

Prime impressioni sulla nuova coppia Galan-Chingotto? Contrastanti. Ma i due hanno comunque conquistato i quarti nel P2 di Puerto Cabello, vincendo in rimonta contro Zapata-Goenaga e (soprattutto) riuscendo a tenersi alla larga dal virus gastrointestinale costato il ritiro a tantissimi altri giocatori
di Marco Caldara | 29 marzo 2024
Primo match molto bene, secondo decisamente meno. In estrema sintesi sono le prime considerazioni sulla nuova coppia composta da Ale Galan e Federico Chingotto, che hanno debuttato insieme nel P2 venezuelano di Puerto Cabello che chiuderà la mini-tournée americana del circuito Premier Padel. C’era grande attesa per vederli finalmente in coppia dopo la rottura dello spagnolo con lo storico partner Juan Lebron, e sin qui le impressioni sono contrastanti.
L’obiettivo minimo di approdare ai quarti di finale è stato raggiunto, ma non senza fatica perché dopo un primo match all’altezza contro Valdes/Mendez ne è arrivato un secondo tutt’altro che entusiasmante contro Teo Zapata ed Enrique Goenaga, che per un’ora e mezza hanno sognato l’impresa da copertina in riva al mare. Poi, la superiorità della nuova coppia numero 3 del mondo è venuta fuori ed è finita 6-7 7-5 6-2, soprattutto per merito di Galan che ha deciso di prendere l’iniziativa a ogni occasione utile. Una decisione, quest’ultima, che appartiene all’inevitabile cambio di strategia reso necessario dalle caratteristiche del nuovo compagno.
Prima, alla sua destra c’era Lebron che dall’alto sapeva essere estremamente aggressivo (di più fino al 2023, di meno dopo l’infortunio), mentre Chingotto gioca un padel completamente diverso e quindi tocca a Galan adeguarsi, correre di più e coprire molto più campo. Da super atleta quale è non avrà problemi a farlo (bene), ma un periodo di adattamento è fisiologico e quindi certe difficoltà non stupiscono e potrebbero capitare ancora. Anche perché, dettaglio non banale, fra i top player lui e l’ex partner Lebron sono i meno abituati ai cambiamenti, visto che – esclusa la parentesi di Galan con Sanz, causa infortunio del “Lobo” – i due hanno giocato ininterrottamente insieme per quattro anni. Un periodo sufficiente a cementare tante dinamiche, tornate ora in discussione.
I “Chingalan” in Venezuela sono sopravvissuti due volte: sia alla battaglia contro Zapata/Goenaga sia – almeno per ora – al virus gastrointestinale che sta facendo disastri e ha causato una serie di ritiri e forfait. Nel femminile non si sono giocate ben tre sfide degli ottavi di finale (vittima anche la nostra Carolina Orsi), mentre nel maschile hanno dovuto rinunciare al loro match Garrido e Yanguas, mentre Lucas Campagnolo si è ritirato dopo cinque game. Una situazione spiacevole – dovuta a una contaminazione alimentare – che ha messo a rischio anche altri giocatori (come il numero uno Coello, il quale però è riuscito comunque a giocare e vincere), e potrebbe causare altre vittime nelle prossime ore.
Per Galan e Chingotto, ora, il primo vero test contro altri due top player: Paquito Navarro e Sanyo Gutierrez che si diranno addio al termine di questo torneo. La decisione è già presa, ma lo spagnolo e l’argentino negli ultimi due tornei hanno giocato un ottimo padel, il che li rende una coppia complicata da affrontare. Il duello, in programma nella notte italiana fra venerdì e sabato (quarto match dalle 22, sul Campo Centrale e in diretta su SuperTennis) darà ulteriori indicazioni sulle possibilità della nuova coppia e sulla strada da percorrere per trovare la competitività alla quale ambiscono.
Non ha avuto la stessa fortuna di Galan, invece, il suo ex compagno Juan Lebron, che a Puerto Cabello ha giocato ad interim con Jeronimo Gonzalez. I due hanno superato il primo turno, ma poi un infortunio alla spalla di “Momo” li ha obbligati al ritiro, quando si trovavano sotto per 6-4 4-1 contro Ayats/Guerrero. Tuttavia, per Lebron era una soluzione a spot per un solo torneo, senza particolari ambizioni. Per lui l’appuntamento fissato sull’agenda è il P2 di Bruxelles al via il 22 aprile, quando tornerà a fianco di Paquito Navarro. Una coppia che gli appassionati non vedono l’ora di ritrovare.
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