

"Sul cibo - dice Nole - cerco sempre di sperimentare nuovi super food o qualsiasi cosa che possa aiutare il mio recupero. Si tratta di curiosità, ma anche di una mia passione extra tennis, dunque cerco di coltivarla con costanza. Ed è pure uno dei settori di business che più mi interessano per il post carriera"
02 giugno 2025
Tutto facile, ancora una volta, per Novak Djokovic a Parigi. Scattato a fari (relativamente) spenti e con poche aspettative, oggi le chance del serbo di vincere lo Slam numero 25 stanno aumentando di giorno in giorno.
"Da parte mia - spiega il serbo - è stata un'ottima prestazione, anche considerando lo stato di forma di Norrie. Certo da ora in avanti gli avversari si faranno sempre più duri e gli incontri più difficili, ma sono contento delle mie sensazioni e di come sta procedendo il torneo".
Next step, Zverev: "Ho sentito che lui dice, di se stesso, che è un veterano del Tour. Ma allora, visto che ha 10 anni meno di me, io come mi dovrei chiamare?". La verità è che spesso, in passato, il tedesco ha chiesto aiuto e consigli a Nole. Ma lui, si è mai pentito di averlo aiutato a diventare così forte? "Non la vedrei in questo senso - dice il serbo - ma in un altro modo. Per me è la normalità, arrivati a un certo livello, cercare di trasferire la propria esperienza ai nuovi arrivati. In passato, con me, qualcuno lo ha fatto e qualcuno no, ma per quanto mi riguarda non ci trovo nulla di speciale. Chiaro che quando qualcuno entra in top 10 le dinamiche cambiano. Ma come è accaduto con Zverev, è accaduto pure di recente con Mensik. Dico sempre a tutti che io sono disponibile se hanno bisogno di qualcosa, sanno dove trovarmi".
Ma cosa serve, a Nole, per restare così in alto anche a 38 anni? "Molte cose - spiega - nel corso del tempo non sono cambiate. Per esempio il controllo della respirazione oppure i bagni freddi per recuperare. O la camera iperbarica. Ma non sempre si ha a disposizione tutto ciò che si vuole, dunque in ogni torneo bisogna cercare di trovare il massimo dalle risorse del momento".
"Sul cibo, però, cerco sempre di sperimentare nuovi super food o qualsiasi cosa che possa aiutare il mio recupero. Si tratta di curiosità, ma anche di una mia passione extra tennis, dunque cerco di coltivarla con costanza. Ed è pure uno dei settori di business che più mi interessano per il post carriera. Perché vale per la gente comune, non solo per gli atleti: il benessere riguarda tutti".
Infine, una nota di colore sulla notte di Champions League e sul trionfo del Paris Saint Germain. "Quella sera, prima di uscire dall'impianto, qualcuno ci ha consigliato di dormire nei paraggi, evitando di raggiungere il nostro hotel in città. In effetti c'è stato molto caos, abbiamo visto auto in fiamme e altre cose molto pericolose per strada. Poi, giunti in hotel, è persino interessante osservare cosa accade fuori in questi frangenti. Ma la situazione chiaramente è andata fuori controllo, cosa comprensibile pensando all'evento che era appena accaduto. Penso che per la prima Champions vinta in una città come Parigi ci saranno tanti altri giorni di celebrazioni davanti a noi".
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