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Alcaraz sicuro: "Il miglior torneo della mia vita"

"Ho giocato in modo perfetto - dice lo spagnolo - altrimenti uno come Sinner in una finale Slam non lo batti”. Intanto, il focus si sposta già al prossimo Major: “Voglio prepararmi bene per gli Australian Open, perché saranno il mio prossimo grande obiettivo, per completare il career Grand Slam"

08 settembre 2025

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Lo Us Open vinto, il secondo, ma non solo. Il trionfo di Carlos Alcaraz rappresenta anche il ritorno del 22enne di Murcia in vetta al ranking mondiale. “Da quando sapevo di avere questa possibilità – spiega Carlitos in conferenza stampa – riprendermi il numero 1 è diventato un obiettivo di questa stagione. Ed è sempre bello raggiungere gli obiettivi che ci si pone. Spero di poter mantenere la leadership fino alla fine dell'anno, ma intanto è un sogno essere qui col trofeo in mano e avere centrato questo doppio traguardo. È senza dubbio il miglior torneo della mia vita, per come ho giocato dall'inizio alla fine”.

Sinner, con grande lucidità, ha spiegato che in futuro avrà bisogno di essere meno prevedibile. Un problema che di certo Alcaraz non ha. “Gioco così, è il mio stile: sento di poter fare tutto in campo, dagli slice ai colpi piatti alle volèe o alle palle corte. Ho dovuto lavorare tanto per aggiungere solidità ed evitare gli errori, fin da quando ero ragazzino. Ma adesso sento che questo mi porta un vantaggio importante, soprattutto quando sto bene fisicamente e riesco ad arrivare con facilità su ogni palla. In fondo è questo che fa la differenza”.

Alcaraz sicuro: "Il miglior torneo della mia vita"

Un'evoluzione costante, proseguita dopo la sconfitta in finale a Wimbledon. “Ci ho pensato immediatamente dopo aver perso la finale ai Championships, a quello che avrei dovuto migliorare per vincere la volta successiva. Non è che sia andato in campo subito, mi sono preso una settimana di relax, ma avevo già bene in testa tutti i dettagli del lavoro. Quali sono? Mi spiace, ma non posso rivelarli... Di certo mi sono detto che non aveva nemmeno tanto senso preoccuparsi di vincere o perdere, ma aveva più senso provare a fare le cose giuste in campo”.

Ma davvero, per Alcaraz, Sinner è diventato così prevedibile? “Non userei questo termine, ma di certo ormai lo conosco bene e so cosa aspettarmi da lui. Come lui guarda tanti dei miei match per capire cosa fare, allo stesso modo faccio io con lui. Adoro come gioca e mi diverte osservarlo, ma c'è anche il fattore studio, per rendermi conto di come prendere certe contromisure”.

Alcaraz sicuro: "Il miglior torneo della mia vita"

Nel frattempo, anche Juan Carlos Ferrero ha timbrato la prestazione del suo allievo come 'perfetta': “Qualcosa che accade raramente – sorride Alcaraz – e che ha molta importanza per me, visto che so quanto lui sia severo nelle analisi. Ma penso che stavolta abbia ragione (risata, ndr), ho giocato in modo perfetto, altrimenti uno come Sinner in una finale Slam non lo batti”.

Intanto, il focus si sposta già al prossimo Major: “Voglio prepararmi bene per gli Australian Open, perché saranno il mio prossimo grande obiettivo, per completare il career Grand Slam. Poi se non sarà quest'anno, sarà quello dopo o fra tre o quattro anni. Ma voglio arrivare a questo obiettivo, sarebbe fantastico. Tuttavia, ho imparato che ci si deve anche godere il momento, prendersi il tempo che serve e apprezzare i momenti fuori dal tennis. È quello che farò anche stavolta”.

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