I big lo ripetono spesso, e Jannik Sinner ne è tra i più convinti sostenitori: nella seconda settimana Slam bisogna cambiare passo. Detto, fatto. Per conferme prego rivolgersi ad Alexander Bublik. L’attesa per il primo ‘serale’ newyorkese del numero 1 del mondo era altissima, a maggior ragione per la caratura dell’avversario; e, invece, la sfida tra Sinner e il kazako si è trasformata in una spietata prova di forza, conclusa in appena un’ora e 21 minuti con un triplo 61. “Oggi ho giocato un ottimo tennis e sono riuscito a brekkare subito, cosa che mi ha dato fiducia. Ci siamo preparati molto bene, soprattutto tatticamente – ha dichiarato nella conferenza stampa post match - . Oggi lui non ha servito come al solito e non dimentichiamo che ha giocato molto in questi giorni. Aver fatto il break a inizio di ciascun set mi ha dato molta serenità e mi ha permesso di giocare al meglio. Sono molto felice del modo in cui ho giocato in questa prima sessione serale sull’Ashe”.
“Oggi abbiamo cambiato qualcosa, lui è molto imprevedibile come giocatore, trova soluzioni diverse e ha molto talento – Jannik continua l’analisi del match - . Ho cercato di muoverlo il più possibile, di portare la partita anche sul piano fisico. Lui mi ha regalato qualche punto, io ho cercato di essere il più costante possibile, credo sia stata la chiave. Se si guarda il punteggio sembra facile, ma non lo è: le cose possono cambiare, ad esempio nel terzo set se mi fa il break sul 4-1 non si sa. Sono però molto contento dell’approccio con cui ho affrontato la partita: sono segnali positivi per me”.