

Dal doppio al misto, dagli Under 18 ai tornei di Wheelchair. Oltre Sinner e Swiatek c'è tutto un mondo di tornei, dentro ogni Slam, che è fonte di storie straordinarie. Ecco quelle fornite da Wimbledon 2025
14 luglio 2025
Il primo Wimbledon italiano si è preso la scena, su tutto e su tutti. Con una piccola quota di attenzione lasciata al successo record di Iga Swiatek tra le donne. Ma in realtà i Championships 2025 hanno raccontato tante altre storie, dal doppio agli Under 18, passando per i campioni del Wheelchair. Ecco come è andata.
DOPPI
Tra gli uomini, in doppio, titolo alla coppia britannica Cash/Glasspool, capace di prendersi il primo Slam proprio nel torneo più atteso dal pubblico inglese. Non erano arrivati proprio inosservati, i due, avendo vinto in fila i tornei su erba in preparazione al Major londinese, quelli del Queen's e di Eastbourne. Poi, però, ripetersi a Church Road è tutta un'altra faccenda. Dopo averla spuntata per 7-6 al terzo sui detentori del titolo Heliovaara e Patten, la premiata coppia Julian&Lloyd non si è più fermata, piegando in due set sia Granollers/Zeballos, sia Hijikata/Pel. Cash e Glasspool sono dunque la prima coppia tutta inglese in 89 anni a prendersi il trofeo. A rendere il tutto ancora più magico, tre match-point annullati nei quarti di finali ai campioni in carica. Una favola in piena regola.
Tra le donne, il titolo è andato invece a Kudermetova e Mertens, le stesse due giocatrici che a Roma furono sconfitte in finale da Jasmine Paolini e Sara Errani. Sull'erba di Wimbledon, la russa e la belga sono riuscite a trovare un'alchimia pressoché perfetta, piegando nel match decisivo Hsieh e Ostapenko, rimontate e battute per 6-4 al terzo. Curiosità: nel 2021, Hsieh e Mertens vinsero il titolo su Kudermetova e Vesnina per 9-7 al terzo e salvando due match-point. Stavolta, per fortuna della russa, la Mertens era dalla sua parte.
Nel misto, infine, Katerina Siniakova è riuscita a sfatare un tabù che non l'aveva mai vista protagonista in questa specialità, malgrado i ripetuti trionfi nel doppio femminile. Ad aiutarla nell'impresa di vincere il titolo (ai danni della coppia Salisbury/Stefani), il mancino olandese Sem Verbeek, 31 anni, al risultato più prestigioso di una carriera sbocciata molto tardi. Bisognerà capire ora, a partire dagli Us Open 2025, cosa ne sarà del misto. Ma questa è un'altra storia.
UNDER 18
Se per il singolare maschile dei pro, la Bulgaria sta ancora elaborando il ritiro di Grigor Dimitrov in quella drammatica partita con Sinner che ha rappresentato lo spartiacque del torneo, c'è però un altro bulgaro che si è preso un trofeo. Si tratta del 16enne Ivan Ivanov, che sul Campo 1 ha dominato la finale contro il sorprendente americano Karki, prendendosi un trofeo Slam che mancava al suo Paese dal 2008. Quando, ovviamente, fu Grigor a prenderselo, negli Us Open dei giovani. Ivanov ha già vinto il suo primo titolo da pro, di recente in un 15 mila dollari in Ungheria. Ma è chiaro che Wimbledon dia tutta un'altra consapevolezza.
Tra le ragazze, trionfo per la slovacca Mia Pohankova, a segno nettamente in finale su Julieta Pareja. Ma quando è entrata in campo, sull'1, per la prima volta, le sensazioni non sono state così facili da gestire: “Era tutto talmente grande e talmente spaventoso da farmi stare col fiato sospeso almeno per i primi tre game”. Anche Iga Swiatek, che quest'anno si è presa il suo primo Wimbledon dopo anni di delusione, aveva vinto il trofeo riservato alle Juniores nel 2018, ormai 7 anni fa. Mia, come Ivanov, si era già fatta notare nel circuito pro, vincendo addirittura un 75 mila dollari nell'ottobre del 2024 a Bratislava: oggi è numero 465 Wta.
WHEELCHAIR
Infine, i campioni del tennis in carrozzina. Tra gli uomini, trionfo per il 19enne fenomeno giapponese Tokito Oda, a segno su Alfie Hewett per 3-6 7-5 6-2 dopo due ore e 16 minuti di spettacolo. Ma si scova tra le donne la storia più bella. È quella di Ziying Wang, prima cinese a vincere uno Slam in questa specialità, a segno in finale sulla giapponese Yui Kamiji, che non solo era numero 1 del seeding e aveva battuto la rivale 8 volte su 9, ma cercava pure il career Grand Slam. L'olandese Niels Vink ha vinto infine tra i quad, sia in singolare (sul connazionale Schroder), sia in doppio in coppia con l'israeliano Sasson.
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