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Al Roland Garros sarà celebrato Rafa Nadal, che ha vinto tutte le 14 finali giocate al Roland Garros e ben quattro edizioni senza perdere nemmeno un set: un record ineguagliato negli Slam in singolare maschile
di Alessandro Mastroluca | 25 maggio 2025
Una cerimonia "semplice e autentica". Così la direttrice del Roland Garros Amelie Mauresmo ha presentato l'omaggio per Rafa Nadal, il 14 volte campione che tornerà un'ultima volta sul Philippe Chatrier, nello stadio dove ha vinto più di chiunque altro.
Nella sua storia da record al Roland Garros ha affrontato 74 avversari, vinto 112 partite su 116 e tutte le 14 finali. Solo in tre sono riusciti a batterlo: lo svedese Robin Söderling (ottavi 2009), il tedesco Alexander Zverev (primo turno 2024) e il serbo Novak Djokovic, l’unico a sconfiggerlo due volte (quarti 2015 e semifinali 2021).
Qui ha trionfato ben quattro volte (2008, 2010, 2017, 2020) senza perdere nemmeno un set: nessun altro uomo ha mai vinto così tanti Slam in questo modo.
Nadal da leggenda, tutti i trionfi al Roland Garros
La sua storia è inziata nel 2005 sull'allora campo 1 contro il tedesco Lars Burgsmüller: resta l'unica sua partita disputata in uno stadio dal Philippe-Chatrier e dal Suzanne-Lenglen. Nadal, n. 5 del mondo in quel momento, impressiona fin dalle prime partite. In semifinale contro Federer, ottiene la sua 23ª vittoria consecutiva sulla terra battuta proprio il giorno del suo 19° compleanno. In finale piega Mariano Puerta in quattro set e diventa il quarto più giovane giocatore della storia a vincere un torneo del Grande Slam. E il secondo, dopo Mats Wilander, a riuscirci alla prima partecipazione.
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— Roland-Garros (@rolandgarros) May 24, 2025
A Parigi Rafa non perde per quattro anni di fila: eguaglia così il record di Björn Borg tra il 1978 e il 1981. Nella finale del 2008 contro Roger Federer, battuto 61 63 60, offre una delle più lampanti dimostrazioni di superiorità. Quella resta la sconfitta più pesante mai subita dallo svizzero in uno Slam. Per rispetto nei confronti di Federer, celebra il titolo con discrezione, senza gettarsi a terra come al solito. "Ho giocato una partita quasi perfetta ma non vincerei mai 6/1, 6/3, 6/0 contro un Federer in forma. Gioco più dentro il campo, controllo di più, ho più tempo per farlo. Non è più un classico tennis da terra battuta" dice.
17 anni e 40 sfide: il meglio di Federer-Nadal
Negli ottavi del 2009 incassa la prima sconfitta. In un pomeriggio uggioso Nadal torna umano contro un avversario a cui aveva lasciato appena un game agli Internazionali BNL d'Italia qualche settimana prima. I due non si piacciono: a Wimbledon 2007, Söderling aveva preso in giro Nadal imitando il suo modo di sistemarsi i pantaloncini. I tifosi parteggiano per l'underdog svedese, e a Nadal non va giù anche se commenta la sconfitta con sportività: "Non ho attaccato, ho giocato corto, gli ho reso le cose facili. Quando si gioca male, è normale perdere".
Nel 2012, al termine della prima finale dal 1973 non conclusa domenica a causa della pioggia, Nadal trionfa per la settima volta e nell'albo d'oro supera Borg. "Mi parlate del record e di Björn . È un onore superarlo. Vincere sette volte qui è importante perché nessuno ha fatto di più. Ma viene dopo. La cosa più importante per me è solo conquistare il titolo" spiega dopo il 64 63 26 75 su Novak Djokovic in finale.
Parigi celebra anche la sua capacità di risalire dopo le sconfitte. Ne è un chiaro esempio l'edizione 2017. Dopo tre anni senza successi nei grandi tornei, Rafa in semifinale lascia solo sette giochi all'austriaco Dominic Thiem, l’unico ad averlo battuto sulla terra quell’anno. In finale Stan Wawrinka, tre volte campione Slam e mai sconfitto in finale prima d’ora, appare impotente e vince appena sei game. Nadal alza per la decima volta la Coppa dei Moschettieri. "Sono molto emozionato. L’adrenalina che sento è impossibile da paragonare. È il torneo più importante della mia carriera" dichiara Nadal. In quel momento ha in bacheca 73 titoli in singolare e 15 Slam: uno in più di Pete Sampras. È il primo giocatore nella storia a vincere 10 volte lo stesso Slam. E con soli 35 giochi persi, batte anche il suo record personale del 2008.
La carriera di Rafa
L'ultimo successo risale al 2022. Nonostante il piede sinistro martoriato dalla sindrome di Müller-Weiss, festeggia il 22mo Slam. Piega dopo un match incerto negli ottavi Felix Auger-Aliassime allenato in quel momento da Toni Nadal, batte Novak Djokovic nei quarti, supera la semifinale dopo il ritiro di Alexander Zverev per la caduta che lo costringerà a ricostruire tutti i legamenti laterali della caviglia destra. In finale, poi, domina il norvegese Casper Ruud, che più volte si è allenato nella sua accademia.
Sarà proprio Zverev l'avversario che lo batterà nel 2024 nella sua ultima, nostalgica e simbolica, battaglia al Roland Garros. Dove oggi la sua storia, ancora una volta, diventa emozione.
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