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Alcaraz “testimonial” del tennis su erba: “Credo che sia il più bello che si possa vedere”

Alla vigilia di Wimbledon lo spagnolo, bi-campione in carica, parla del suo bisogno di divertirsi in campo e ricorda la prima volta che ha giocato sui prati

di | 29 giugno 2025

Un Carlos Alcaraz in versione

Un Carlos Alcaraz in versione "free" (foto Getty Images)

Per il secondo anno di fila arriva all’All England Club come campione in carica Carlos Alcaraz. Per la seconda volta (era già accaduto nel 2023) ci arriva con già un titolo sui prati (sempre quelli del Queen’s) e per la seconda volta può provare l’accoppiata terra parigina-erba inglese riuscitagli lo scorso anno e riuscire così ad imitare Bjorn Borg, l’unico che ha centrato la storica abbinata addirittura per tre anni consecutivi.

Gli scatti della vigilia mostrano un “Carlitos” quanto mai rilassato e sorridente. Ed oggettivamente è difficile non esserlo quando a 22 anni hai appena messo in bacheca il quinto trofeo Slam e subito dopo anche il 21esimo complessivo. E sei in serie positiva da 18 match, avendo peraltro vinto 27 delle ultime 28 partite disputate.

“E’ una bella sensazione tornare qui a Wimbledon come campione in carica - ha detto nella consueta conferenza stampa pre draw il 22enne di El Palmar (Murcia) -. È davvero bello pensare a quello che è successo l'anno scorso. Sono davvero entusiasta di iniziare il torneo. Non vedo l'ora di giocare il mio primo match lunedì. Vediamo come andrà”.

Carlos Alcaraz circondato dai fan (foto Getty Images)

Carlos Alcaraz circondato dai fan (foto Getty Images)

In questi giorni lo spagnolo si è allenato con diversi giocatori, tra cui l’astro nascente brasiliano Joao Fonseca: “Ero emozionato all'idea di giocare con lui, visto che l'ultima volta che ci eravamo incrociati era stata alle [Nitto ATP] Finals del 2023, se non sbaglio. È passato molto tempo. Ero entusiasta di colpire con lui quando è entrato nell'ATP. Per lui il tennis su erba è una cosa abbastanza nuova. Ne abbiamo parlato: non ha molta esperienza sull'erba. Ma il suo tennis, il fatto che ama giocare in modo aggressivo, colpire grandi dritti, andare a rete sono abbastanza sicuro che lo porterà a diventare molto presto un giocatore di livello sull'erba. E’ molto giovane e sta iniziando solo ora a giocare certi tornei, ma il suo livello è già molto, molto alto”.

Per esprimersi al massimo l’ex numero uno del mondo ha bisogno di divertirsi in campo. Quando non succede, come accaduto nei primi mesi di quest’anno, i risultati ne risentono. L’esempio di quello che riesce a fare quando gioca senza paura è stato l’ultimo Roland Garros…: “Quando gioco senza pensare a nient'altro, ma solo a giocare o a divertirmi, credo di avere la libertà di fare come mi pare e piace. Quando questo accade, mostro sempre il mio miglior tennis, il mio miglior livello”.

“Carlitos” ha ricordato anche la prima volta che ha messo piede su un campo in erba e quali sono state le sue prime impressioni su questa superficie: “Nel 2019 ho giocato a Roehampton juniors e mi sono davvero sorpreso di me stesso perché ho giocato delle buone partite. Ho dovuto ritirarmi perché mi sono infortunato nell'addominale, ma è stato bello. È stato decente, diciamo…. Poi ho giocato qui a livello juniores e anche in questo caso ho raggiunto i quarti. Quindi è stata una grande esperienza, nuova. Ma sì, è passato molto tempo”.

Wimbledon, Carlos Alcaraz si diverte in allenamento (Getty Images)

Wimbledon, Carlos Alcaraz si diverte in allenamento (Getty Images)

E poi si è trasformato in “testimonial” del tennis sui prati: “Penso che il tennis più bello che possiamo vedere sia quello sull'erba. Lo stile che le persone portano in campo quando giocano sull'erba, penso sia così bello. Il suono della palla. Il movimento è davvero difficile, ma quando lo ottieni è come se volassi. Per me va benissimo, perché voglio davvero colpire slice, dropshot, andare a rete tutto il tempo, giocare in modo aggressivo. Penso che sull'erba sia lo stile che devi adottare. Quindi è quello che mi piace di più”.

Divertimento in campo ma anche cura dei dettagli per Alcaraz fotografato mentre si allena indossando un cerotto che analizza il sudore: “Beh, dico sempre che i dettagli fanno la differenza. Sì, è qualcosa per controllare il sudore, cosa devo prendere durante le partite, prima delle partite, per essere al 100%. Probabilmente mi aiuterà solo uno o due punti percentuali in più. Ma credo che, ripeto, che i dettagli facciano la differenza. Questo è un aspetto su cui lavoro a volte. L'ho fatto a Parigi. Lo sto facendo qui per vedere cosa devo fare. Sì, questa settimana e la prossima farà molto caldo. Quindi penso che sarà fantastico sapere cosa devo prendere di più, più acqua o altro”.

Carlos Alcaraz in allenamento a Wimbledon (Getty Images)

Carlos Alcaraz in allenamento a Wimbledon (Getty Images)

Intorno a Carlos c’è un team piuttosto numeroso: “Per me è altrettanto importante essere o sentirmi bene fuori dal campo che in campo. Penso che dovrebbe essere la stessa cosa. Se mi sento male, se mi annoio o se non voglio stare in quel posto fuori dal campo, non giocherò bene. Quindi essere circondato da un grande team fatto da grandi persone, dalla famiglia, dagli amici, mi aiuta molto a rimanere calmo, a essere grande fuori dal campo. E poi, in un certo senso, mi aiutano a mostrare il mio miglior tennis in campo. Come mi sono rilassato dopo il Queen’s? Ho giocato un po' a golf. In realtà, lunedì ho giocato con Andy Murray e altri giocatori. Sono andato un po' al centro: volevo solo passeggiare, mangiare qualcosa di buono e passare del tempo di qualità con loro facendo cose che probabilmente non avrei potuto fare durante il torneo”.

E già perché lunedì si comincia e, come da tradizione, sarà proprio lui, il campione in carica, ad aprire il programma sul Centre Court affrontando Fabio Fognini. La caccia al tris sta per iniziare….


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