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Slam

La chiave di Alcaraz: "Positivo, malgrado il brutto inizio"

"Zverev in finale? Gioca benissimo - dice Carlos - su questa superficie. Serve bene, è solido e gioca alla grande. Ma io mi concentrerò su me stesso per migliorare tutto ciò che non va e trasformarlo in belle giocate"

07 giugno 2024

Carlitos Alcaraz, che ha scritto un altro pezzo di una carriera che può diventare leggendaria, giocherà la sua prima finale al Roland Garros (e la sua terza finale Slam) dopo aver battuto il prossimo numero 1 del mondo, Jannik Sinner. “E’ stata una partita durissima, intensa e bella. Posso dire che ho sfruttato al meglio le possibilità facendo i break nei momenti chiave. C’è stato un altissimo livello di tennis. Ho servito bene nel quinto set e questa è stata una delle chiavi”. Qualche crampo, in passato, ha condizionato Carlos, mentre stavolta è capitato a Jannik e pure a lui: una situazione comunque molto diversa rispetto alla semifinale persa contro Djokovic nel 2023. “Ora mi sento più forte mentalmente. Sapevo già che con i crampi dovevo provare ad accorciare il punto e rispetto all’anno scorso ho lavorato meglio”.

Una partita lunga e l’ennesimo capitolo della rivalità Carlos-Jannik, destinata a durare per un decennio. “Sapevo che sarebbe stata una sfida lunga e quindi che dovevo restare positivo, nonostante il brutto inizio. Ho cercato di invertire la rotta dall’inizio del secondo set, facendo colpire il mio avversario da posizioni peggiori e ribaltando l’inerzia dello scambio”. 

Il finalista di Parigi è raggiante dopo una vittoria del genere. “La finale? Non so che farò per prepararla, magari farò una passeggiata da qualche parte. Se deciderò col mio team di allenarmi verrò qui. Ho un grande feeling con questo torneo, perché ho visto Nadal dominare qui per 15 anni. Voglio mettere il mio nome nella lista degli spagnoli che hanno vinto al Roland Garros”.

Per essere un campione a 360 gradi bisogna saper giocare su tutte le superfici e Carlitos lo sa bene. “Bisogna adattarsi a tutto, come facevano Roger, Nole, Rafa e Murray. So che sulla terra mi esprimo al meglio ma voglio farlo ovunque”. Alcaraz è il più giovane giocatore ad aver raggiunto le finali Slam su tutte le superfici (a Wimbledon e a New York ha già vinto). “E’ un record di cui sono felicissimo. Non è una cosa a cui avevo pensato, ma è la dimostrazione che mi sto esprimendo al meglio su tutte le superfici. Zverev in finale? Gioca benissimo su questa superficie. Serve bene, è solido e gioca alla grande. Ma io mi concentrerò su me stesso per migliorare tutto ciò che non va e trasformarlo in belle giocate”. Testa e concentrazione da campione: come sempre.


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