Successi in tre set per lo spagnolo su Rinderknech, per il serbo su Struff e per lo statunitense su Machac. Lehechka invece ha avuto bisogno di 4 set per piegare Mannarino
di Luca Marianantoni | 01 settembre 2025
Il primo big a tagliare il traguardo dei quarti di finale di Flushing Meadows è il numero 2 del mondo Carlos Alcaraz che vola ai last 8 senza perdere set. Lo spagnolo ha superato per 76 63 64 il francese Arthur Rinderknech giocando un tennis di altissimo livello per tutta la durata dell'incontro.
"L'inizio - ha detto Alcaraz sul campo - è stato molto incerto, lui ha giocato un gran primo set e la sfida è stata molto intensa. Dopo il primo set ho preso il ritmo giusto e ho continuato così fino alla fine. Il mio tennis si adatta benissimo all'energia di New York e ogni volta che scendo in campo, la gente mi accoglie molto bene. E' piacevole giocare sia nella sessione diurna che in quella serale e il pubblico mi ha sempre aiutato tanto. Sarà per questo che i risultati sono sempre buoni".
Il primo set è all'insegna dell'equilibrio e inizia con un colpo da circoletto rosso con Alcaraz che ottiene il punto del 2 pari mettendo a segno un vincente da dietro la schiena: Rinderknech è solido al servizio quando basta per non offrire palla break al rivale, lo spagnolo risponde colpo su colpo e trascina la sfida al tie-break cedendo al servizio 5 punti in 6 turni di battuta, ma trovandosi sotto 0-15 nel dodicesimo game del set. Nel gioco decisivo Alcaraz è esemplare: con due magie di dritto fa il mini break e allunga fino al 5-2 prima di chiudere per 7 punti a 3.


Alcaraz è micidiale, varia continuamente il gioco, piazza smorzate imprendibili e colpi impensabili per la maggior parte dei giocatori. Il francese regge fino al sesto game, poi Alcaraz allunga il passo sul 4-2, conferma il vantaggio salvando due palle del contro break e poi chiude il parziale per 6-3. Nel terzo set il francese tiene duro, cerca di stare a galla con il servizio e ci resce fino al 4 pari. Poi va 0-40 e perde la battuta mandando Alcaraz a servire per il match. Lo spagnolo continua a martellare: con la palla corta e il lob sale 30-0, con il dritto si procura due match point. Gli basta il primo, un servizio vincente, per raggiungere i last 8 a New York.
Due ore e 12 minuti e tutte le statistiche sono state favorevoli ad Alcaraz tranne quella del numero degli ace. Per lo spagnolo il 62% di prime, l'85% dei punti fatti con la prima, il 76% con la seconda, 18 punti in 23 discese a rete, 36 vincenti e appena 11 errori gratuiti.
E' la quarta volta che Alcaraz raggiunge i quarti all'Open degli Stati Uniti in 5 partecipazioni. Ed è la 13esima volta che Carlos ottiene il pass per i quarti (2 volte in Australia, 4 volte al Roland Garros, 3 volte a Wimbledon e 4 volte all'US Open) in 19 partecipazioni Slam complessive.
Martedì nei quarti attende Jiri Lehecka, testa di serie numero 20, che ha superato per 76 64 26 62 il francese Adrian Mannarino. Per il ceco è il primo quarto di finale all'Open degli Stati Uniti, il secondo complessivo negli Slam dopo i quarti raggiunti all'Open d'Australia 2023.
L'altro quarto di finale della parte bassa invece lo giocheranno Novak Djokovic e Taylor Fritz. Il serbo, quattro volte campione a Flushing Meadows, ha lasciato appena 8 game al tedesco Jan Lennard Struff (63 63 62).
E' durata un'ora e 49 minuti la prestazione super di Djokovic. "Non so quante altre occasioni avrò - ha ricordato Nole in merito alla sua collocazione nella programmazione serale - e per questo voglio ringraziare tutti perché per me è molto speciale".
Non è stato un match che ha presentato particolari problemi se non quelli di natura fisica che ormai da diverso tempo affliggono il 38enne ex numero 1 del mondo. Nole ha chiesto l'intervento del fisio alla conclusione del primo set per un problema tra la spalla destra e il collo. Poi nel secondo set si è fatto massaggiare l'avambraccio destro
Una delle chiavi del match è stata sicuramente l'ottima prova fornita da Nole nei turni di battuta: il serbo ha chiuso con 12 ace in 13 turni di battuta, nessun doppio fallo, il 65% di prime con una realizzazione del 79%. "Servire bene aiuta sempre - ha detto Nole - e sono contento di averlo fatto dall'inizio alla fine al cospetto di un giocatore che punta tutto sul servizio. Servire bene semplifica sempre la vita e ti fa risparmiare energie preziose".
Taylor Fritz invece, finalista dello scorso anno, ha superato per 64 63 63 il ceco Tomas Machac in 2 ore e 38 minuti. Djokovic-Fritz sarà il quarto di finale di cartello di martedì, nonostante il bilancio dei precedenti sia totalmente a senso unico: 10 partite e 10 successi per Djokovic.



