Scolari le parla dal box, e lei parla a sé stessa: “Sono come Mattia (Bellucci), parliamo sempre – spiega - . Ci conosciamo da quando siamo piccolissimi, forse è quello che conosco meglio sul tour. A Eastbourne abbiamo passato molto tempo insieme e ho scoperto che siamo molto molto simili. Non stiamo mai zitti in campo, ora però io sono più positiva, più fiduciosa e meno severa con me stessa”.
In questi giorni a Wimbledon il tema salute mentale è tornato di attualità e le parole di alcuni protagonisti hanno scosso l'ambiente: “In questi casi penso sempre alla mia famiglia e ai sacrifici che hanno fatto mio nonno, mia nonna, mia zia e i miei genitori - dice - . Anche io ho perso tante partite, lo sconforto ci sta ma bisogna accettare e convivere con il fatto che le cose possano andar male. La vita è dura per tutti ma dobbiamo apprezzare quello che si ha. Anche io sono stata sveglia tutta la notte per una sconfitta, perché è la mia passione e il mio lavoro e perché ci tengo. Ma il giorno dopo sono tornata ad allenarmi. Bisogna guardare anche altri contesti, i problemi veri sono altri. Per questo amo vedere anche lontano dal campo da tennis, perché credo che arricchiscano come persona e di conseguenza ti rendono un po’ più sereno. Ho 24 anni, ho tante amicizie, amo passare del tempo con le mie amiche storiche, studiare… Vedo tanti ragazzi che hanno solo il tennis, ma questa è una bolla e la vita è diversa”.
A proposito di studio: “Lo faccio per un arricchimento mio personale – conclude - , studiare mi è sempre piaciuto e a fine carriera me lo ritroverò. Ma in questo momento non ci penso, ho 24 anni e spero in una carriera lunga. Per adesso penso a finire l’università, soprattutto per mio padre… il mio numero 1”.
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