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Slam

Alcaraz: "Si è sfiorata la perfezione"

Lo spagnolo torna sul match vinto contro Paul, il ventesimo vinto nelle sue ultime ventuno uscite: "Attaccare senza paura, con allegria, solo così produco il mio gioco migliore"

04 giugno 2025

Carlos Alcaraz (Getty)

Carlos Alcaraz (Getty)

E' un Carlos Alcaraz lanciatissimo quello che si appresta ad affrontare Lorenzo Musetti nella semifinale del Roland Garros. Per i due si tratterà anche del secondo faccia a faccia in meno di due mesi, dopo la finale vinta dal murciano a Monte-Carlo lo scorso aprile. Dal Principato a Parigi, il ruolino di marcia del n.2 del mondo è stato pressoché impeccabile: 21 partite giocate, 20 vittorie e 1 sconfitta, 2 titoli in 3 finali (il terzo è sfuggito a Barcellona per mano di Holger Rune) e ben 45 set conquistati a fronte dei soli 7 lasciati ai suoi avversari. Nessuno, sulla terra battuta, oggi è come lui. 

L'ultima recita in ordine di tempo è stata quella andata in scena ai quarti contro Tommy Paul, tra gli americani colui che meglio pare interpretare gli umori dell'argilla e che in passato per ben due volte - sempre in Canada e sempre sul veloce - era riuscito a battere il giovane Carlitos. Risultato, e sono parole dello stesso Alcaraz, "una giornata incredibile, uno di quei giorni in cui senti che la palla resterà in campo a prescindere da come la colpisci e in cui ogni colpo è praticamente un vincente". Uno stato di grazia, una trance agonistica percorsa col sorriso, una partita "in cui abbiamo sfiorato la perfezione". 

Giovane sì, Alcaraz, ma sufficientemente maturo per non crogiolarsi più di tanto su quanto messo in mostra nello show dell'altra sera sullo Chatrier e proiettarsi con la testa al prossimo match, la semifinale contro Lorenzo Musetti: "E' il n.7 o il n.6 del mondo, non ricordo - ha detto il murciano a Punto de Break - Ma si è iscritto in quel ristretto gruppo di giocatori capaci di raggiungere in una stagione le semifinali in tutti i tornei più importanti su terra battuta. Credo ci siano riusciti solo quattro giocatori, e questo la dice lunga sul livello e sulla fiducia di cui dispone in questo momento"

Non che lui sia circondato da dubbi o insicurezze. Il match contro Paul ne è stato l'esempio perfetto, con l'americano capace di mettere a referto un solo game nei primi due set. Una performance, quella offerta dal campione in carica di Parigi, che non si fonda solo sull'ispirazione di giornata ma che nelle intenzioni era stata preparata seguendo una chiara strategia: "Non aver paura di sbagliare qualche colpo, giocare allegro e senza alcuna speculazione: il nostro gioco migliore si basa su questi principi. Non pensare ad altro che non sia andare all'attacco e tirare dei bei colpi. Giocare partite come questa mostrano a miei rivali il livello che sono capace di raggiungere, fa capire loro che mi sento molto bene e che se vogliono battermi devono giocare al 100%". 

In attesa del suo match, probabilmente previsto per la sessione diurna di venerdì - "Quale che sia l'orario dovrò farmi trovare pronto" - ad Alcaraz non resta che godersi da spettatore quel che sta accadendo nell'altra metà del tabellone, intestata a Jannik Sinner e che oggi vedrà nel match tra Alexander Zverev e Novak Djokovic il suo match di cartello: "E' un tabellone veramente tosto - ha riflettuto ancora il murciano - sarà il match che tutti aspettano di vedere. Ho visto qualche partita di Djokovic, ma anche di Zverev e Bublik per non dire di Jannik che è uno di quei giocatori che mi piace molto veder giocare. Sarà una grande giornata di tennis, da sedersi e gustarsela tutta". 


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