
Il mito del padel come sport che causa lesioni è stato (fortunatamente) scacciato, ma dal punto di vista fisico rimane una disciplina piuttosto probante. Per questo può capitare di avere qualche noia alla schiena, dovuta a vari motivi. Ecco alcuni accorgimenti utili per tenere alla larga i problemi
di Marco Caldara | 26 agosto 2021
Agli inizi, quando si giocava su campi in cemento con i muri al posto dei vetri, in Sudamerica il padel era visto come uno sport un po’ troppo rischioso dal punto di vista fisico, e che poteva causare facilmente infortuni. Col tempo e grazie anche alle nuove tecnologie il problema è stato superato, ma il padel resta comunque uno sport faticoso e che richiede una buona preparazione fisica, per evitare un certo tipo di fastidi. Fra i più comuni ci sono i dolori alla schiena, ma esistono varie soluzioni per prevenirli o provare a eliminarli una volta che si sono presentati. Eccone una manciata.
Preparati a dovere fisicamente
Sembra una banalità, ma il boom del padel ha fatto sì che un po’ dappertutto persone abituate da anni a una vita sedentaria, o che si limitavano a qualche partitella di calcetto ogni tanto, si trovino ora sul campo da padel anche per tre o quattro volte la settimana. Non è certo un male (anzi…), ma soprattutto per chi aveva abbandonato altri sport a causa di qualche acciacco fisico è normale che prima o poi certi problemi fisici si ripresentino, specie se non sono mai stati curati a dovere. Nel caso di dolori alla schiena, all’inizio possono essere sopportabili e magari durante il match spariscono, mano a mano che i muscoli si scaldano. Ma si ripresentano puntuali all’indomani ed è un circolo vizioso, la cui unica conseguenza è un peggioramento del problema che diventa fastidioso anche nella vita di tutti i giorni.
Il punto è piuttosto semplice: o si dedica del tempo a prepararsi fisicamente, oppure sarà necessario trovarlo per guarire dagli acciacchi. Quindi meglio la prima opzione, con tutte le varie tipologie di esercizi che aiutano a sviluppare una buona condizione fisica, a 18, 30 o 50 anni. Per il padel non serve chissà cosa, ma avere una buona base è importantissimo. Per chi è costretto a fermarsi per problemi di schiena, il consiglio degli esperti è quello di dimenticarsi la pala per un po’, lavorare dal punto di vista fisico e poi non commettere l’errore più banale, ossia quello di ricominciare subito al 110%. Il nostro corpo non è una macchina, e per per (ri)abituarsi a certi sforzi ha bisogno di tempo. Darglielo è fondamentale per evitare ricadute.
Fai attenzione al riscaldamento
Dell’importanza del riscaldamento nel padel ne abbiamo già parlato diffusamente, ma vale sempre la pena ripetersi, specialmente perché a livello amatoriale il riscaldamento è sostanzialmente uno sconosciuto. Il 99% degli amatori si presenta al campo non più di cinque minuti prima dell’orario della prenotazione, scambia quattro palle e inizia a giocare. Sbagliato, anche perché per un buon riscaldamento possono bastare una decina di minuti, senza pala, da dedicare a esercizi utili per aumentare la temperatura corporea e iniziare a muovere caviglie, ginocchia, fianchi e spalle: le zone più sollecitate durante il gioco.
Meglio evitare invece gli allungamenti: per dirla in parole povere, c’è il rischio di ingannare i “sensori” dei muscoli utili a prevenire contratture e stiramenti quando questi raggiungono il limite di flessibilità, facendogli credere che sia più in là di quanto è realmente. Solo dopo questa prima fase del riscaldamento, da svolgere tranquillamente fuori dal campo, si può iniziare il classico riscaldamento in campo. Anche in questo caso l’ideale è partire con calma: prima da fondo, poi a rete, quindi – per ultimi – i colpi sopra la testa. E possibilmente senza forzare troppo ed evitando movimenti bruschi.
