

Nel day 7 a Flushing Meadows la ceca (n.10), finalista al Roland Garros, porta a casa una partita complicata contro la cinese Wang: la rumena (n.30) supera in due set l'elvetica Bencic (n.15) in giornata decisamente "no”
di Tiziana Tricarico | 03 settembre 2023
Se riesce a vincere anche quando gioca male allora vuol proprio dire che ha cambiato mentalità. E questo non può che essere un vantaggio per Karolina Muchova, approdata per la prima volta nei quarti allo Us Open, ultimo Slam del 2023, dotato di un montepremi record di 65 milioni di dollari, di scena sui campi in cemento dell’USTA Billie Jean King Center di Flushing Meadows a New York, trasmesso in diretta e in esclusiva da SuperTennis.
Stavolta la 27enne di Olomuc, n.10 del ranking (“best”) e del seeding, quest’anno finalista al Roland Garros (fermata da Swiatek), non ha messo in mostra tutto il suo notevole bagaglio tecnico ma questo non le ha impedito di imporsi per 63 56 61, in due ore e 38 minuti di partita, sulla cinese Wang Xinyu, n.53 WTA, per la prima volta approdata alla seconda settimana di uno Slam. Karolina ha così conquistato un posto tra le migliori otto nell’unico Major dove non le era ancora riuscito.
E pensare che dodici mesi fa, dopo una serie di infortuni che la metà basta, Muchova usciva di scena all’esordio. Ma quando è in salute la ceca è un’avversaria difficile da battere e non nasconde le sue ambizioni. Negli ottavi contro Wang ha vinto un match con ben 15 break in 28 game ma i 32 vincenti a fronte dei 37 errori gratuiti (21 contro 42 il bilancio della cinese) dimostrano che la sua è stata una prestazione tutt’altro che impeccabile. Ad ogni modo ha messo in cascina la vittoria numero 35 di questo 2023.
“Sono davvero felice di aver chiuso questa partita - ha commentato a caldo Karolina, che ha chiuso con una prima vincente al centro -. Solo nel terzo set sono riuscita ad esprimere il mio tennis, usando di più lo slice e variando il ritmo: è stata la chiave giusta”.
Nei quarti Muchova dovrà vedersela con la rumena Sorana Cirstea, n.30 WTA e 30esima testa di serie (protagonista al terzo turno dell’eliminazione della kazaka Elena Rybakina, n.4 del ranking e del seeding), che si è sbarazzata per 63 63, in un’ora e 24 minuti, dell’elvetica Belinda Bencic, n.15 del ranking e del seeding, semifinalista nell’edizione del 2019, prendendosi la rivincita per la sconfitta rimediata al secondo turno dodici mesi fa.
Anche per la 33enne di Bucarest si tratta della prima volta tra le migliori otto a Flushing Meadows.
La rumena ha messo a referto 16 vincenti a fronte di 14 errori non forzati mentre per l’elvetica troppo pochi 13 vincenti per bilanciare una valanga di gratuiti, ben 32, compreso il diritto tirato in corridoio sul match-point.
“Ho questo sorriso enorme perché sono davvero felice - le parole di Sorana - è la prova che se continui a lavorare e ad impegnarsi al massimo i sogni possono diventare realtà. Come prova la chance che ho ancora di giocare davanti a voi. Le condizioni di questo torneo mi piacciono tantissimo e sono davvero molto soddisfatta per come sto giocando”.
C’è qualcosa in questi campi in cemento degli Stati Uniti che si adatta perfettamente all’ultima versione del tennis di Cirstea.: questa primavera Sorana ha raggiunto i quarti nel “1000” di Indian Wells e addirittura le semifinali a Miami. Sei delle sue sette vittorie sulle top ten in questa stagione sono arrivate su questa superficie: la rumena ha infatti battuto Sabalenka, Rybakina (al terzo turno a New York), Muchova, Vondrousova e Garcia (due volte).
Karolina è in vantaggio per 3-1 nel bilancio dei confronti diretti con Sorana, una serie iniziata con la vittoria della ceca al terzo turno proprio a Flushing Meadows lo scorso anno.
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