Alcaraz va subito avanti di un break in apertura ed è in totale controllo delle operazioni, con 13 dei primi 14 punti incassati. Poi qualcosa cambia, Nardi vola sul 4-2 nel secondo, ma complice un servizio ballerino si fa riprendere e cede in 80 minuti
14 agosto 2025
Stavolta, niente terzo set. Niente (o poco) equilibrio. La partita tra i vecchi amici Carlos Alcaraz e Luca Nardi finisce come i pronostici indicavano, ossia con Carlitos a segno in due parziali. Un 6-1 6-4 che non ricalca il percorso dell'unico precedente, lo scorso febbraio a Doha, quando lo spagnolo vinse sì ma solamente per 6-3 al terzo. Eppure, anche stavolta il marchigiano in qualche modo ci ha sperato, in un secondo parziale che sembrava poter prendere una piega diversa.
Il primo, invece, era stato un monologo iberico, con Alcaraz subito avanti di un break in apertura e in totale controllo delle operazioni, con 13 dei primi 14 punti incassati. Basse percentuali al servizio (nessun ace, tre doppi falli, il 46 per cento di punti vinti con la prima) e un costante inseguimento per Nardi, costretto a uno sprint continuo per capire come tamponare il tennis del rivale. La partita a tratti è divertente, perché entrambi non disdegnano le variazioni, tra attacchi e palle corte. Ma il divario rimane, almeno fino alla fine del parziale, chiuso in 27 minuti senza storia.
Dal secondo, invece, qualcosa cambia. Nardi sembra sciogliersi, il servizio migliora (la prima è più incisiva) e anche in risposta il marchigiano riesce finalmente a costruire lo scambio. Così accade che l'azzurro riesca persino a prendersi un break di margine, incassando il 4-2 al termine di un ottimo sesto game. Il vantaggio, tuttavia, dura lo spazio di qualche minuto, perché Carlitos si riaccende immediatamente e nel gioco successivo torna subito in carreggiata: 4-3.
Sul 4-4, è di nuovo il servizio a tradire Nardi: quattro palle break vengono cancellate dal marchigiano, che però chiude il nono game con un paio di doppi falli (sono 8 in totale). È la conclusione anticipata del confronto, visto che Alcaraz non si fa pregare e pochi minuti dopo è pronto ad alzare le braccia al cielo: 6-1 6-4 in un'ora e 20 minuti.
“Sono contento del match – ha detto Carlitos a fine partita – e penso sia stata la mia migliore prestazione nel torneo. Sono soddisfatto in particolare di come ho sentito la palla, di come mi sono mosso in campo. A inizio torneo speravo di poter crescere un po' giorno dopo giorno, ed è quello che sto facendo. Sono molto orgoglioso del mio percorso fin qui”. Ad attenderlo, adesso, c'è Andrey Rublev, che ha regolato senza problemi l'argentino Francisco Comesana: 6-2 6-3 in poco più di un'ora. I precedenti dicono 3-1 Spagna, ma il russo è in crescita e potrebbe non essere un confronto banale.
Per Nardi, rimane l'ottimo torneo, peraltro partendo dal ruolo di lucky loser: per lui, ci sarà una crescita evidente nel ranking (intorno alla posizione numero 82), un bel passo avanti nell'obiettivo di chiudere il 2025 fra i top 100. Anche se il vero obiettivo, per Luca, sarà quello di trovare continuità e motivazioni, anche quando non si affrontano i big sui grandi palcoscenici.