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La storia del torneo femminile di Wimbledon, le campionesse più titolate e i migliori risultati delle italiane.
di Alessandro Mastroluca | 31 maggio 2025
A Wimbledon si celebra la festa del tennis, il torneo più antico del mondo. E' l'unico Slam rimasto sull'erba, tagliata dal 1995 a 8 mm, e dal 2001 costituita al 100% da Loietto perenne, scelto per la sua resistenza. Ai Championships restano rituali antichi come l'obbligo di indossare divise e scarpe di colore bianco in onore alla tradizione dei primi giocatori inglesi, che utilizzavano quel colore in segno di eleganza, poca vistosità e perché era quello che mascherava meglio la sudorazione durante il gioco.
La sede
L'All England Lawn Tennis and Croquet Club venne fondato da sei gentiluomini presso gli uffici del The Field il 23 luglio 1868. Il suo terreno originale si trovava nei pressi di Worple Road, a Wimbledon. Il primo torneo di Wimbledon servì di fatto anche a definire le regole del tennis.
Dal 1922 la sede venne trasferita a Church Road, dove si trova ancora oggi. Lo spostamento di sede comporta anche la realizzazione dello stadio considerato come una cattedrale del tennis, il Centre Court, il Centrale sulla cui porta d'ingresso al campo sono incisi immortali versi di If di Rudyard Kipling: "If you can meet with triumph and disaster / And treat those two impostors just the same".
Il Centre Court attuale ospita 15.000 spettatori ed è dotato di un tetto retrattile con sistema "a fisarmonica" completato nel maggio 2009. Oggi il club dispone attualmente di 18 campi in erba da torneo, più altri 22 ad Aorangi Park utilizzati dai giocatori per allenarsi prima e durante i Championships, 8 campi in terra rossa americana, 2 in cemento e 6 indoor.
Wimbledon, The Queue
Storia e albo d'oro
Wimbledon apre alle donne nel 1884. In quella occasione, May Langrishe, ad appena 14 anni, diventò la prima donna a vincere un torneo di tennis femminile. Wimbledon decise di aprirsi alle donne cinque anni più tardi nel 1884, e fu Maud Watson a vincere contro la sorella Lilian. Nei primi trent'anni di storia del torneo femminile, fino al 1914, spicca Dorothea Douglass Chambers che ha trionfato sette volte(1903, 1904, 1906, 1910, 1911, 1913 e nel 1914).
Wimbledon riparte nel 1919 dopo la Prima guerra mondiale. E' l'anno dell'annuncio della "Divina" Suzanne Lenglen che trionfa a vent'anni e in poco tempo diventa una delle prime stelle del tennis femminile mondiale. Vince anche nel 1920, 1921, 1922 e, dopo l'abolizione del Challenge Round, ancora nel 1923 e 1925. Poi entra nei circuiti professionistici, che all'epoca significava non poter disputare gli Slam e le competizioni a squadre. Questo passaggio coincide nel 1927 con l'arrivo di Helen Wills Moody che vincerà otto volte e resterà la campionessa più titolata a Wimbledon fino all'avvento di Martina Navratilova. Con l'eccezione della finale persa nel 1924 contro Suzanne Lenglen, non ha perso una sola partita a Wimbledon.
Interrotto durante la Seconda guerra mondiale, Wimbledon riprende nel 1946 nonostante gli evidenti e non ancora riparati danni dovuti al bombardamento del 1940. Il dominio statunitense è impressionante: dieci vittorie nelle prime dieci finali in singolare femminile. Trionfano nel 1946 Pauline Betz, nel 1947 Margaret Osborne, poi Louis Brough che domina fino al 1950. Memorabile il successo nel 1953 di Maureen Connolly, allora diciottenne, che pochi mesi dopo sarebbe diventata la prima donna a completare il Grande Slam: il suo record a Wimbledon è di 18 vittorie senza nessuna sconfitta.
Altrettanto storico è il successo nel 1957 di Althea Gibson, prima campionessa nera in uno Slam, che avrebbe confermato il titolo nel 1958. L'anno successivo si impone la brasiliana Maria Bueno. Tra i momenti simbolo dei Championships nell'era pre-Open c'è sicuramente l'edizione 1963 in cui debuttano Margaret Court Smith e Billie Jean King, che vincerà il titolo nel 1966 e tutti i tre tornei cui partecipa (singolare, doppio donne, doppio misto, nel 1967).
