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L’azzurro gioca alla pari con Alcaraz per due set. Poi nel terzo un fastidio alla gamba sinistra lo costringe al ritiro: “Non volevo rischiare, domani farò degli esami”
di Francesca Paoletti, da Parigi | 06 giugno 2025
Per i primi due set il tennista azzurro ha giocato alla pari, se non meglio, dello spagnolo, campione uscente del torneo: “Abbiamo iniziato molto bene – l’analisi di Musetti - colpivamo la palla al meglio. Ho dovuto raggiungere il livello più alto del torneo per giocare alla pari con lui. Complessivamente sono soddisfatto perché oggi il mio livello ha fatto un passo in avanti rispetto agli ultimi scontri diretti. Mi sentivo vicinissimo al suo livello, ho avuto le mie chances, anche di andare avanti di due set, ma lui è stato bravo a reagire. E' stato aggressivo nei momenti giusti e ha dimostrato di essere in grande forma. Merita di esser in finale”.
Stare al passo di Alcaraz dal punto di vista atletico è una delle prove più complicate del tennis moderno: “Carlos ti porta al limite, è quello che fanno i campioni. Fisicamente è tra i più forti del mondo e imposta il suo gioco su quello. Sapevo che, per stare al suo livello, avrei dovuto essere al top. E’ stato un mese molto impegnativo, ho giocato tanto per fortuna. Questo mese mi ha dato tanto e mi ha tolto tanto a livello di energie mentali. Probabilmente a forza di scavare dentro di me il corpo si è affaticato. Ma per la prima parte di partita ho fatto un buon lavoro e dimostrato che sia fisicamente, sia tecnicamente e sia mentalmente stavo facendo tutto al meglio”.
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