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Il profilo di Jack Pinnington Jones, cresciuto con il mito di Andy Murray, che ha frequentato la Texas Christian University e sta pensando di diventare professionista dopo Wimbledon
di Alessandro Mastroluca | 02 luglio 2025
Tifoso di Andy Murray, amico di Jack Draper, appassionato di scacchi e studente universitario sempre più vicino al passaggio tra i professionisti. Le tante facce di Jack Pinnington Jones, numero 282 ATP, che si è qualificato per Wimbledon, al primo turno ha eliminato l'argentino Tomas Martin Etcheverry e si prepara a sfidare Flavio Cobolli.
Pinnington Jones sta frequentando la Texas Christian University, dove hanno studiato anche Cameron Norrie e Jacob Fearnley, che pure hanno condiviso l'alloggio al college per due anni. “È sempre stato il ragazzo a cui guardavo durante la mia carriera universitaria, quello che si assicurava di dare il massimo in campo e in palestra,” ha detto.
Il ventiduenne britannico ha grandi modelli a cui ispirarsi. A Andy Murray, ad esempio, sono legati i suoi primi ricordi tennistici. Da bambino giocava con una pallina di spugna a Tunbridge Wells, insieme a una delle sue tre sorelle più piccole. In quel periodo, ha ammesso, era “ossessionato” da Murray. “E' il mio idolo e lo guardavo in TV da bambino, all’Australian Open e a Wimbledon” ha dichiarato nel 2021. “In effetti, vederlo in TV e poi andare in giardino a cercare di imitare la sua tecnica è uno dei miei primi ricordi legati al tennis.”
L'esultanza di Jack Pinnington Jones a Wimbledon (Getty Images)
Poi ha sviluppato una bella amicizia con Jack Draper, di 15 mesi più grande. Quando Draper ne aveva 17, lo passava a prendere alle 6.15 del mattino per fare insieme il tragitto di 45 minuti fino al Centro Nazionale della Lawn Tennis Association (LTA), a sud-ovest di Londra. Anche se il loro allenamento iniziava alle 11. "Jack non sopporta il traffico, deve sempre fare qualcosa. Così io ero lì alle 7 del mattino senza nulla da fare. È così che ci siamo conosciuti, ci siamo trovati bene da subito. È un buon amico e parliamo spesso, mi piace sentire la sua opinione” ha raccontato.
I modelli non bastano, però, senza il talento e la determinazione per affinarlo nei modi giusti. Che il suo, di talento, gli potesse permettere di sognare un futuro in questo sport lo capisce a 12 anni. E' il 2015. Pinnington Jones partecipa all'Open Super 12 Auray, un prestigioso torneo giovanile in Francia. In tabellone, tra gli altri, Holger Rune, Giovanni Mpetshi Perricard e Hamad Medjedovic, che batte agli ottavi. In uno dei primi tornei all'estero, arriva in finale.
A lungo si è diviso tra tennis e scuola, e non sempre gli è stato facile, ha ammesso. Anzi. "Mi era difficile fare entrambe le cose, dovevo staccare la mente dal tennis, e sicuramente sono migliorato da quando ho smesso di avere compiti scolastici . ha detto - Ricordo che la sera avevo un tema d’inglese da fare e non riuscivo a concentrarmi in campo sapendo che avrei dovuto studiare più tardi. Ora è un lavoro e lo amo, mi diverte. Sto davvero dando tutto e sto iniziando a comprendere a fondo cosa significhi essere un professionista".
L'esultanza di Jack Pinnington Jones (Getty Images)
Capace di raggiungere i quarti a Wimbledon junior nel 2021, l'anno a cui risale anche il suo primo titolo professionistico in uno dei tanti ITF organizzati ad Antalya, si è preso soddisfazioni crescenti soprattutto sull'erba nelle ultime due stagioni. L'anno scorso ha raggiunto i quarti a Nottingham battendo anche Cameron Norrie nei quarti. Quest'anno ha raggiunto la sua prima finale Challenger a Ilkley, battuto dall'australiano Tristan Schoolkate, ha debuttato in singolare nel circuito ATP a Eastbourne e contro Etcheverry a Wimbledon ha ottenuto la sua prima vittoria nel circuito maggiore.
Anche grazie ai risultati che l'hanno avvicinato alla Top 250, Pinnington Jones rientra nel programma ATP Next Gen Accelerator, che punta a sviluppare i migliori talenti del circuito universitario americano attraverso posti riservati in tornei Challenger. “Credo davvero che giocare questi Challenger sia fondamentale per i ragazzi del college e per i giovani. È ciò di cui il tennis ha bisogno. È essenziale continuare a spingere i giovani talenti e far crescere il gioco anche in questo modo. Mi piace sempre vedere i ragazzi del college e i giovani ottenere risultati. È fonte d’ispirazione e mi sprona a fare altrettanto” ha detto.
Ma il suo futuro dovrebbe essere lontano dal college. “Ho detto al mio allenatore: ‘Diventerò pro dopo Wimbledon’. Voglio godermi ancora un po’ questo periodo da dilettante e fare esperienza - ha detto Pinnington Jones - Poi, finito Wimbledon, il tennis diventerà una professione. È emozionante ma ovviamente mette anche un po' paura”.
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