Billie Jean King: una regina rivoluzionaria
Il 1968 segna l'inizio dell'era Open. Billie Jean King comunque conquista quell'anno il suo terzo titolo consecutivo. Nel 1970 perderà in finale contro Margaret Smith Court che completerà il secondo Grande Slam del tennis femminile. Dopo il successo di Goolagong nel 1971, King tornerà a trionfare nel 1972 e nel 1973, l'anno della fondazione della WTA.
Gli anni Settanta si chiudono con il successo di Virginia Wade nel 1977 e l'inizio del dominio di Martina Navratilova, che vince otto edizioni in dieci anni, e domina ininterrottamente dal 1982 al 1987: un record.
Nel 1988 il dominio si interrompe in finale contro Steffi Graf, che firmerà a fine anno il Golden Slam (quattro major e l'oro olimpico nella stessa stagione). Navratilova però torna a vincer nel 1990, è il suo nono titolo: primato imbattuto ancora oggi. Graf vince cinque edizioni su sei dal 1991 al 1996, poi lascia spazio nell'albo d'oro a Martina Hingis e Jana Novotna. Nel 1999 con Lindsay Davenport inizia la grande stagione delle statunitensi, illuminata dall'emergere di Serena e Venus Williams che si divideranno 12 titoli (sette Serena, cinque Venus). Prime sorelle a scontrarsi in finale dal 1884, in ben quattro occasioni si contendono il trofeo: nel 2002, 2003, 2008 e 2009. Un lampo, nel 2004, è il trionfo di Maria Sharapova. Nel 2006 riesce a imporsi Amélie Mauresmo, primo trionfo di una francese dal 1925, che ha sconfitto in finale la belga Justine Henin. Nel 2005 Venus Williams gioca contro Lindsay Davenport la finale più lunga del torneo, durata di 2 ore e 46 minuti. Nel 2011 e 2014 Wimbledon scopre il talento di Petra Kvitova, nel 2013 stupisce tutti Marion Bartoli che si ritirerà un mese dopo.
Gli anni Dieci dei Duemila si chiudono con le vittorie di Garbine Muguruza, Angelique Kerber e Simona Halep. Nel 2020 il torneo non viene disputato per la pandemia di covid-19. Nelle ultime edizioni si sono alternate quattro campionesse diverse: nel 2021 Ashleigh Barty, nel 2022 Elena Rybakina, nel 2023 Marketa Vondrousova, prima tennista di sempre a trionfare senza essere testa di serie, nel 2024 Barbora Krejcíkova.
I migliori risultati delle italiane
Nel 2024 Jasmine Paolini è diventata la prima italiana in finale a Wimbledon in singolare femminile. Ha ceduto per 62 26 64, in un’ora e 56 minuti di partita, alla ceca Barbora Krejcikova. Ma è pur sempre la quarta giocatrice negli anni Duemila a centrare la finale a Parigi e a Londra nella stessa stagione dopo Serena Williams (2002, 2015 e 2016), Venus Williams (2002) e Justine Henin (2006).
Nessun'altra italiana è arrivata nemmeno in semifinale ai Championships in singolare. Si registrano al massimo cinque piazzamenti nei quarti di finale. Ci sono arrivate Lucia Valerio (1933), Laura Golarsa (1989), Silvia Farina (2003), Francesca Schiavone (2009) e Camila Giorgi (2018).
In doppio però una vittoria italiana c'è, ed è storica. Nel 2014 Sara Errani e Roberta Vinci, battendo Timea Babos e Kiki Mladenovic, hanno conquistato il “Career Grand Slam”. Oltre alle due azzurre nell’era open questo traguardo è stato tagliato da:
In doppio femminile da segnalare anche tre piazzamenti in semifinale, di Mara Santangelo con l'australiana Alicia Molik nel 2007, e due di Flavia Pennetta, nel 2010 con l'argentina Gisela Dulko e nel 2012 con Francesca Schiavone.
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