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Alcaraz cresce e allontana Sinner: “Presto per pensare alla finale”

Lo spagnolo commenta con soddisfazione la vittoria contro Marozsan, in particolare per come ha saputo svoltare dopo il secondo set perso: “Bravo a resettare e ripartire”. Iniziano le domande sulla potenziale finale contro Sinner, ma Carlos si tiene a distanza: “non è ancora il momento di pensarci”

28 maggio 2025

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Sul match fra Carlos Alcaraz e Fabian Marozsan c’era più attenzione di quanta generalmente ne riesca ad attirare un duello fra il numero 2 il numero 56 del mondo al secondo turno di un torneo del Grande Slam. Il motivo? L’ungherese, nel 2023 a Roma, ha inflitto allo spagnolo una delle sconfitte più dure da digerire da quando Carlos è diventato Alcaraz. Un precedente che metteva in guardia e deve aver stimolato il vincitore degli Internazionali BNL d’Italia a scendere in campo con la massima attenzione, come si è visto in un confronto risolto per 6-1 4-6 6-1 6-2. C’è stato un solo momento di difficoltà in avvio di secondo set, che Carlitos ha pagato caro. Ma non ne ha fatto un dramma.

Credo di aver giocato davvero un ottimo match – ha detto in conferenza stampa –, e non credo di aver smarrito la concentrazione nel secondo set. Semplicemente, il mio avversario ha alzato tantissimo il suo livello, giocando meglio di me. Sono fiero di come ho saputo resettare tutto in avvio di terzo, giocando due ottimi set per chiudere l’incontro. È il vantaggio che offrono i tornei del Grande Slam, al meglio dei cinque set. C’è più spazio per aggiustare ciò che non funziona”.

Dopo il look con capelli lunghi e barba del primo turno, lo spagnolo si è presentato in campo con un taglio freschissimo per il secondo incontro, che non è passato inosservato. Cortesia del suo barbiere di fiducia, che l’ha raggiunto appositamente a Parigi. “Credo che tutti abbiano visto i miei capelli e la mia barba nel primo match: dovevo per forza fare qualcosa (ride, ndr). Sono stato fortunato: Victor era libero e così è venuto qui, portando tutto il necessario. La gente non è abituata a miei cambi di look nel corso di un torneo, quindi qualcuno si è sorpreso, ma credo non ci sia nulla di strano”.

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Malgrado la potenziale finale con Sinner disti ancora una decina di giorni e quattro incontri da vincere, la domanda non poteva mancare, anche alla luce del fatto che le ultime quattro sfide abbiano dato ragione a lui. Ma Alcaraz ha tagliato corto. “La finale – ha detto – è ancora troppo lontana per pensarci. È positivo sapere di aver vinto le ultime sfide contro di lui, ma è troppo presto per guardare così avanti”.

Proprio Sinner potrebbe diventare l’ultimo avversario nella carriera di Richard Gasquet, che invece Alcaraz affrontò nella sua prima finale in carriera a livello ATP, vinta nel 2021 a Umago. “Ho un grande rispetto per lui, è uno dei giocatori che vedevo quando ero piccolo. Ha rappresentato il tennis alla grande, rimanendo nel circuito per oltre 20 anni, il che è qualcosa di incredibile. Ha giocato tante partite splendide, è una grande persona e ha dato molto al nostro sport”.

Nel corso dei tornei, i giocatori non sono soliti concedersi troppe distrazioni. Ma gli Slam, offrendo un giorno di riposo tra una partita e la successiva, permettono talvolta qualche piccolo svago in più. “Nei giorni senza incontri – spiega Alcaraz – la mia routine dipende dal tipo di match che ho giocato il giorno precedente. Per esempio, dopo un impegno come quello odierno, domani mi allenerò una quarantina di minuti, un’ora al massimo, giusto per mantenere il feeling con la palla. Certo di godermi il più possibile i giorni di riposo, provando a recuperare al meglio ma anche a prendermi del tempo per me stesso, visitando la città e facendo altre cose oltre al tennis. Staccare un po’ la mente aiuta”.

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