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Come tre anni fa, lo spagnolo conquista in un colpo solo US Open e trono ATP. A 22 anni e 4 mesi vanta già sei Slam, solo Borg era stato più precoce
di Samuele Diodato | 07 settembre 2025
La carica agonistica di Alcaraz (Getty Images)
Campione dello US Open e nuovo numero 1 ATP. Esattamente tre anni dopo, Carlos Alcaraz ha ripetuto la stessa impresa. Nel 2022, a New York aveva vinto il suo primo Slam, diventando il n. 1 più giovane della storia, a 19 anni e 4 mesi. Ugualmente ad allora, però, la vittoria di oggi ha un sapore speciale.
Lo spagnolo, infatti, ha riconquistato il titolo a Flushing Meadows battendo il suo più grande rivale, Jannik Sinner, nella terza finale major consecutiva tra i due. Una vera e propria rivincita, per lui, considerando anche la sconfitta subita a Wimbledon, dove – esattamente come Sinner sull’Arthur Ashe – era lui il campione in carica.
In vetta alla classifica, il tennista classe 2023 di Murcia ci torna esattamente due anni dopo averla lasciata (all’epoca a vantaggio di Novak Djokovic), e con uno status migliorato ulteriormente, a prescindere dalla classifica. A 22 anni e 4 mesi, d’altronde, in bacheca vanta già sei Slam: nella storia, soltanto Bjorn Borg è stato più precoce di lui, riuscendoci a 22 anni ed un mese.
Alcaraz in azione col suo dritto (Getty Images)
Ora il palmares include 2 US Open, 2 Wimbledon e 2 Roland Garros. Nella storia, solo altri tre tennisti al maschile hanno vinto due titoli major sulle tre differenti superfici: Mats Wilander, Rafael Nadal e Novak Djokovic. Un trionfo che ribadisce quanto il 2025 sia la sua miglior stagione. Oltre a due Slam, come nel 2024, per Alcaraz si tratta del settimo titolo in stagione, mentre il suo record di punti in carriera migliora ulteriormente: da domani, l’iberico raggiungerà quota 11.540 punti, con un vantaggio di quasi 800 lunghezze su Sinner (sceso a quota 10.780 con la manca difesa del titolo allo US Open).