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Siegemund, la forza della varietà: "Sabalenka? Penso al mio tennis"

Le parole di Laura Siegemund che con il suo tennis vario ha raggiunto il suo primo quarto di finale a Wimbledon e si misurerà con la numero 1 del mondo Aryna Sabalenka

07 luglio 2025

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Il primo quarto di finale a Wimbledon, a 37 anni, non è solo un regalo. E' un premio alla testardaggine, alla motivazione, alla particolare qualità che consiste nel non mettersi freni, nel non vedere limiti. Laura Siegemund proverà a godersi al massimo questo premio, anche se di fronte avrà Aryna Sabalenka, la numero 1 del mondo. Da un lato, comunque vada è già una vittoria, visto che la tedesca ai Championships non era mai andata oltre il secondo turno. Dall'altro, lo spirito competitivo ti porta a voler vincere, sempre e contro qualunque avversaria.

"Sono molto orogliosa, ma non mi lascio andare all'euforia, ho ancora un lavoro da compiere" ha detto la tedesca dopo la vittoria su Solana Sierra, che sognava di diventare la prima lucky loser ai quarti di uno Slam. "Sono molto concentrata sul mio gioco, perché ci sono sempre cose che penso di poter fare meglio, e sono molto focalizzata solo sil prossimo match".

Negli Slam, Siegemund era arrivata ai quarti di finale in singolare solo al Roland Garros, nel 2020. Ma ha comunque vinto due titoli in doppio e uno in doppio misto. "Di solito, in passato facevo di solito una stagione molto lunga sulla terra battuta, perché era sempre il mio periodo migliore. Quindi riducevo molto la stagione sull’erba, a volte non giocavo proprio tornei su questa superficie prima di Wimbledon -ha detto -. Essendo poi la stagione sull'erba così breve, è difficile anche allenarsi. Ho sempre avuto la sensazione che, proprio quando iniziavo a sentire meglio il gioco, era già tutto finito".

La gioia di Laura Siegemund a Wimbledon (Getty Images)

La gioia di Laura Siegemund a Wimbledon (Getty Images)

La tedesca vanta 12 vittorie contro Top 10, l'ultima l'ha firmata proprio a Wimbledon contro Madison Keys, oggi numero 8 del mondo. Martedì, però, dovrà affrontare una sfida più dura, contro la numero 1 del mondo. Ha una speranza a cui aggrapparsi: Sabalenka ha ammesso che non le piace affrontare giocatrici come lei, che usano tanto lo slice, cambiano ritmo e direzione alla palla.

"Penso che ci siano molte giocatrici a cui non piace affrontare tenniste come me, abbiamo un gioco insolito. Ma questa è la cosa positiva, no? Ho sempre giocato in modo molto vario, con tanta varietà. Ma credo di aver aggiunto, negli ultimi anni, colpi più potenti da fondo campo, e all'inizio della mia carriera non era questo il mio punto forte. Le superfici veloci stanno diventando più naturali per me" ha detto.

"Alla fine il tennis resta una questione molto semplice, quasi matematica. Hai un’avversaria: o trovi le soluzioni giuste e vai avanti; oppure no, e non vai avanti. Io mi sono sempre concentrata su me stessa, indipendentemente da chi c'è dall'altra parte della rete. Non gioco contro un nome, ma contro una giocatrice che ha uno stile di gioco preciso. Forse questo è il segreto per cui riesco a giocare bene contro le più forti".


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