Lavora sulla tecnicaRispetto al tennis, per fare un esempio, il padel è uno sport meno tecnico, nel quale non è necessario avere chissà quali doti da quel punto di vista. Ma una buona tecnica può aiutare anche nella prevenzione dei problemi di schiena. I professionisti fanno sembrare tutto facile, trovando smash x3 da ogni angolo del campo, ma non è solamente una questione di potenza ed esplosività. In varie soluzioni entra in gioco anche la tecnica, ragion per cui pensare di poter fare lo stesso è per molti esagerato, e può anche rivelarsi controproducente. Se la tecnica non è perfetta, estremizzare certe soluzioni come per esempio il remate (o smash che dir si voglia) comporta dei rischi non indifferenti, perché si forzano le proprie articolazioni a posizioni non corrette. Colpo dopo colpo, i problemi diventano inevitabili.
Per questo, affidarsi almeno all’inizio a un maestro che sappia offrire una buona base tecnica non è importante solamente per diventare giocatori migliori, ma anche per evitare che certi movimenti sbagliati, se portati all’estremo, possano causare lesioni non indifferenti.
In campo usa la testa
Nel padel la testa è fondamentale. Sia perché il gioco è estremamente tattico e chi sa usare il cervello meglio degli altri ha più chance di vincere (vedere Bela/Sanyo per credere), sia perché giocare con la testa aiuta anche a prevenire potenziali problemi. Parliamoci chiaro: l’appagamento che dà uno smash x3, magari al termine di un punto molto lungo, ha pochi eguali, così come la soddisfazione nel salvare palline che sembrano ormai imprendibili, buttandosi da un lato all’altro del campo e trovando soluzioni che lasciano gli avversari di stucco. Tuttavia, sono tutti potenziali rischi per l’integrità fisica del giocatore.
Nel bel mezzo di uno scambio è difficile (per non dire impossibile) riflettere sul fatto che sarebbe meglio evitare certe soluzioni per non fare un dispetto al proprio fisico, perché l’unico obiettivo è solo e soltanto quello di portare a casa il punto. Ma è sempre meglio perdere un punto e avere la possibilità di giocare i successivi al cento per cento piuttosto che vincerlo magari in maniera spettacolare, ma farsi male e finire la partita in anticipo. Quindi sì, a volte conviene forzare un tantino meno: non è detto che l’esito del punto cambi, ma cambiano le sollecitazioni a muscoli e articolazioni. E il corpo ringrazia.
Presta attenzione all’attrezzatura
Se esistono calzature studiate appositamente per il padel, un motivo c’è. E dovrebbe essere sufficiente per spingere chiunque metta piede su un campo da padel a dotarsi delle scarpe adatte. Offrono ammortizzazione e il giusto supporto al piede in modo che il giocatore possa correre, saltare, cambiare direzione senza nessun tipo di rischio, senza scivolare e senza bloccarsi. Ne esistono di vari tipi, dalle più costose alle più economiche: la differenza – oltre all’estetica e alle marche – è nella qualità dei materiali utilizzati per la produzione. Le scarpe da tennis? Meglio di altre, ma non sono comunque la soluzione ideale. Gli sport si somigliano ma i movimenti non sono gli stessi.
Grande attenzione andrebbe prestata anche all’acquisto della pala, soprattutto per individuare il modello che si addice al tipo di gioco (e al livello) del giocatore. Anche perché, specialmente all’inizio, una certa fascia di modelli andrebbe dimenticata, in quanto per poter sfruttare le caratteristiche di certi attrezzi bisogna saper giocare a determinati livelli, altrimenti si rischia l’effetto contrario. A ognuno la sua pala: c’è chi ha bisogno di racchette più morbide, con uno sweet spot più ampio e che assorbono meglio le vibrazioni; chi dovrebbe prediligere racchette più rigide; chi più leggere per manovrarle meglio e via dicendo. Il mercato è ricchissimo e ce n’è per tutti i gusti: chi dice di non riuscire a trovare l’attrezzo adatto al proprio livello e alla propria condizione… mente.
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