vincere più match possibile, ma a volte difficoltà e situazioni difficili ti aprono gli occhi" ha detto Jannik Sinner, che ha raccontato i tre mesi di stop forzato e il lavoro per rientrare al meglio in un video sul canale YouTube di un noto brand di cui è global ambassador

Sinner, campione in carica allo US Open, punta a diventare il primo a trionfare a Flushing Meadows per due anni fila dal quinquennio d'oro di Roger Federer (2004-2008). L'edizione 2024 non è stata affatto semplice, ha detto. "La notizia [dell'assoluzione in primo grado per la positività al Clostebol] si era diffusa solo cinque giorni prima. Qualcuno mi guardava con occhi diversi e mi sentivo molto nervoso" ha detto Sinner. Giocare per mesi con quel peso sulle spalle gli ha impedito, ha ammesso il numero 1 del mondo nel video, "di sentirmi felice quando giocavo. Oggi c'è un altro me in campo".

Nel suo autoritratto Sinner, campione capace come pochi di tenere unite l'eccezionalità delle prestazioni e la normalità di atteggiamenti e visioni che lo avvicina ai suoi tifosi, non rinuncia ai chiaroscuri. Si manifesta in una palette di colori variegata, in una stesura materica. "Tutti noi abbiamo dubbi, io li ho sempre qwuando scendo in campo ma ogni volta mi ripeto che sono capace di vincere - ha detto - Fuori dal campo può succedere di tutto e non puoi tenere tutto sotto controllo, ma cerchi in qualche modo di sopravvivere. Ma il campo per me è un posto sicuro".

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Ogni volta che si muove dentro le geometrie fisse e gli angoli retti, tra corridoi e rettangoli di battuta, quando il suo sguardo si fissa oltre la rete solo sull'avversario e su spazi conosciuti, Sinner si eleva a capitano della sua anima. In quello spazio, che governa con la velocità di pensiero e la volontà di precisione dei grandissimi, Sinner spinge la sua efficienza a livelli altissimi. Eppure resta consapevole che la partita perfetta non si può giocare, che nel tennis si può sbagliare anche tanto e comunque vincere. In fondo è proprio per questo che ha lasciato lo sci, sport che invece non concede seconde chance dopo una scivolata, un'inforcata o un palo saltato.

"D fuori non trasmetto emozioni magari, ma sono una persona emotiva. In momenti duri non sempre riesco a tenermi tutto dentro, a volte sono molto duro con me stesso. Ho dubbi tutti i giorni ma mi ricordo quanto ho lavorato per essere dove sono arrivato.

Per questo a 13 anni e mezzo si è trasferito a sette ore di macchina da casa. "La mia vita è cambiata da un giorno all'altro e non è stato semplice. Ma ho capito che persona sono, di cosa sono capace, e quanto sono cresciuto praticando lo sport che amo" ha detto Sinner, diventato l'italiano con più titoli Slam in singolare nella storia.

La giornata perfetta di Sinner: il 1° Us Open in 10 foto

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Con questo approccio, ha detto, Jannik ha affrontato anche i tre mesi di stop forzato. "Ho cercato di andare contro le difficoltà, di dirmi ogni volta: è un altro giorno, un altra settimana per migliorare - ha detto - E per migliorare, per vincere, è decisivo conoscere te stesso. Conta quello che fai prima della partita: quanto e come ti alleni, come mangi, come ti riposi. Sento che anno dopo anno sto conoscendo il mio corpo e la mia mente sempre meglio".

Nessun dettaglio è irrilevante. In piccolo il tennis realizza la teoria del tutto, la sfida delle sfide nella fisica che mira a individuare un quadro unico per tenere insieme la cosmologia e i fenomeni subatomici. "Se sei una persona migliore, sei anche un giocatore migliore" chiosa Darren Cahill, che ha aiutato Andre Agassi, Lleyton Hewitt, Simona Halep e Sinner a raggiungere la prima posizione nel ranking. E il Sinner di oggi, ha detto, ha ancora più fiducia nei momenti importanti dei match. Un motivo in più per sognare in grande allo US Open, in chiaro e gratis, per tutti, su SuperTennis.

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