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Un allenamento “di polso”, Sinner sereno e concentrato verso la finale degli Us Open

A poche ore dalla sfida con Taylor Fritz, il numero 1 al mondo ha effettuato un allenamento energico, tranquillizzando tutti sulla situazione del suo polso

di | 07 settembre 2024

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Un recupero di diritto in allungo di Jannik Sinner (foto Getty Images)

Pochi minuti, e la preoccupazione ha lasciato spazio al sollievo. Lo sguardo di tutti era caduto immediatamente sul polso, ma è bastato poco per capire che, esattamente come dichiarato a caldo dal numero 1 del mondo, quel fastidio avvertito dopo la caduta non celava nulla di preoccupante.
 
Il sipario sulla seconda finale più prestigiosa della sua carriera si sta per alzare, e Jannik Sinner ha scelto il campo ‘dei campioni’, il P1, per l’ultimo allenamento in vista del match più prestigioso: la finale degli Us Open, finale che nessun tennista azzurro (uomo) aveva mai raggiunto prima di lui.
Coach Vagnozzi nasconde la concentrazione dietro gli occhiali scuri; l’allenamento è intenso, due ore di schemi ed energia, davanti a un gran pubblico: “Sta crescendo come uomo – dice il coach marchigiano alla vigilia della finale con Taylor Fritz - le cose difficili ti aiutano e ti fanno acquisire maggiore esperienza. In Australia, alla vigilia della prima finale Slam, si avvertiva una sensazione di freschezza, la sensazione di vivere per la prima volta una finale così prestigiosa. Qui ci arriva da numero 1 al mondo con una responsabilità diversa sulle spalle, e la sensazione di essere il favorito. E’ una vigilia diversa ma Jannik la sta gestendo benissimo”.
Jannik Sinner in azione (foto Getty Images)

Jannik Sinner in azione (foto Getty Images)

Vagnozzi torna sulla bella prova con Jack Draper: “All’inizio c’era un po’ di tensione – spiega – , in particolare si è visto nei primi due set, facevano errori che di solito non fanno. Ci aspettavamo un match del genere, con scambi lunghi, a volte Jannik ha esitato ma sapeva che Draper alla lunga fa fatica. Fargli giocare qualche palla in più e stancarlo faceva parte del piano tattico”.
 
Il pubblico segue con attenzione l’allenamento, aspetta con ansia di raccogliere le palline, che Sinner lancia sempre sulle tribune a fine sessione... ma un temporale improvviso ha interrotto tutto nel momento dei servizi. Mentre Jannik scappa via verso gli spogliatoi sotto il diluvio, Taylor Fritz sposta il suo allenamento sui campi indoor: “Lo conosciamo – conclude coach Vagnozzi – , serve bene e sappiamo cosa aspettarci da lui. Ci sarà tensione, ovvio, per tutti e due; lui è alla prima finale Slam e oltretutto la gioca in America. Ma la tensione fa parte di questo sport, e i più forti sono quelli che la gestiscono meglio”.

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