

Il maiorchino lascia la sua impronta che resterà per sempre sul Philippe Chatrier dove ha trionfato 14 volte
25 maggio 2025
Lacrime di commozione, l'ammirazione per l'emozione. La forza della gratitudine, la gentilezza come forza. Rafa Nadal viene celebrato al Roland Garros dove ha vinto più di chiunque altro, davanti agli amici, alla famiglia, al team, a campioni come Iga Swiatek e Carlos Alcaraz. Un campione che ha lasciato la sua impronta su una placca, accanto alla sagoma della Coppa dei Moschettieri e il numero 14, sulla terra battuta del Philippe Chatrier. Un segno che resterà nel tempo, il marchio della sua grandezza, di un'impresa che assume i canoni della leggenda.
Nel corso della cerimonia entrano sullo Chatrier i suoi grandi rivali, Novak Djokovic, Roger Federer e Andy Murray. "Nulla sarebbe stato così emozionante senza queste rivalità che ci hanno spinto a migliorarci ogni giorno" ha detto durante il discorso, prima del loro ingresso in campo.
Li ha affrontati complessivamente 124 volte, con 70 vittorie e 54 sconfitte. "E' incredibile come il tempo cambia le prospettive - ha detto aprendo la reunion dei Big 4 - Siamo stati rivali per tantissimo tempo, ma ora possiamo essere felici di quello che abbiamo costruito. Fra noi non è mai mancato il rispetto, per me significa molto che siate tutti qui. Sul campo mi avete fatto vivere anche momenti difficili, ma mi sono goduto il fatto di ewssere spinto al limite per competere contro di voi. Alla fine il tennis è solo un gioco, non dovremmo mai dimenticarlo e possiamo dare un grande messaggio, essere amici fuori dal campo dopo essere stati grandi rivali. Spero che continueremo a fare cose belle per il nostro sport" ha detto Nadal.
Il campione più titolato nella storia del Roland Garros entra sul Philippe Chatrier tra gli applausi del pubblico mentre gli spettatori colorano le tribune con magliette color ocra con la scritta "Merci Rafa".
"Nel 2005 ho giocato qui per la prima volta. Avevo 18 anni. La mia prima grande esperienza è stata la partita contro il mio rivale e amico d’infanzia Richard Gasquet. Da allora ho capito pienamente cosa significasse Roland Garros" ha detto.
"Qui, nella tribuna che mi è stata riservata, ci sono molte persone che mi hanno accompagnato. Amici, il mio team, i miei cari, che sono sempre stati pilastri molto importanti per me: li ringrazio" ha detto Rafa che ha ringraziato tutti i suoi maestri, dal primo allenatore fino a Carlos Moya. Un pensiero speciale l'ha riservato allo zio Toni, a lungo suo coach. "Sei la ragione per cui sono qui. Grazie per aver dedicato gran parte della tua vita ad allenarmi. Mi hai fatto soffrire, mi hai fatto ridere, mi hai spinto oltre i miei limiti. Quello che abbiamo vissuto non è sempre stato facile, ma ne è valsa la pena. Abbiamo difficoltà a esprimere i nostri sentimenti, ma voglio che tu sappia che sei stato il miglior allenatore che avrei potuto avere".
Rafa ha ringraziato poi sua moglie, con un pensiero dolce e profondo insieme: "Spero di renderti felice quanto tu hai reso felice me".
Infine, in francese, ha ringraziato Parigi e la Francia. "Non potete immaginare quanto sia gratificante sentirsi apprezzato, amato, nel luogo che per me conta di più. Mi avete dato la possibilità di ricevere la torcia olimpica da Zizou Zidane. Mi avete donato una statua magnifica qui, al Roland Garros. Mi avete fatto sentire come un francese in più".
Al Roland Garros, Nadal ha affrontato 74 avversari, vinto 112 partite su 116 e tutte le 14 finali. Solo in tre sono riusciti a batterlo: lo svedese Robin Söderling (ottavi 2009), il tedesco Alexander Zverev (primo turno 2024) e il serbo Novak Djokovic, l’unico a sconfiggerlo due volte (quarti 2015 e semifinali 2021).
Qui ha trionfato ben quattro volte (2008, 2010, 2017, 2020) senza perdere nemmeno un set: nessun altro uomo ha mai vinto così tanti Slam in questo modo.
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