“Diecimila difficoltà non fanno un solo dubbio”. Mai il dubbio che avrebbe stretto i denti in una serata piena di sofferenza; mai il dubbio che si sarebbe ‘sporcato’ la maglietta all’occorrenza; mai il dubbio che l’avrebbe giocata con il cuore e quel caparbio e speciale rifiuto della sconfitta che ha caratterizzato tutta la sua giovane carriera. Abbiamo voluto scomodare Newton per raccontare una partita di tennis che, per molti motivi diversi, rimarrà nella storia del torneo. Jannik Sinner l’ha chiusa, con un gran sospiro di sollievo, dopo 3 ore e 21 minuti di sofferenza pura contro un ottimo Felix Auger-Aliassime.
Il canadese ha lottato con generosità, si è procurato mille occasioni per brekkare Sinner e ha sfiorato più volte l’idea di fare il ‘colpaccio’: “Oggi Felix ha giocato davvero bene – l’analisi del match da parte del tennista azzurro - , solido di rovescio, ha servito bene e ha fatto vedere un livello altissimo. Quanto a me, credo di aver giocato un’ottima partita: abbiamo sbagliato poco, ho cercato di rispondere a più palle possibili e ho avuto anche altre chance nel quarto set per chiudere prima. Il bello dello sport sono proprio gli alti e bassi”.