
Chiudi
Solo Galan e Lebron, nel finale del 2023, erano riusciti a battere per due tornei consecutivi i numeri uno Coello/Tapia. Fra Bruxelles e Madrid ce l’ha fatta anche la nuova coppia Chingotto/Galan, subito capace di dimostrare sul campo le potenzialità che tutti immaginavano. Possono conquistare il numero uno?
di Marco Caldara | 08 maggio 2024
Ipotizzare che qualcuno possa scippare la testa della classifica mondiale ad Agustin Tapia e Arturo Coello sembra esagerato, per il dominio che i due hanno saputo mostrare nel 2023 e anche in avvio di 2024, sia in termini di titoli vinti sia di livello di gioco espresso. Ma i risultati ottenuti negli ultimi due tornei da Federico Chingotto e Ale Galan non possono lasciare indifferenti. Perché l’argentino e lo spagnolo, che sembravano vicinissimi già sul finire della scorsa stagione e si sono (finalmente) trovati di lì a poco, hanno impiegato un amen per trovare l’intesa vincente, dimostrando che le potenzialità della loro coppia, a lungo ipotizzate e chiacchierate dall’intero mondo della pala, ci sono per davvero.
Nel primo torneo a Puerto Cabello sono immediatamente arrivati in finale, perdendo in tre set solamente contro i numeri uno, mentre nei due successivi hanno fatto il massimo, perché non solo hanno conquistato due titoli, ma sia a Bruxelles sia a Siviglia hanno eliminato anche la coppia più forte del mondo, in finale in Belgio e in semifinale in Spagna. Si tratta di un’ulteriore prova del loro enorme valore, in barba a chi credeva che senza Lebron uno come Galan non potesse continuare a vincere.
Invece, l’ha fatto subito anche con Chingotto e insieme al “Ratòn” il madrileno è già riuscito nella piccola impresa che solo lui e Lebron erano riusciti a completare, ossia battere Coello/Tapia per due tornei di fila. E non è tutto, perché gli ex “Galacticos” ce l’avevano fatta nel finale del 2023, quando erano molto più freschi dei rivali provati dalle tantissime partite giocate e vinte nel corso dell’anno, mentre la nuova coppia ci è riuscita partendo ad armi pari, nei due appuntamenti del circuito meglio riusciti di questa prima fetta di stagione.
A Siviglia, Galan e Chingotto hanno vinto il titolo senza cedere un set, giocando un padel stellare che ha cancellato tutti i dubbi. Perché se è vero che sulle qualità dei singoli non ce n’erano, ne arrivava qualcuno in più ipotizzando il cambio di gioco al quale Galan è stato costretto, data la natura completamente diversa fra il partner di prima e quello attuale. Ma Ale ha impiegato molto poco per adattarsi a degli schemi diversi, che lo obbligano a coprire una parte di campo molto maggiore. Aiutato da una condizione atletica che nel circuito ha pochissimi eguali (per non dire nessuno), non ha affatto sofferto il cambio e anzi, sembra diventato ancora più incisivo rispetto a prima.
Ma tanti meriti vanno anche assegnati a Chingotto, che meritava un’opportunità simile dopo anni da – ottimo – comprimario. Ha sempre vinto meno di quanto il suo padel avrebbe meritato, e ora che si è trovato di fronte la chance di lottare costantemente per i titoli ne ha subito vinti 2 su 3. Altro dettaglio da non sottovalutare è l’intesa umana fra i due, aspetto che nella coppia Galan/Lebron era venuto meno già da un po’, peraltro partendo da livelli mai stati elevatissimi. Con Chingotto, invece, Galan dà l’impressione di trovarsi a meraviglia anche fuori dal campo: in brevissimo tempo si sono creati un feeling e una fiducia reciproca che stanno pesando eccome.
Se riusciranno a confermarsi costantemente a certi livelli (e onestamente di dubbi ce ne sono gran pochi), non c’è motivo per credere che non possano puntare al numero uno del mondo. Attualmente il distacco è ancora enorme, visto che il duo Coello/Tapia viaggia con oltre 5.000 punti di vantaggio, ma presto dovranno difenderne molti di più rispetto alla concorrenza. Pertanto, anche se ci sarà sicuramente da attendere ancora un po’, l’ipotesi di vedere due volti diversi al comando del ranking non sembra più una follia.
Non ci sono commenti