Cuore, gambe e una forza mentale fuori dal comune.
Matteo Arnaldi ci ha abituato a grandi exploit nel corso della sua carriera,
ma una rimonta da due set a zero, contro un ex numero 6 del mondo no, questa mancava: “
Mi piace giocare al quinto set – spiega ai giornalisti italiani presenti nella sala conferenze
- nella mia testa mi sento forte fisicamente e quando arrivo in quei momenti so che posso fare la differenza. A quel punto la metto sul piano della condizione fisica e so di poter mettere in campo qualcosa in più”.
Il match è stata un’altalena di emozioni di oltre quattro ore: “E’ stata una partita strana, diversa - l’analisi della sfida con Felix Auger Aliassime – ; è un avversario tosto e ha iniziato molto bene.Io invece all’inizio non riuscivo a trovare il mio tennis, avevo un po’ di fastidio alla spalla e un po’ di problemi al servizio. Non riuscivo a esprimermi, non spingevo ed ero sempre sotto pressione. A fine secondo set sono uscito dal campo e mi son detto di ripartire e fare semplicemente il mio gioco. L’atteggiamento da quel momento è migliorato e piano piano sono cresciuto. Ho sempre pensato di poterla portare a casa, non stavo giocando bene e ho pensato che se avessi trovato il mio tennis ce l’avrei fatta… quella mentalità mi ha portato a vincerla”.
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