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Eterno Monfils: "Potrei smettere ora, dal tennis ho avuto tutto"

Il francese vola al terzo turno contro Fritz: “Rispetto a quando ho iniziato una ventina di anni fa - dice - il gioco oggi si è fatto più veloce. Adesso ogni giocatore è molto professionale, attorniato da un team di alto livello"

16 gennaio 2025

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Eterno Gael Monfils. Non solo il titolo nel primo torneo dell'anno, a Auckland. Non solo il successo al quinto set sul connazionale Giovanni Mpetshi Perricard, 17 meno di lui. Nel secondo turno a Melbourne, il transalpino ha regolato in tre set anche il tedesco Daniel Altmaier, approdando alla sfida col numero 4 del seeding, Taylor Fritz.

“L'obiettivo – spiega Monfils – è sempre quello degli ultimi anni: essere solido e continuo. Già alla fine della scorsa stagione stavo giocando bene, ma poi mi sono ammalato. E allora ho sfruttato quel periodo per godermi un po' di tempo libero insieme a mia figlia. In seguito ho lavorato tanto sul mio fisico e in questo avvio di 2025 onestamente mi sento molto bene, in forma e in salute. Sto cercando di sfruttare il momento”.

“Rispetto a quando ho iniziato, una ventina di anni fa, il gioco oggi si è fatto più veloce. Adesso ogni giocatore è molto professionale, attorniato da un team di alto livello. Allo stesso modo, la preparazione fisica è cambiata e dunque la condizione degli atleti è migliorata. Sarà lo stesso se mi chiederete la stessa cosa tra 20 anni, il tennis continua a evolvere, è una costante. Anche racchette, corde e palline sono cambiate e io cerco sempre di adattarmi a ogni modifica, per cercare di stare al passo coi tempi e con gli avversari”.

“Il ritiro? Potrei smettere anche subito e non avrei rimpianti. Ho raggiunto tutto quello che volevo, nella mia carriera, quello che arriva da qui in poi è una sorta di bonus. La cosa più importante per me rimane, come ho sempre detto dal mio primo giorno di professionismo, la salute, stare bene con se stessi. Il tennis mi ha dato tutto, più di quanto potessi immaginare, e già mi sento fortunato per come è andata questa avventura”.

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Tutto semplice anche per Iga Swiatek, a segno sulla Sramkova concedendo solamente un paio di game. Prossimo step: Emma Raducanu. Match che si candida a essere una delle partite del torneo.

“Sarà una partita dura, Emma è un'ottima giocatrice e sta giocando bene. Ma mi farò trovare pronta: preparerò il match come ogni altro, studiando l'avversaria con il mio coach. Lo sparring? Sì, me lo sono portato in Australia stavolta perché nelle ultime edizioni non era andata bene. Di solito sfruttavo quelli che ci metteva a disposizione il torneo, ma in questa occasione ho preferito cambiare strada. Lavoriamo su aspetti specifici e posso sfruttare ogni momento buono, anche se si tratta solo di 20 minuti”.

“Quando cominciavo l'anno da numero 1 c'era molta pressione, per mostrare fin da subito il mio valore di fronte alle avversarie. Ma già lo scorso anno ho realizzato che avrei dovuto cambiare atteggiamento, perché a volte non si può avere il controllo sul proprio ranking al cento per cento. Ora mi focalizzo solo sul gioco: se mi esprimerò ai miei livelli potrò tornare numero 1, altrimenti ci rimarrà Aryna”.

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