In conferenza stampa dopo il trionfo allo US Open in doppio misto Andrea Vavassori e Sara Errani hanno analizzato la loro esperienza e il futuro della specialità
21 agosto 2025
"Penso che questi due giorni saranno davvero importanti per il doppio in futuro, perché abbiamo dimostrato che i giocatori di doppio sono grandi giocatori. Credo che questo prodotto possa crescere. John McEnroe negli spogliatoi. È venuto da me e mi ha detto: "Stai facendo qualcosa di buono per il doppio." Per me è stato molto importante" ha detto Andrea Vavassori dopo il titolo conquistato in doppio misto, per il secondo anno consecutivo, allo US Open. Due titoli arrivati in due tornei molto diversi per numero e appeal dei partecipanti, ampiezza del tabellone, format degli incontri.
"Penso sia stato importante per noi partecipare. L’iniziativa era importante perché ha mostrato che il doppio può diventare qualcosa di migliore. Lo stadio era pieno, la gente si divertiva" ha aggiunto il torinese, eletto nel Players' Council dell'ATP, che non aveva nascosto la sua contrarietà alla riforma di quest'anno, anche perché a suo dire decisa senza interpellare i protagonisti. L'anticipo del torneo nella settimana delle qualificazioni, la scelta di ridurre il tabellone a 16 coppie e di privilegiare come criterio per le iscrizioni la classifica di singolare ha fatto sì che tanti top 10 siano scesi in campo, ma d'altra parte al momento dell'annuncio gli azzurri campioni in carica non erano certo sicuri di essere in campo. Ma hanno ricevuto una delle otto wild card che gli organizzatori si sono riservati.

"È giusto che anche i veri giocatori di doppio abbiano la possibilità di giocare. Se il pubblico conosce meglio i giocatori e le coppie, si appassiona di più. Tutti giocano anche per guadagnare. È importante per tutti i giocatori di doppio" ha aggiunto Sara Errani.
"Questa iniziativa è positiva per lo sport, ma in futuro bisogna far partecipare i migliori giocatori di doppio - analizza Vavassori - e forse si potrebbe allargare a 32 coppie, fare un turno in più che permetterebbe a tanti altri di partecipare. Si potrebbe creare anche la narrativa “singolaristi contro doppisti”, un bel confronto per il pubblico. L’iniziativa è buona. Vedere uno stadio pieno per il doppio misto è stato inaspettato. Va dato merito al torneo. Ma si può fare qualche aggiustamento. Dare spazio ad altri che lo meritano: Arevalo, che è stato n.1 del mondo, Siniakova che ha vinto tanti Slam".

Il doppio, ha spiegato ancora Vavassori, "è un prodotto che può crescere. Sto lavorando nel consiglio dei giocatori proprio per cambiare un po’ la narrativa di questa specialità. Dobbiamo mostrare che la gente si diverte guardandolo".
Il doppio, ha concluso, "è una disciplina a parte, richeide abilità diverse dal singolare, conta tanto il lavoro di squadra, la connessione con il partner. Ora, con più soldi nel doppio, può diventare una carriera. Giocare da soli può essere difficile, anche economicamente. Per me il doppio è stato fondamentale. Venivo da una famiglia senza tanti soldi, e grazie al doppio sono cresciuto più velocemente. Ho raggiunto tornei Challenger e ATP. Anche il mio livello in singolo è salito grazie al doppio. La mia storia può ispirare altri Mostrare che c’è un’alternativa al singolo è importante. Il doppio è spesso messo da parte, ma ha grande valore".